I lettori scrivono
From: "Centro Regionale Servizi" crsfvg@tin.it
Subject: "Radici profonde e istinto tribale
Date: Thu, 19 Aug 1999 11:18:38 +0200
In un mondo che tende sempre più all' aggregazione, basti pensare alle
fusioni tra banche e grandi industrie oppure fra razze e stili musicali, l' esigenza di
appartenere ad un gruppo è sempre più incidente sull' io di ciascuno di noi. E così nel
collettivo si ricercherà sempre più un insieme al quale aggregarsi e nel soggettivo si
ricercheranno sempre più simboli che denotino l' appartenenza ad un gruppo, come ad
esempio il fenomeno dei piercing e dei tatuaggi. Questa esigenza è sempre più presente
nei giovani ed è spesso causa di incomprensioni e preoccupazioni per i genitori che,
vedendosi arrivare a casa dei "gruviere" ambulanti, sono pronti a mettere in
discussione l' educazione che hanno impartito ai loro figli sino a quel momento.
La forte frustrazione che poi genera la società in coloro che
"non appartengono" a nessun gruppo, funge da ostacolo alle peculiarità
individuali, ed ogni individuo cercherà di diventare cio' che non potrà mai essere,
tralasciando di esternare e valorizzare cio' che è. Credo pertanto che non si possa
parlare di radici ed istinti tribali, bensì di "educazione" impartitaci dalla
nostra società, educazione all'appartenere per sembrare. Conrad Lorenz asserisce in
"L' aggressività" che l'istinto più marcato nell' uomo è quello della guerra
come unico mezzo per l' affermazione dell'individuo!!! Ciò a dimostrare che le persone
appartenenti al gruppo creato a casaccio durante l' esperimento, se fossero rimaste in
quel gruppo per più tempo, avrebbero iniziato una "battaglia per la gerarchia",
con la conseguente affermazione di un solo individuo.
Franco, 24 anni
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