I
lettori scrivono
Da: Cinzia Carloncini <cacin@libero.it>
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Domenica, 1 aprile 2001 8:32
Oggetto: La
vita nelle carceri
Mi ero persa nell'infinito mondo della rete per cercare home page,
siti interessati alla vita nelle carceri, ma non solo, volevo sentire
i detenuti, volevo leggere le loro parole... per questo è stato
interessante ritrovarmi l'articolo delle lettere dal carcere. Non ho
mai avuto, MAI, neanche per lontane esperienze, neanche attraverso
amici o nemici, non ho mai avuto la possibilità di parlare e di
sapere la verità sulla vita di quelle persone. Bisognerebbe
approfondire quest'argomento anche se già questi articoli aprono una
piccola finestra per chi li cerca.
Il vostro sito lo conoscevo più per sentito dire, gli argomenti sono
sempre diversi per un pubblico sempre diverso e probabilmente
esigente. Ringrazio per il vostro lavoro, ma volevo sapere se
conoscete qualche carcere che dà la possibilità ai detenuti di
scrivere per e.mail, magari tramite strutture esterne, organizzazioni
volontarie... non so.
Anche se non avrete la possibilità d'inviarmi notizie, vi ringrazio
per l'attenzione.
Cinzia
Risponde Stefania Tallei, Comunità di Sant'Egidio:
Gentile Signora Carloncini,
mi chiamo Stefania Tallei e faccio parte della Comunità di
Sant'Egidio. Da molti anni mi occupo di problematiche penitenziarie e
di alcune campagne e iniziative che la Comunità di Sant'Egidio sta
portando avanti in Italia e nel mondo in particolare sul carcere e
sulla la pena di morte. Condivido la sua esigenza di approfondimento
su questi temi che, proprio per la forzata chiusura del mondo
carcerario, restano estranei alla società e al suo modo di pensare.
Il suo interesse verso il mondo dei detenuti e la realtà di vita che
emerge attraverso le loro lettere non è consueto, così come la sua
attenzione nei confronti della verità che ne emerge. Conosco i
ragazzi di cui lei ha letto alcuni scritti nel numero di luglio di Caffè
Europa. Ne conosco tanti altri, ho letto e ascoltato le loro
parole, le loro ferite, i loro sogni; sono entrata nel loro mondo, e
vorrei portare il loro mondo a conoscenza di tanti.
Per questo le consiglio di visitare il sito della Comunità di
Sant'Egidio che, proprio per la sensibilità cresciuta nel contatto
quotidiano con le persone detenute, in diverse sue parti permette
entrare in questa realtà altrimenti lontana e sconosciuta. Non ci
sono ancora carceri che permettano l'uso della posta elettronica ed è
ancora molto diffuso, quanto desiderato, il ricevere e inviare posta
alla maniera tradizionale: con carta e penna.
E' possibile certamente attivare un contatto con i detenuti attraverso
la e-mail di qualche organizzazione, ma questo purtroppo può avvenire
solo a danno di un rapporto personale. In questi anni con la Comunità
di Sant'Egidio abbiamo lavorato molto per aiutare tutti i detenuti che
desiderano entrare in rapporto epistolare con qualcuno, sono molti
infatti soprattutto i condannati a morte che ne fanno esplicita
richiesta per uscire dall'isolamento totale, dalla solitudine e dalla
disperazione. Sono ormai centinaia i condannati a morte che hanno un
contatto stabile con altrettanti amici di penna e anche nel nostro
paese alcune centinaia di carcerati hanno trovato amicizia, sostegno e
ascolto attraverso la corrispondenza.
Credo si possa dire che altrettanti "liberi" come siamo noi
hanno attraversato un muro e hanno cominciato ad aprire una porta che
non si può chiudere mai: quella del cuore.
Ringraziandola per la sua attenzione, con la speranza di poterla
conoscere.
Stefania Tallei - Roma
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