Provate a passare
unora un lei... Jenny McCarthy a guardarla non sembra nemmeno vera. L hanno
paragonata a un cartone animato, un cartoon in carne ed ossa. Lei ride, dice che il
paragone le piace. E bionda ma quello non è il suo vero colore, ha una corpo
straordinario, troppo bello per essere vero, e lei annuisce ammettendo i tanti ritocchi.
E simpatica e disponibile, dice che non deve ringraziare nessuno. Di sicuro è la
donna più cliccata del web, digiti il suo nome e Altavista ti presenta un elenco di
settemila siti dove la trovi citata, fotografata, vestita e, più spesso svestita (per un
assaggio http://www.fansites.com/jenny_mccarthy.html). Il suo Jenny McCarthy Show su
Mtv è un assoluto fenomeno mediatico. E poi è focosa, imprevedibile, ingestibile. Un
autentico ciclone.

Eppure a domanda risponde con "smodato" senso di
responsabilità. Ad esempio. "Per giudicare una donna al meglio, prima delle tette,
bisogna guardarne la personalità. A Hollywood ci sono ragazze bellissime che non ce la
fanno a sfondare perchè dentro sono povere, bugiarde e anche meschine. E per questo
che ho deciso di mostrare al mondo tutto il bello che ho dentro. Esteriormente posso
sembrare solo un gran bel dolce alla panna con le ciliegie, basta parlarmi per alcuni
minuti e ci si accorge subito che dentro quelle ciliegie cè tanta sostanza". E
allora parliamo. Ad esempio della famiglia. "Vengo da Chicago, i miei genitori erano
molto poveri, mio padre faceva loperaio, mia madre la parrucchiera. Per fortuna è
sempre stata una famiglia molto unita. Ed essere uniti è una delle poche cose che serve
veramente nella vita. A casa non cerano soldi, quindi, molto presto, ho iniziato a
pensare a come potevo guadagnarmi da vivere. Volevo insomma dare il mio contributo
concreto alla felicità dei miei genitori e delle mie tre sorelle". Dal bisogno al
sogno il passo è breve. E il sogno si chiama Hollywood: "Fin da piccola camminavo
per casa atteggiandomi a grande diva del cinema. E poi ero maliziosa. Ricordo che avevo
solo cinque anni e già mi divertivo ad andare in giro senza mutandine. Spudorata? Diciamo
che era divertente, mi piaceva guardare le facce di chi mi guardava. A diciotto anni
lasciai la scuola. Da quel giorno non avevo più nulla da perdere". Gli inizi non
sono incoraggianti, Jenny non è una star cresciuta a palestre e fitness. La immagini
giocare a pallone per strada con gli altri bambini del quartiere. "Andavo nelle
agenzie per modelle, ma tutti mi dicevano "scordatelo", sei troppo bassa e
cicciottella, sembri una che fa la commessa in un bar. Ero depressa, piangevo. Tornai a
casa e andai a lavorare in un salumificio.Tagliavo la carne, preparavo gli insaccati. Alla
sera puzzavo come una capra. Dissi a me stessa: devi andar via da qui. Provai con Playboy,
era lunica cosa che potessi tentare di fare per avere subito un po di soldi e
andare ad Hollywood.

Per fortuna loro apprezzarono il fatto che ero un po cicciottella
e la mia vita cambiò. Feci un colloquio e dopo qualche giorno ero già Miss Ottobre 1993!
Per il primo servizio fotografico mi diedero ventimila dollari, lanno seguento ero
la playmate dellanno". Oggi per un servizio fotografico come quello, quanto
prende?
"Lultima volta mi hanno offerto mezzo milione di dollari. Ma
non faccio più servizi di fotografici di quel tipo. Ho fatto la playmate per entrare nel
mondo dello spettacolo. Adesso che ci sono a certe cose dico no. Non è un problema di
nudo, spogliarmi non è mai stato un problema. Il problema semmai è estetico, è
importante il contesto, perché lo faccio, chi è il fotografo. Se mi convincono della
bontà artistica di una progetto, posso spogliarmi anche gratis, non cè nessun
problema". Ricordi da playmate: "Prendevo molti aerei, dovevo andare a cena con
tizi ricchi e noiosi, una sera ero a Parigi, un altra a Los Angeles. Poi firmavo centinaia
di autografi, mi chiedevano di testimoniare per iscritto la loro esuberanza sessuale. Dopo
un po ero veramente annoiata. Però sono grata a quellesperienza. Playboy mi
ha insegnato letica del lavoro". A proposito, come reagì la sua famiglia
vedendola nuda su Playboy? "Allinizio sembravano usciti fuori di testa. Mio
padre che urlava, mia madre che piangeva chiedendosi cosa avrebbero detto gli altri
vedendomi così, dovera finita la mia educazione. Li capivo, nella mia famiglia ho
sei zie che fanno le suore e almeno quattro parenti sacerdoti. Poi hanno cambiato
atteggiamento, hanno capito che in fondo ero sempre la loro piccola Jenny, che inseguivo
un sogno meraviglioso e che, per arrivare, avrei avuto bisogno del loro aiuto. E loro mi
hanno aiutata". Diverso fu latteggiamento della sua città, Chicago:
"Appena uscirono le foto, in città scoppiò lo scandalo. Cerano decine di
telecamere davanti alla mia scuola, avevo frequentato un istituto cattolico, fermavano le
suore, le chiedevano come era possibile che una loro alunna avesse preso la strada della
perdizione. Ero come una puttana, mi arrivavano telefonate anonime, si raccontavano cose
assurde sulla mia vita. Ero diventato come O.J. Simpson. Ho sofferto, ma ho avuto la forza
di reagire, di gridare che non avevo fatto nulla di male, che nessuno poteva
giudicarmi". Adesso, naturalmente, è più serena: "Questa è la mia filosofia:
vivi liberamente ma non fare niente di cui potrai pentirti a ottantanni".

Adorabile Jenny, una sex-symbol che racconta se stessa con ironia e
senza peli sulla lingua: "Lunica volta in cui mia madre si è veramente
arrabbiata è stata quando mi ha visto in televisione che raccontavo di cosa facevo a
letto e del fatto che, per natura, sono multiorgasmica. Le ho detto che era solo uno show.
Adesso è convinta che sia ancora vergine. Sono sexy? Cerco soltanto di prendermi in giro,
mi guardo allo specchio e spesso mi viene da ridere. Cerco sempre di ironizzare, in fondo
con queste tette, cosa dovrei fare? E poi sono timida. Ci credete? Allinizio quando
parlavo in pubblico non volevo essere gentile perché temevo che gli altri potessero
abusare di me".
Il vestito rosso-rosso è piccolo-piccolo. Allintervistatore,
distratto da tutto quello che il vestito non copre non resta che annuire dubbioso sulla
sua, molto presunta, timidezza. "Lo so, gli uomini mi guardano, farei la stessa cosa
anchio. Certe volte, a chi mi guarda con insistenza dentro la scollatura vorri
chiedere, ma sin dove riuscite a vedere?". Poi si alza. Il vestito rosso-rosso è
veramente piccolo-piccolo. Speriamo che non chieda adesso sin dove si riesce a vedere.
Meglio cambiare discorso. E punto di vista. Cosa cè dietro questa immagine così
estroversa? "Lonestà, la fiducia negli altri, tantissima determinazione. Il
successo è uno strumento di potere. Mi piacerebbe usare il mio potere per lanciare
messaggi alle ragazze giovani che vogliono venire a Hollywood, e dir loro che ce la
faranno anche se non vanno a letto con il primo che passa. La maggior parte delle
giovanissime pensa che quella sia lunica strada possibile per arrivare. Devono
capire che i valori fondamentali della vita di ciascuno di noi vanno sempre rispettati. Io
ce lho fatta così, senza compromessi". Moralista? "Odio i compromessi, i
ricatti, soprattutto quelli sessuali". Ne ha subiti? "Ci hanno provato almeno un
centinaio di volte ed ho pianto tutte e cento le volte. Avrò tirato calci, pugni e
schiaffi ad almeno una cinquantina di persone".

Qual è il suo rapporto con gli uomini? "Nella mia vita ho avuto
solo cinque fidanzati. Quindi non mi posso considerare una esperta di uomini. Adesso mi
sono appena fidanzata, lui si chiama John, fa il regista, ci amiamo moltissimo. Ci
sposeremo in autunno, lo stilista Gai Mattiolo mi farà il vestito.Vorrei un figlio a
Natale. In fondo questo è tutto quello che voglio¸ una famiglia, dei bambini, un marito
fedele". Per spiegare la sua etica sessuale, cita il sexygate: "Quello che
Clinton ha fatto con Monica sono fatti suoi. Però se fosse stato mio marito, lo avrei
ucciso". Il sesso naturalmente è fondamentale: "Lo devo fare almeno due, tre
volte al giorno. Se non la faccio sto male". La formula del successo di Jenny
McCarthy è tutta qui: spudorata, nuda, eccitante di fronte alle telecamere,
"normale" che più normale non si può quando scende nel privato. Crea
lillusione di essere molto disponibile, potresti persino invitarla a cena. "La
mia più grossa paura è il fallimento, linsuccesso, la paura di non farcela".
E noi che pensavamo che Jenny McCarthy fosse sinonimo di trasgressione? "Se tutti
sono calmi e quieti, mi piace movimentare un pò le acque, scuotere lo status quo di
alcune situazioni, affinchè le persone si mostrino per quello che sono, realmente. Odio
la falsità". Per il resto, tutto normale, tutto come viene: "Nel tempo libero
vado in spiaggia a Long Island, leggo, vado in chiesa o parlo per ore al telefono con mia
madre. Quando voglio divertirmi sulo serio vado a Las Vegas a giocare
dazzardo". Le piacciono gli uomini divertenti: "La prima cosa che mi ha
fatto letteralmente impazzire del mio fidanzato è che mi fa ridere molto. Non ho mai
cercato luomo bello, stile modello, perfetto e muscoloso, mi piacciono gli uomini
divertenti, interessanti, passionali ". Legge libri come La profezia di Celestino,
"Libri spirituali che parlano dellanima che esce dal corpo" ed è
affascinata dalla morte: "Credo che ci sia qualcosa di bello nella morte, non bisogna
averne paura, è semplicemente un viaggio verso un altro posto. E poi credo agli angeli,
chiedo sempre consiglio a loro".
Sta per uscire il suo primo film importante, Diamonds con Kirk
Douglas e Lauren Bacall: "Un giorno vincerò lOscar, credetemi". E chi lo
mette in dubbio.