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Libri/Le metamorfosi, le menzogne e il sesso solitario



Marie Darrieussecq intervistata da Antonella Fiori

 

E’ una nouvelle vague nata senza spargimenti di sangue, senza l’uccisione di maman o papà troppo ingombranti. E’ una nouvelle vague nata con la ribellione dei corpi, il corpo negato eppure mostrato, s-mostrato, il corpo esibito in tv e sui giornali, il corpo di modelle levigate e schiave, delle diete o dello sguardo maschile. Una nouvelle vague nata con scrittrici come Marie Darrieussecq, che nel suo primo libro "Troismi" aveva raccontato la storia di una commessa di una profumeria, che, in una Parigi surreale di un futuro appena prossimo prima ingrassa e poi diventa scrofa, una vera e propria "troia" che, alla fine, felice sentirà di aver trovato la sua vera natura grufolando alla luna…

"Troismi", best seller in Francia per mesi, di cui Jean Luc Godard ha tenuto per due anni i diritti pensando di farci un film, ma anche "Bais-moi", "Scopami" di Virginie Despentes, altro libro culto acquistato in Italia da Einaudi, fino alle incursioni dentro il disfacimento fisico-psichico alla Bukowski di una donna ne "La conversazione" di Lorette Nobécourt…Una generazione di trenta-trentacinquenni francesi, che, superate le ardite allusioni della Duras, i moralismi della De Beauvoir si avvia a considerare il corpo della donna come un tutto intero che parla e racconta in prima persona. "Quello che è sicuro – dice Marie Darrieussecq, in Italia per la pubblicazione del suo nuovo libro "Nascita dei fantasmi" (Guanda) – è che oggi in Francia, dopo anni di silenzio, c’è una generazione di giovani scrittrici. Una cosa che non era mai successa".

Marie, poco più di trent’anni, insegnante di filosofia a Lille dopo l’enorme successo di "Troismi" ha scritto un altro romanzo su una metamorfosi. Un marito esce di casa a comprare il pane e non torna più. La moglie deve ricominciare a vivere pensando a questa assenza del corpo, a un fantasma che pian piano la contagia, finchè non avverrà, anche per lei una metamorfosi, un ulteriore passaggio da una condizione all’altra... Gli interruttori della luce che non si trovano, il terrore del buio, l’angoscia di non avere più un corpo, di non riuscire, attraverso il corpo, le mani, gli occhi, a riconoscere i luoghi più familiari.

"Mi interessava mostrare che cosa accade quando restiamo per anni in un nido protetto, nel bozzolo dell’incoscienza, di come continuiamo a sentire il peso delle paure infantili antichissime che ci portiamo dietro anche da adulti, un vuoto che avvertiamo solo quando ci viene a mancare quello che ce lo riempiva: solo allora inizia il viaggio, quando ci sentiamo abbandonati senza un perché".

Marie Darrieussecq nel suo primo libro c’era la scomparsa del corpo della donna che diventava scrofa, qui assistiamo alla nascita del fantasma del corpo…

In Troismi c’era la saturazione del corpo, la sua disperazione. Qui si tratta invece di qualcosa di più intimo. E’ un passaggio dall’adolescenza del corpo all’età adulta. La donna capisce che non le manca tanto il corpo del marito. Le manca lei. E’ un passaggio dalla confusione adolescenziale, condizione nella quale viveva con suo marito, alla distinzione. A un certo punto la metamorfosi è quella di un mondo…

Questo è anche un romanzo sulla menzogna.

Nei rapporti tra le persone ci sono moltissime cose non dette, nascoste. Mentre scrivevo era in corso in Francia il processo a un collaboratore nazista responsabile di stragi di ebrei…In passato tutto quella che aveva fatto era passato sotto silenzio. Questi segreti e menzogne avevano prodotto dei fantasmi…

Il femminismo ha perso, si può parlare di uno scacco del femminismo?

Le donne sono state educate, continuano a essere educate a dipendere dagli uomini. Almeno per quel che riguarda il lato affettivo. Le conquiste civili non hanno scalfito questa loro debolezza culturale che ancora esiste.

Perché solo scene di sesso solitario?

Ripeto: il passaggio è verso una sessualità adulta. Il tratto fondamentale delle donne è di essere masochiste. Non sono responsabili del piacere che provano che è delegato a un altro. Si tratta a mio avviso di un tipo di sessualità infantile, mentre nella sessualità adulta io sono attrice del mio piacere. Da questo punto di vista la masturbazione è un momento di crescita.

Nei suoi libri le donne non guardano, sono guardate. Ha mai pensato di rovesciare la situazione?

No. Ma mi piacerebbe scrivere un libro in cui le donne guardano il corpo di un uomo come invece di solito fanno i maschi.

Sente più vicina Marguerite Duras o Simone De Beauvoir?

In realtà nessuna delle due ha lavorato sul corpo come sto cercando di fare io. Simone De Beauvoir si muoveva ancora dentro un militantismo nel quale non mi riconosco…La Duras, invece, è stata la madre di tutte noi.

La denuncia del problema della pedofilia, ha aperto una discussione planetaria sul corpo dei bambini…

Io diffido moltissimo di questo accordo planetario, immediato. Tutti sono contro la pedofilia, certamente. Come si può non esserlo? Però bisogna fare attenzione, non essere ipocriti. Nel Medio Evo, ma anche duecento anni fa, c’erano molti più casi di bambini violentati di adesso. Il punto è un altro: i bambini hanno dei desideri, hanno una vita sessuale. Per quanto lo vorremo ancora negare?

Lei sta preparando una trilogia…E poi c’è un progetto chiamato Iridium. Di che cosa si tratta?

Il mio terzo libro racconta di una ragazza e del suo rapporto con l’Oceano. Si intitolerà "Mal di mare". Iridium invece è un diario e non solo, un viaggio parallelo che è anche una specie di vacanza che mi concedo e che non so se pubblicherò mai.

Marie Darrieussecq, in tre parole, che cos’è per lei scrivere?

Scrivere contro il silenzio".


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