I
lettori scrivono
Da: Giulio Barberis <giulio.barberis@italtel.it>
Organizzazione: Italtel BUCT-OSS
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Mercoledì, 16 maggio 2001 1:50
Oggetto: Ma
con la DC era peggio
Carissimo Gerardo Marletto,
ma come fa a sostenere che con la DC era peggio. La vecchia DC era un
partito che ha governato dal centro, è vero, ma sempre guardando a
sinistra. Anche a partire dal 1948 una componente socialdemocratica è
sempre stata presente al governo del paese. Dopo il 1963 poi il
Centrosinistra pur escludendo gran parte della sinistra non si può
assimilare al governo che saremo costretti a subire non so per quanto
tempo.
Le classi meno abbienti anche nei governi DC erano considerate
centrali, le loro esigenze e aspirazioni ascoltate. Le pensioni
l'assistenza sanitaria gratuita la tutela della dignità e della
sicurezza nei posti di lavoro perseguite.
Ci rendiamo conto che ora al governo del paese ci sono partiti che,
con la esclusione dei nani del biancofiore che rappresentano la
frangia più conservatrice e bacchettona della vecchia DC, sono
estranei alla nostra costituzione, che se non ricordo male è fondata
sul lavoro e sulla eguaglianza e non sul potere economico senza regole
tipico dei regimi fascisti, dove vale la legge del più forte.
Le forze della DC e del PCI pur dissentendo sui metodi, avevano in
comune la stessa cultura e le stesse radici nei valori della
resistenza. Il PCI combatteva la sua battaglia per spingere il Paese
in avanti verso conquiste più ampie per le classi popolari, la DC
considerava la situazione bipolare di allora ed era più prudente ma
gli ideali non erano contrapposti.
Ora non è più così, la destra extracostituzionale che si appresta a
governarci, considera le classi popolari come subalterne e la
borghesia economica liberista e inserita nel mondo del capitale
internazionale come la sola forza del paese con diritto di
cittadinanza. Questa è una rivoluzione copernicana per l'Italia
antifascista, per la prima volta abbiamo di nuovo al governo l’arroganza
dei forti.
Purtroppo la perdita di dignità e di sicurezza nei posti di lavoro è
già una realtà, non oso pensare quale sarà la sorte delle conquiste
che i lavoratori hanno ottenuto negli anni dell’Italia antifascista,
che purtroppo è al tramonto.
Grazie per l’attenzione.
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