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Macro al Mattatoio



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Il progetto di riqualificazione dei Macelli di Ersoch


Il Comune di Roma si è dato fra le priorità culturali la valorizzazione dell’arte contemporanea, attraverso la creazione di un Museo ad essa dedicato: il MACRO.

MACRO, 10.000 metri quadri di nuovi spazi, più 6.400 metri quadri di parcheggio, progettati sull’area dell’Ex Birreria Peroni dall’architetto francese Odile Decq che ha vinto il concorso internazionale nel 1998. Altri 3.000 metri quadri per la seconda sede in due padiglioni dell’Ex Mattatoio di Testaccio.

MACRO, un acronimo che si presta a varie letture, che contengono l’anima del progetto: Museo, Arte Contemporanea, Roma, è il logo creato dall’Agenzia di Comunicazione In Testa.

MACRO si presenta con progetti, programmi e finalità ambiziosi. Vuole, infatti, posizionarsi in un circuito di realtà museali sia per gli addetti ai lavori sia per il grande pubblico, contribuendo a riportare Roma, già capitale della cultura, ad una centralità per l’Arte Contemporanea, al pari delle altre grandi capitali.

MACRO sarà un luogo di incontro, un punto di riferimento e di dialogo per l’arte contemporanea internazionale, con un programma di mostre di grandi artisti e con la creazione di un’officina-laboratorio per le ultime generazioni di artisti, critici e curatori, una sorta di osservatorio sulle ricerche più interessanti. Per documentare queste attività espositive la Casa Editrice ELECTA ha realizzato due nuove collane.

MACRO non solo arti visive, ma musica, cinema, teatro, danza e letteratura in un luogo che potrà diventare fulcro propulsivo della città.

MACRO sarà la sede di conferenze, di seminari, luogo di studio, di approfondimento e di ricerca.

MACRO sarà la sede del master per curatori d’arte e architettura contemporanea, organizzata insieme all’Università “La Sapienza” di Roma.. Fra i docenti alcuni dei protagonisti della cultura italiana.

MACRO sarà un centro informativo e didattico per il mondo della scuola e dell’università.

MACRO sarà la casa del pensiero contemporaneo e momento di collaborazione con gli Istituti di Cultura e Accademie straniere a Roma.

ESPOSIZIONI
L’11 ottobre 2002 il MACRO darà inizio al nuovo programma con cinque mostre che indicano le principali direttrici lungo le quali si svilupperanno le attività del nuovo Museo.


Tony Oursler rappresenta la vocazione internazionale tesa a documentare i protagonisti della contemporaneità.
Figura di spicco della videoarte, Oursler è stato uno dei primi artisti a capire i limiti della televisione portando le immagini fuori dallo schermo animandole su tre dimensioni. Le sue videosculture, decostruzioni di immagini e suoni, indagano gli stati psicologici e le diverse manifestazioni emozionali, quali l’insicurezza, la paura, la paranoia e la solitudine. Famose sono i Dolls, pupazzi animati che parlano e interloquiscono con il visitatore.
A Roma presenterà venticinque opere, fra cui il suo ultimo lavoro 9/11, ispirato al drammatico attentato dell’11 settembre 2001. Oursler, che abita a poche centinaia di metri da Ground Zero, ha realizzato quest’opera concentrandosi sull’idea della felicità dell’essere “semplicemente” vivi.
Sarà pubblicato un catalogo illustrato, bilingue, edizioni ELECTA, con il saggio del curatore, Elizabeth Janus, un testo di Tony Oursler e un’intervista di Mike Kelly all’artista.

Le mostre personali di Alessandra Tesi e di Shizuka Yokomizo inaugureranno all’interno del MACRO le “SALE PANORAMA”, uno spazio dedicato alla giovane ricerca e alla sperimentazione.
Alessandra Tesi (nata a Bologna nel 1969, vive e lavora a Parigi) è una delle artiste italiane più interessanti e riconosciute sulla scena internazionale.
Il suo percorso creativo inizia con la fotografia, ma ben presto realizza delle installazioni in cui utilizza secondo modalità assolutamente originali il video. Valorizzando lo sfondo (dipinto con smalto lucido) avvia la ricerca sulla diffusione della luce e sul contributo attivo del supporto nella creazione delle “immagini” che la porterà a dichiarare di essere interessata a “dipingere con la luce”. È una sfida alla tecnologia per ottenere quella che l’artista definisce “l’idea totale”, che la conduce a creare delle opere “alla luce del giorno”: quadri luminosi tridimensionali, immagini trasparenti e “concrete” che sembrano superare e vanificare l’idea stessa di proiezione.
A Roma presenterà l’opera “Cattedrale 2002” (videoproiezione, cm. 375 x 500) creata appositamente per questi spazi e realizzata per la prima volta su un supporto inusuale di perle in vetro.
Sarà pubblicato un catalogo illustrato, bilingue, edizioni ELECTA, con un saggio di Gianfranco Maraniello e un’intervista all’artista di Danilo Eccher.

Shizuka Yokomizo è una giovane fotografa giapponese che è nata a Tokyo nel 1966, ma vive e lavora a Londra.
I cicli di opere fin’ora realizzati: “Light” e “Sleepling” (1995-1997), “Stranger” (1998) e “Untitled” (2002), concentrano l’attenzione sul ruolo della figura umana nei momenti della giornata e nei luoghi che ne condizionano la presenza. Amici colti nel sonno alle prime luci dell’alba o “stranieri” colti “di nascosto” alle finestre delle loro abitazioni, sono i protagonisti di questo linguaggio che vuole focalizzarsi sul rapporto fra identità e apparenza.
Sarà pubblicato un catalogo, bilingue, con una ricca documentazione fotografica, edizioni ELECTA, con un’intervista di Gianfranco Maraniello all’artista e un saggio di Martin Herbert.

“Protagonisti”, 70 gigantografie di Claudio Abate dedicate ai protagonisti dell’arte e della cultura a Roma fra gli anni ‘60 e ‘70, costituiranno un omaggio alla città e faranno da quinta teatrale al cortile del museo.
Scattate dalla metà degli anni Sessanta alla metà degli anni Settanta, le fotografie di Abate sono una sorta di memoria degli avvenimenti artistici che hanno segnato la storia di quel periodo. Sfilano artisti, critici e galleristi, protagonisti di momenti di contestazione

dell’establishment, degli scambi creativi; la stagione in cui Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Marina Abramovich e Vito Acconci arrivano a Roma e incontrano fra gli altri, Mario Schifano, Franco Angeli e Tano Festa. Fabio Sargentini lascia la sede storica dell’Attico per altri spazi all’aperto o per il garage di via Beccaria dove accoglie le azioni di Beuys, le performance di Kounellis, di Gilbert & George, di Ontani. Mario e Marisa Merz espongono da Mara Coccia. In un confronto fra generazioni Gino de Dominicis si incrocia con Palma Bucarelli, Giorgio De Chirico e Achille Bonito Oliva. Nel clima dell’epoca ecco apparire Giuseppe Chiari, Carmelo Bene e molti altri protagonisti.

“Ipotesi di collezione” è il titolo della quinta mostra con cui il MACRO intende affermare il proprio ruolo museale.
La mostra, che presenta una serie di opere di grandi artisti italiani contemporanei tra Arte Povera e Transavanguardia, costituisce una traccia per il progetto della nuova collezione del Museo. Una collezione in gran parte da costruire, destinata a rappresentare l’anima del MACRO.


PROGETTO ARCHITETTONICO
Il progetto di ampliamento firmato da Odile Decq e presentato in mostra alla Biennale di Venezia nella sezione “Next Italy”, ha la finalità di creare dinamismo e movimento, mescolando il vecchio e il nuovo e trasgredendo alla staticità degli edifici preesistenti e alla storicità del luogo originario. Si tratta di un progetto in sintonia con l’arte contemporanea: sempre in movimento, che esplora nuove strade, nuovi contesti. L’ingresso, i percorsi, le rampe, il giardino panoramico: tutto viene concepito come un luogo in cui i visitatori sono invogliati a muoversi e ad entrare nelle sale espositive, nella sala conferenze, in mediateca, in libreria, nelle aree educative e negli altri luoghi del complesso.
I lavori per la realizzazione dell’ampliamento del MACRO inizieranno il prossimo gennaio e si concluderanno nell’autunno del 2005.

MACRO AL MATTATOIO
Due sono i padiglioni dell’Ex Mattatoio assegnati al MACRO. L’Ex Mattatoio è situato a Testaccio, quartiere del divertimento, dove si snodano tutti i locali notturni alla moda della capitale, regno assoluto dei giovani. In sintonia con l’ambiente circostante, gli spazi del MACRO, posizionati all’ingresso principale, saranno adibiti, dopo un adeguato restauro, alla sperimentazione. Giovani curatori, giovani critici, giovani creativi avranno ampia libertà di azione per creare eventi, organizzare mostre e qualsiasi altra invenzione.
I lavori di restauro, che inizieranno in ottobre, si alterneranno sui due padiglioni in modo che uno dei due sia sempre funzionante, in un orario specifico dalle ore 16 alle ore 24.

Questo spazio sarà inaugurato l’11 ottobre con una grande festa e con una rassegna internazionale di video VideoROM 4.0, curata da Cristiana Perrella.



NOTIZIE UTILI:
Durata mostre: 12 ottobre 2002 - 12 gennaio 2003

Orario di Macro: da martedì a domenica 9.00 - 19..00; festività 10-14; (lunedì chiuso)

Biglietto d'ingresso: intero Euro 5,16 / ridotto Euro 4,13. Gratuito fino ai 18 anni e oltre i 65.

Informazioni: Telefono: 06-67107900 - Fax: 06-8554090 / macro@comune.roma.it 
www.electaweb.com

Sito Internet: www.comune.roma.it/macro 

Servizi al pubblico: bookshop, caffetteria, mediateca, postazioni multimediali, del Centro Ricerca e Documentazione Arti Visive

 

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