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Da: galpaol@tin.it 
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it
Data: Lunedì, 2 aprile 2001 8:35
Oggetto: L'insegnamento per tutto l'arco della vita

Mi dispiace di non avere tempo di approfondire (sul serio, non è tanto per dire) l'argomento dell'educazione "per tutto l'arco della vita" suggerito dall'articolo sul libro dell'ex ministro Berlinguer.

Forse questo concetto, che prima che nel mondo della scuola era da tempo stato introdotto nella catechesi e nella formazione aziendale, risponde a una necessità di fatto: la società dell'instabilità azzera il valore dell'esperienza e richiede una continua rimessa in discussione delle conoscenze acquisite.

Forse, e in questo caso ci si adeguerà, nondimeno una necessità può dispiacere. Non ho il tempo di spiegare, ma questa tendenza fa il paio con la trasformazione degli anziani da patrimonio di memoria in pappagalli della televisione.

Cominciamo subito a fare attenzione a una scuola che si propone di insegnare a gestire un flusso ininterrotto e cangiante di informazioni, può darsi che arrivi il momento, se non è già arrivato, in cui tutti sono "informati" e nessuno è più capace di rendere comprensibile la realtà.

Cordialmente
Paolo Galloni (Parma)


Risponde Piero Comandè:

Educare per tutto l’arco della vita? No, la riforma si propone di dare una risposta al diritto ad apprendere a tutte le età. Non di rado oggi è un dovere oneroso. Quanto costa un convegno? Un corso di aggiornamento? Da anni la scuola è una istituzione formativa parziale, nella condizione di dover ridefinire la propria identità.

A scuola si deve apprendere ad educare in modo sistematico, significativo e non ripetitivo. La scuola potrà collaborare con i centri territoriali o essere partner dell’istruzione e formazione tecnica superiore, ma il suo specifico resta altro. E la scuola deve essere di tutti, anche di coloro che prima di inserirsi nel mercato del lavoro non sono in grado di investirvi né risorse, né tempo.

Quanto ai flussi d’informazione, magari la scuola insegnasse a gestirli! E poi, gli insegnanti hanno o no un loro specifico professionale? Non credo che siano diventati tutti appendici di macchine audiovisive e telematiche pur in tempi (magri) di new economy.

Cordialmente




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