| Fenomeni/L'irresistibile ascesa di Baricco,
        tra "il giovane Holden" e "Beautiful"   Roberto D'Agostino   
          
         Chissà,
        forse si sono passati parola (e libro). O forse, la cosa era nell'aria. Fatto sta che:
        "Habemus hominem". Abbiamo il nostro uomo. Bello, bullo e balla bene. Questa non
        è una cronaca mondana. E' la segnalazione di un evento cultural-erotico. Essì, stiamo
        sprofondando in una nuova fenomenologia: il fenomeno delle "ragazze da Baricco".
        E' in circolazione su tutto il territorio nazionale una setta di donzellette che non
        smarrisce nella memoria un capitolo del suo primo libro, "Castelli di rabbia",
        né un capoverso di "Oceano mare" né una virgola del suo ultimo, grandissimo
        successo, "City". Stormo, sciame, mandria, gregge, folla, truppa di sfondamento,
        di corsa, al galoppo, trascinandosi, il popolo delle "baricco-girls" professa
        una religione cuoriforme, quasi fanatica per lo scrittore torinese. Abbiamo in giro uno
        scrittore "bella presenza" che ha inventato un modo tutto suo (e persuasivo) per
        catturare i lettori. E' un autore-testimonial. Viene fuori dall'interno del libro che
        scrive. E come un Principe Azzurro della virgola, un Brad Pitt delle lettere, un Ariel
        fatto di aria, seduce, seduce, seduce tre volte. Come certe vecchie saponette. 
          
        E' vero: i maschietti prima nicchiano e poi picchiano Baricco,
        bollandolo di narcisismo degenerato e loquacità stucchevole come una scatola di Baci
        Perugina (l'unico con la lingua al cento per cento di cachemire), ma le donne... L'altra
        metà del cielo lo guarda come si guarda una visione, un attore di "Beautiful",
        una scheggia di "giovane Holden" precipitata nel sentiero senza storia delle
        loro vite. Quindi s'avanza una fibrillante combriccola di baricco-tossiche i cui
        componenti, come quelli del Tempio Solare, potrebbero arrivare al suicidio di massa,
        esaltati dai suoi boccoli cotonati da piccolo Byron, eccitati da quell'allure da bello e
        impossibile, inebriati dal suo figurino così glamour e così malinconico, risucchiati
        dalle sue pagine riccamente ricamate e perciò meravigliose, o massacrati al cuore dalle
        sue irresistibili apparizioni televisive ("L'amore è un dardo", "Il
        circolo Pickwick", "Totem"). C'è di più. La metà dei libri di Baricco è
        fatta di omaggi, citazioni, inchini, ammicchi, sospiri, segnali, riferimenti alla
        letteratura, eppure piacciono a gente che non li coglie. E' l'immagine di Baricco che
        viene fuori dai suoi libri che trovano affascinante. 
        Nel tripudio generale, il boccoluto giovinotto è diventato lo
        scrittore più amato dalle donne. Ecco un sex-symbol allettante come Raul Bova,
        avventuroso come Bruce Chatwin, commovente come Wim Wenders, munito di penna svenuta e di
        camicia bianca arrotolata ai gomiti. Ma il quarantenne autore non è solo un dotatissimo
        personaggio Tv ("Magico Baricco!") e l'archetipo del giovane affabulatore
        romantico ("Alessandro, facci sognare!"), ma è diventato via via un modo di
        essere, un indirizzo di stile che ha scatenato forze tremende nell'Immaginario Collettivo
        femminile. Per cominciare, per le "bariccate" l'estrazione sociale e la scelta
        del lavoro non contano granché: si può essere baricco-girl anche facendo la
        "sciampista" o la signorina snob, l'impiegata o l'assistente universitaria. La
        peculiare separazione tra "gente comune" ed "egemonia di élite"
        appare di colpo nevrotica, impolverata di vecchissimo shampoo secco. Non per niente il
        fascino di Baricco, antropologicamente collocato a sinistra, riposa su un'immagine che
        svicola l'identikit dell'"intellettuale di sinistra". Infatti l'autore di
        "City" ha sistematicamente disatteso i desideri dell'intellighentsjia,
        orientandosi verso un modello che fa polpette dello scrittore triste, velleitario,
        frustrato, esacerbato, trasandato, che parla difficile, fa combriccola, s'atteggia a
        Solone, barcollando tra Capalbio e Cetona.  
          
        Prevalentemente alla baricco-gang è indispensabile come il pane la
        sensazione inebriante di arruolarsi sotto i vessilli di qualche passione, di innamorarsi
        di un Altrove che rappresenti in qualche modo l'antidoto all'"anemia di
        desideri", come Baricco ha definito la malattia degli italiani d'oggi.  
        Da qui ha origine il coinvolgimento e il fanatismo delle ragazze da
        Baricco, quel vibratile pianetino che vede in quel musino da scrittore incantato un modo
        indiretto di accarezzare se stesso e la sua affamata fantasia erotica. 
         
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