Tra i messaggi che i lettori di Caffe Europa ci
mandano, ce ne sono di due tipi: una minoranza che ha la certezza assoluta che i
bombardamenti non si dovevano fare comunque e quelli che invece sono daccordo con la
linea che abbiamo proposto: si allinizio di una azione militare contro
Milosevic in difesa dei diritti umani, ma senza smettere di ragionare sia sulla natura di
questa guerra sia, e soprattutto, sul modo in cui viene condotta. Ai primi dico che si
sbagliavano e si sbagliano. E ora cerchero di spiegare loro perche. Ai secondi
dico che i dubbi crescono perche i risultati sperati (sconfitta del regime di
Belgrado e rientro dei profughi) non arrivano, almeno fino a questo momento. E arrivano
invece sempre nuove notizie di errori atroci della Nato, massacri di massa ad opera
dellesercito e dei reparti paramilitari serbi, cacciata della popolazione albanese
dal Kosovo. Alcuni di questi lettori entrano nella discussione e cercano di mandarla
avanti con i loro dubbi e le loro proposte, che pubblichiamo. Se dovessi giudicare da
queste reazioni direi che lopinione pubblica italiana non e divisa in modo
fazioso e netto in due parti, ma e interamente attraversata dalle incertezze. Salvo
una minoranza attestata sulle antiche posizioni antiamericane, nessuno trova la soluzione
del problema pescando tra le proprie vecchie passioni politiche, di sinistra o di destra.
I difetti della NATO
La questione dunque si presenta complicata e priva di scorciatoie
liberatorie; non basta questa volta trovare un nemico cui dar torto (che sia il governo,
la Nato, i comunisti o chi vi pare) per riordinare le idee e trovare la bandiera sotto la
quale schierarsi. Anche chi, come me, e come molti di voi che ci scrivete, pensa che non
si poteva piu tollerare che il regime di Belgrado procedesse sistematicamente e
dichiaratamente alla "serbizzazione" di un territorio abitato al 90% da
non-serbi, e che fosse necessario intervenire con le armi, sa tuttavia che unazione
della Nato non e una "formula modello" per il ristabilimento dei diritti
umani. Non abbiamo trovato la chiave per lordine democratico del mondo, dal momento
che lalleanza di diciannove paesi democratici, affidabile sicuramente piu di
ogni altro strumento disponibile, non rappresenta il mondo intero. Daltra parte
lOnu non e "operativa" per una infinita di ragioni, la prima
delle quali e che come e stato scritto non ce un
regime criminale al mondo che non riesca a trovare lappoggio di un veto nel
Consiglio di sicurezza. E cosi almeno e stato finora. Ma se ad agire e
un soggetto "parziale", come la Nato, la sua natura di polizia universale dei
diritti umani e quanto meno difettosa. Ce un difetto di mandato, anche
se le opinioni pubbliche di diciannove paesi solidi e democratici, rappresentano pur
sempre una garanzia maggiore di una consorteria di dittatori. E ce un difetto
di legittimita: chi e con quali regole fissa i limiti dellazione militare?
Le mani sporche del non-intervento
Questi dubbi pero non sono sufficienti a farci dire che, data la
natura imperfetta, dal punto di vista della universalita, della Nato, allora non si
doveva agire con la forza. La strettoia logica e politica consiste nel fatto che
ce una responsabilita fortissima, e complice dei crimini etnici, anche
nella posizione del "non-intervento". Non ce un limbo per le anime
innocenti, che credono di mantenere le mani pulite solo perche dicono "no ai
bombardamenti". Finora si trattava di decidere quale era la via "meno
sporca". E "meno sporca" e sicuramente la via dellazione. In
assenza di un esercito europeo, che a muoversi sia la Nato, cioe in primo luogo gli
Stati Uniti, e il minore dei mali. Ma il ragionamento (insieme agli eventi) non si
ferma qui, perche il "minore dei mali" deve essere valutato in modo
pragmatico, e un eccellente e saggio criterio, che ha pero una caratteristica:
non e un dogma, si stabilisce volta per volta sulla base della valutazione dei
fatti.
La posta: il controllo del territorio kosovaro
La discussione che ospitiamo sulle nostre pagine, tra Habermas,
Pizzorno, Bobbio, Ferrajoli e altri (e che continuera) aiuta a chiarire le questioni
di diritto internazionale e i conflitti di principio entro i quali siamo costretti. Ma
intanto i fatti non vanno persi di vista: le garanzie per il rientro dei profughi non sono
sufficienti, lesercito serbo non e stato neutralizzato, Milosevic non e
stato piegato ad accettare il piano G8, anche se qualche segnale in queste ore dice che
potrebbe farlo. E evidente che, in assenza di risultati, la sospensione unilaterale
dei bombardamenti non sarebbe una soluzione del problema (ed e purtroppo vero che la
situazione dei profughi oggi e peggiore che allinizio delle operazioni). Non
lo sarebbe pero neanche la loro prosecuzione a tempi indefiniti, dal momento che la
posta in gioco non e la distruzione della Serbia ma il controllo e la sicurezza del
territorio del Kosovo. Le prossime mosse, in una ipotesi ragionevole, sono quelle indicate
dalla proposta italiana, basata sulla richiesta a Russia e Cina di sostenere un intervento
Onu sul terreno per proteggere il rientro degli albanesi cacciati dalle loro case. Una
ipotesi difficile e che comunque puo essere sostenuta solo mantenendo aperta la
pressione militare. Il che significa la continuazione dei bombardamenti e la minaccia, che
potrebbe anche rapidamente tradursi in atto, di un intervento della Nato sul terreno.
Questultima possibilita non puo non essere contemplata (e laverla
esclusa in partenza da parte di Clinton e stato largamente giudicato un errore
strategico, che ha avuto come conseguenza laccelerazione della pulizia etnica), ma
dovra necessariamente passare al vaglio delle opinioni pubbliche dei diciannove
paesi che manderanno i loro soldati. Nel caso che il controllo del terreno kosovaro fosse
invece opera dellOnu, questo ne ridurrebbe il carattere di occupazione militare e ne
accentuerebbe la funzione di gendarmeria. E molto probabile insomma che nel secondo
caso si spari di meno. Ma molti fattori virtuosi devono convergere perche questa
ipotesi si realizzi. E al momento i fattori virtuosi principali (i ripensamenti russo e
cinese) mancano allappello.
Questa in sintesi e la mia opinione, per i lettori che me
lhanno chiesta. Possono aggiungerla alle altre, alcune simili altre no, che trovano
su Caffe Europa e confrontarla con la loro. E informarci delle loro conclusioni.
PS Apriremo presto il capitolo del dopoguerra e vedremo che
parte puo avere lEuropa nel tentativo di stabilizzare i Balcani. Presenteremo
e discuteremo il piano di allargamento dellUnione europea ali stati balcanici, di
cui il presidente Prodi ha parlato fin dal suo insediamento a Bruxelles.