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Itinerari letterari/Salman Rushdie: l'anatema continua


Andrea Lilli Smith

 

E’ sembrato durare un attimo a chi non lo ha vissuto. Ma deve essere parso un’eternita’ al personaggio principale di questo brutto racconto, che ha compiuto da poco dieci anni. Il protagonista involontario di questa vicenda si chiama Salman Rushdie oggi cinquantaduenne scrittore di fama internazionale. Era il 1989 quando l’Ayatollah Khomeini, massima figura della rivoluzione islamica iraniana rendeva noto al mondo dei fedeli musulmani il suo giudizio di condanna a morte per lo scrittore indiano, nato a Bombay. La fatwa, come è stata da quel giorno la sentenza conosciuta dal mondo, utilizzando la corrispondente espressione tratta dal linguaggio giuridico coranico, è divenuta cosi’ quasi un’immagine retorica, simbolo di un nuovo cruento scontro fra pensiero e religione. L’infamante, e mortale accusa che da quel giorno pesa su Rushdie e’ la bestemmia della figura del Profeta, la distorsione del significato religioso del Corano, la ridicolizzazione infine dell’Islam intero nella sua opera ad oggi piu’ conosciuta, " The Satanic Verses" – "I versi satanici".

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E cosi’ è in quel giorno del 1989, che comincia per Salman Rushdie, quel racconto ancora senza fine: la fuga continua, braccato dal terrore che ogni persona possa nascondere il braccio dell’esecuzione. E la fama internazionale, ma quel tipo di notorieta’ che nessuno vorrebbe mai sperimentare, che sposta l’attenzione dalle opere di un autore alla sua vita. Quella fama che non gli permette di presenziare ad un qualsiasi evento, perche’ non puoi presentarti con 100 agenti di Scotland Yard al seguito e dire salve, sono qui. O che non gli permette di leggere in pubblico un suo libro, perche’ rappresenti un pericolo non solo per te stesso, ma anche per chi volesse ascoltarti. Quella che in fondo non gli ha permesso di scendere in strada, comprare un giornale, prendere un caffe’, passeggiare con qualcuno come ogni persona normale per dieci lunghi anni. Perche’ Salman Rushdie diviene da quel lontano momento quello che i latini chiamavano un "homo sacer". Condannato come violatore delle norme piu’alte, quell’uomo non era piu’ un individuo ma un essere che non poteva avere piu’ rapporti col mondo umano. Chiunque poteva disporre della sua vita a piacimento. Salman Rushdie è questo oggi: un moderno homo sacer.

Tutto cio’ nonostante che Mohammad Khatami presidente della repubblica islamica iraniana in visita nel nostro paese in questi giorni, abbia confermato quanto gia’ noto al mondo dallo scorso anno. Che cioe’, l’Iran non fara’ nulla per eseguire o incoraggiare la messa in atto della fatwa. Nulla per incoraggiarla, ma nulla, ovviamente, per impedirla. Ed è sembrato quasi uno scherzo del destino, che invece, proprio nello stesso momento, Rushdie ritirasse una laurea honoris causa in letteratura all’Università di Torino, causando quasi un incidente diplomatico. Nessuno nel gran cerimoniale di ricevimenti aveva messo infatti in conto un’eventualità del genere: sottovalutando il fatto che il pensiero libero, proprio perche’ tale, e’ dotato da sempre, di un suo grado di imprevedibilità. E nessuna condanna al mondo ha mai potuto nella storia umana, scalfire questa sua unica ma splendente natura.

Salman Rushdie nasce a Bombay nel 1947. Si trasferisce a Londra a quattordici anni. Figlio di una generazione di scrittori indiani emigrati dal loro paese, rappresenta oggi uno dei punti di riferimento sostanziali per le nuove leve letterarie indiane che stanno ottenendo in questo momento importanti riconoscimenti internazionali. Da Vikram Seth ad Arundhati Roy da Gita Metha a Vikram Chandra fino a Kirin Narayanan, tutti sono debitori verso Salman Rushdie di uno stile letterario affascinante e coinvolgente dalle mille sfumature, che inserisce nel mondo moderno quegli aspetti della letteratura classica indiana per troppo tempo obliati, nella ricerca di una scrittura piu’ in linea con i gusti del mercato mondiale del libro. Arundhati Roy ha avuto modo di dire in un’intervista recente che il merito dello scrittore di Midnight’s Children è stato di fare in modo che il mondo non chiedesse piu’ all’India di essere una caricatura di se’ stessa e della sua cultura millenaria. Ma di poter semplicemente alzare il viso e dire: io sono cosi’.

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Vincitore del prestigioso Booker Prize, premio riservato alla migliore opera in lingua inglese nel 1981 con il suo Midnight’s Children (it. I figli di mezzanotte) e nel 1992 del riconoscimento allo stesso quale migliore racconto degli ultimi venticinque anni nella storia del premio inglese, Rushdie è conosciuto in molti paesi piu’come autore del controverso "I versi satanici", racconto a cavallo fra religione e modernita’, che come quello stupendo affabulatore che si è dimostrato in quasi venti anni di scrittura. Tante le sue opere importanti: dal primo e bellissimo "Midnight’s children" ("I figli della mezzanotte" - 1981 ), che lega in un arcano intreccio i bambini nati la notte della dichiarazione d’indipendenza indiana al futuro del loro Paese, al fiabesco "Harun e il mare delle storie (1991) in cui Rushdie riunisce tradizioni fantastiche diverse come l'araba e l’indiana. Senza dimenticare "Shame" - ("La Vergogna"), "L’ultimo sospiro del moro" o il recente "Est/Ovest", in cui l’autore si rende mediatore fra due mondi cosi’diversi ma cosi’ bisognosi l’uno dell’altro.

Presidente del Parlamento internazionale degli scrittori, Salman Rushdie rappresenta oggi con la sua vicenda personale, tutti quegli autori nel mondo, conosciuti o sconosciuti, soffocati e ridotti al silenzio da ideologie o integralismi religiosi a causa delle loro idee.

 

 

Per conoscere Salman Rushdie

Ayatollah Ruhollah Khomeini and Salman Rushdie death sentence proclamation
La fatwa ed il rapporto della letteratura con la censura in tutti i tempi, in questo interessante sito che si batte contro ogni repressione del pensiero umano. (ing)

"The Rushdie Affair"
Da non perdere questo analisi del libro piu’ noto di Rushdie: i motivi di uno scontro, la difesa dell’autore e molto altro in questo articolo ricco e particolarmente esplicativo (ing)

David Cronenberg Interviews Salman Rushdie
Il regista di "Il pasto nudo" incontra l’autore dei "Versi Satanici".
Da non perdere (ing)

la Repubblica.it/Quotidiano: SCRITTORI ecco quali ho preferito fra tutti
Bello questo articolo di Rushdie, che ci fornisce un’istantanea dell’autore di "I versi satanici" (ita)

SALON Features: Salman Rushdie
Intervista di Salon con l’autore di "I figli di mezzanotte"(ing)

Rushdie, Ishiguro, and the Art of Story-Telling
Analogie, confronti e differenze fra due fra i piu’ importanti scrittori contemporanei di lingua inglese. (ing)

Salman Rushdie Links on the World-Wide Web
Raccolta di link dedicati allo scrittore indiano. (ing)

la Repubblica.it/Quotidiano: "Rushdie in Italia un insulto all'Iran"
Che Teheran, non abbia ben accolto la contemporanea presenza di Khatami e Rushdie nel nostro paese è certo. Leggetene le reazioni in questo stralcio recentissimo di Repubblica.it (ita)

Salman Rushdie
Completissima raccolta di siti ed articoli dedicati all’autore di "L’ultimo sospiro del moro" (ing)

Death, Mutation and Rebirth
L’autore ed i contenuti dei suoi libri in questo interessante articolo (ing)

John le Carré, Salman Rushdie and Christopher Hitchens Exchange Biting Letters
Scambio di lettere (e di opinioni) fra autori molti diversi : giudicatene il risultato (ing)

Salman Rushdie
Breve biografia dell’autore di "Shame" (ing)

 


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