Un incontro di nuovo e di antico
Piero Comandé
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Lettera ai giovani
“L’8 settembre 1943: la rifondazione della patria” è un “oratorio
civile” di Maria Laura Angioni e dell’Associazione Storia e
Memoria sull’8 settembre 1943 in Italia. E’ un progetto che ha
alle spalle la rappresentazione "Roma città prigioniera”
costruita mescolando storia locale, testimonianze, documentazione
filmica, fiction cinematografica, testo teatrale e musica. L’iniziativa,
indirizzata a comuni, scuole, istituzioni locali, associazioni,
terminerà con la realizzazione di un grande sito Internet, www.storiaememoria.it
, e di uno spettacolo teatrale.

Il format intende così stimolare la riscoperta da parte dei giovani
delle ragioni morali e politiche di quanti nei giorni che seguirono
l'armistizio anteposero le ragioni dell’umanità e della patria al
proprio “particulare”. Il comitato promotore ha ottenuto l’Alto
Patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio del
Presidente della Camera dei Deputati della Regione Lazio e del Comune
di Roma.
La ricerca offrirà alle nuove generazioni la mappa genetica della
nazione italiana in quegli anni fondativi della patria. Vi troveranno
posto il rapporto con il cibo, le grandi trasmigrazioni interne, la
relazione con l’ambiente fisico, le paure e le speranze dell’Italia
che vuole sopravvivere e porre le premesse per il futuro assetto
civile e politico. Gli stereotipi o semplificazioni della Resistenza
saranno problematizzati alla luce (e alle ombre) della grave crisi
politica e morale seguita all'armistizio. Saranno valorizzati una
pluralità di reazioni, ripensamenti e dubbi che attraversarono tutta
la società italiana in quei giorni.

Si scoprirà, per esempio, che il comportamento di molti reparti
dell'esercito regolare non fu sempre di resa, che “L’ 8 settembre
1943 non è stato solo e sempre un tutti a casa”, né è stata la
“morte della patria”, bensì il primo atto di una Resistenza che
ebbe un carattere assai più ampio e nazionale di quanto si sia finora
affermato. L’avv. Giovanni Di Cagno, consigliere del C.S.M. e membro
del comitato promotore del progetto, ricorda che a Cefalonia vi fu
resistenza, e così a Corfù, in Francia, in Corsica eccetera, e che
questa resistenza fu talvolta vittoriosa.
In quei tragici momenti non tutte le decisioni furono assunte
rispettando la catena gerarchica. Dallo sbandamento della popolazione
civile e dei soldati nacquero le formazioni partigiane e si
infittirono le fila dei partiti antifascisti. Una parte di rilievo
ebbero nella liberazione le forze regolari cobelligeranti. E'
possibile identificare nei vissuti e nelle scelte di quei giorni,
nella storia che hanno generato, la somma dei valori condivisi dalla
gran parte degli Italiani? Le radici della nostra Repubblica? Una
ricostruzione storica così complessa si avvale di un comitato
scientifico di grande prestigio: Luigi Lotti (Università di Firenze),
Claudio Pavone (Fondazione Basso), Alessandro Portelli (Università di
Roma "La Sapienza", Pietro Scoppola (Università di Roma
"La Sapienza"), Andrea Riccardi (III Università di Roma) e
Giuseppe Talamo (Istituto del Risorgimento Italiano).
In occasione della presentazione pubblica del progetto il 19 febbraio
al Museo del Risorgimento hanno dato il loro sostegno all’iniziativa
anche Vittorio Foa, Tina Anselmi e Amos Pampaloni, consegnando ai
convenuti tre lettere ai giovani sul tema del format. Le storie locali
di molte città d’Italia consentiranno di costruire il nuovo
spettacolo come sintesi di molte storie ed espressioni drammaturgiche.
Questo sarà rappresentato per la prima volta l'8 settembre 2002 e poi
portato nelle città che aderiranno al progetto nell'inverno e nella
primavera successivi.
La ricostruzione degli eventi dovrebbe realizzarsi in un contatto
diretto con i giovani anche attraverso le tecnologie digitali. Il sito
Web offrirà alla scuole, ai docenti, ai giovani che lo contatteranno
interviste, materiale documentario, filmati e un forum per le
discussioni. Il nuovo e l’antico sembrano incontrarsi in questa
nuova celebrazione laica della Repubblica.
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