Alik Cavaliere
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Riceviamo e pubblichiamo:
Fino al 6 febbraio 2002 la Galleria d'arte Niccoli presenta la prima ampia retrospettiva
postuma di Alik Cavaliere (Roma 1926-Milano 1998), uno dei pił significativi scultori
italiani del dopoguerra. Formatosi allAccademia di Brera accanto a Giacomo Manzł,
Achille Funi e Marino Marini, ha iniziato nel 1945 una carriera espositiva culminata con
lantologica "I luoghi circostanti" al Palazzo Reale di Milano (1992).
Tra le molteplici partecipazioni a rassegne internazionali, ricordiamo le sale personali
alla Biennale di Venezia del 1964 e del 1972. Volutamente, lartista non ha mai fatto
parte di alcun movimento o gruppo e si propone come un grande isolato, nonostante la
critica abbia spesso provato a inserirlo in un pop italiano o in una ripresa del
linguaggio dada-surrealista.
La mostra, trentacinque i lavori esposti, parte con tre opere giovanili, tra cui
"Sorelle" del 1951, in cui č possibile leggere la lezione di Marino Marini e la
sapienza manuale dellartista: un aspetto che andrą progressivamente lasciando
spazio a scoperte tecniche diverse, sorrette da una profonda conoscenza non solo delle
tematiche artistiche del suo tempo ma anche della Cultura letteraria e filosofica
occidentale.
Accanto a episodi di utilizzo del legno, della ceramica e del cristallo, la maggior parte
delle opere esposte sono fusioni in bronzo create con lantica tecnica della cera
persa, che riprendono forme della natura o la figura umana. Tra le prime in senso
cronologico il "Bozzetto per Metamorfosi" (1957), dove il protagonista si pone
ai confini tra mondo primitivo e vegetale, e il "Bozzetto per il Racconto
(1961)", paesaggio con staccionata e alberi stilizzati.
Alik Cavaliere, il paradosso della natura
G a l l e r i a d a r t e N i c c o l i, Parma
orario: 1 0 .0 0 - 1 2 .3 0 / 1 6 .0 0 - 1 9 .0 0 e s c l u s o f e s t i v i
Per informazioni: Sabrina Rastelli, sabrina@gallerianiccoli.it
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