Rabbia. Disgusto.
Delusione. E molta, moltissima sfiducia nei confronti dei loro attuali leader: queste
sembrano esser state le cause del forte astensionismo fra i potenziali votanti della
sinistra che ha caratterizzato le ultime elezioni amministrative.
Abbiamo raccolto, in alcune delle città coinvolte nella consultazione
elettorale, le opinioni di ex militanti o simpatizzanti dei Ds o dell'Ulivo che, in questa
tornata, hanno scelto di disertare le urne.
CLARA (82 anni, casalinga, Bologna) "Ho combattuto la lotta
partigiana. Ho conosciuto, seguito e ammirato i grandi sindaci comunisti del dopoguerra.
Andavo ai comizi di Longo e di Berlinguer. Adesso vedo che, dopo lotte interne
deprecabili, disgustose, la sinistra, qui a Bologna, ha deciso di mandare allo sbaraglio
quella povera ragazza della Bartolini, invece di impegnarsi con un candidato di maggiore
esperienza. Io non me la sono sentita di votare lei o il suo partito. DAlema, col
suo governo che tiene dentro Mastella e Amato e che vuole toccare le pensioni, ha tradito
una storia, sua e nostra, e io non posso fare finta di niente, dargli il voto e dire che
é stato bravo! Debbo esser sincera: la destra di Guazzaloca mi fa meno paura
dellopportunismo di questa sinistra."

ALESSANDRO B. (32 anni, laureato, disoccupato, Bologna). "E
pensare che io, in questa sinistra, ci credevo! Invece, non sono riusciti a creare
occupazione, nonostante le tante promesse alla Berlusconi. Ci vorrebbe un
ricambio serio, vero, di classe dirigente nella sinistra. I leader di adesso non solo non
hanno saputo governare, ma nemmeno son stati capaci di tenere in piedi lunica
invenzione politica di questi anni, cioé lUlivo. Tornerò a votare quando
DAlema, Veltroni, Prodi, Marini, Boselli, La Malfa e tutti gli altri avranno
lasciato il posto non ai loro vice, a controfigure come Folena e Parisi, ma a persone
capaci , con unidea concreta e un programma degno di questo nome!".
MARCELLA (60 anni, casalinga, Bologna) "La smettano di dire che la
gente non vota perché fa caldo e si va al mare, o perché ci sono troppe elezioni! Io
sono restata in città, ma non ho voluto votare né la destra, che mi ha sempre fatto
orrore, né questi litigiosi e arroganti capi dellUlivo. DAlema si crede
chissà chi e invece le ha sbagliate tutte, dalla bicamerale in poi, Veltroni sembra un
cuor contento con gli occhiali rosa a cui va bene qualunque cosa, e Prodi, che era un uomo
serio, adesso é un pallone gonfiato che per nostra fortuna se ne è volato a Bruxelles. E
io, vecchia comunista , potevo votare loro? O magari Cossutta che é a caccia di poltrone
o Bertinotti che ha fatto cadere un governo non si sa perchè? Me ne son guardata
bene!"
GIULIO (45 anni, ex funzionario del Pci) La prima volta che ho votato
è stato "in alto a sinistra", dove c'era il simbolo del "mio"
partito. E per 27 anni ho continuato a farlo. Poi li ho votati il 21 aprile del 1996,
certo che avrebbero cambiato almeno un po' questo paese. Invece...io vecchio comunista,
sono entrato nella cabina e, solo un attimo di esitazione, ho votato quello lì. Sì,
proprio lui, che non mi va neppure di dire come si chiama. Perchè? Perchè è finita, la
sinistra è morta e seppellita, in guerra ci ha portato la sinistra, la giustizia è
diventata uno strumento nelle mani della sinistra e ogni cento lire che guadagno, 55 se ne
vanno in tasse e balzelli vari.

Non sopporto più la saccenza, l'albagia, la presupponenza. Non
sopporto che mi si dica: "Non hai capito". E allora mi viene in mente la
metafora di mio zio Edgardo: "Sei tu che non ti spieghi". Quando ricominceranno
a spiegarsi forse allora, forse, potrò tornare a votarli. Ma preferisco, oggi, che le
cose peggiori le faccia la destra e qualcuno le urli contro, e non che le faccia la
sinistra, in un silenzio di morte...forse anche di regime. Ho dato il voto al partito di
plastica...perchè quello in carne e ossa dei compagni che ci credevano, non c'è più.
FRANCESCO L. (25 anni, studente universitario, Bologna) "Andava
bene lUlivo:il vero Ulivo, quello del 96! Una coalizione di persone unite da
un progetto serio, spiegato agli elettori in modo chiaro. Poi, quando sono andati al
governo, hanno cominciato a fare i giochetti e lUlivo è diventato pretesto per il
sottogoverno, per l'occupazione delle poltrone, con tutto quello schifoso seguito di
cortigiani, soloni da convegno, nani e ballerine, e tanti , tanti giornalisti prezzolati.
Oggi lUlivo é morto, e al suo posto cé tutto il marcio della sinistra che,
ovviamente, non vuole proporre candidati importanti e si accontenta della Bartolini!"
ANNA MARIA (40 anni, insegnante scuola media, Bologna) "Ma lei li
ha mai guardati in faccia DAlema, Veltroni, Folena, Prodi e gli altri? Stanno lì
per sbranarsi a vicenda. Si sorridono e intanto ognuno vorrebbe la rovina dellaltro.
Lo stesso fanno Berlusconi, Fini e Casini, ma, finora, han fatto meno danni al Paese. E io
dovrei andare a votare quelle brutte facce senza capacità né idee?"
ANDREA T. (50 anni, avvocato, Bologna) "Ricordo con ammirazione,
quasi dieci anni fa, il coraggio di Occhetto: la svolta, il cambio del nome del Partito, i
contrasti. Si poteva discutere sulla validità delle scelte, ma quella sì che era vera
politica! Oggi, invece, troviamo DAlema e Veltroni che, dopo la frana delle europee,
parlano di tenuta della maggioranza e si appoggiano su calcoli astrusi, senza
curarsi del messaggio venuto dagli elettori. Come se non bastasse, due giorni prima delle
amministrative si mettono in mente di ritoccare le pensioni. Complimenti! Se avessi avuto
più coraggio, avrei votato Guazzaloca. Non ce lho fatta. Sono restato a casa, a
sperare che questi ds perdessero".
PIERO R. (26 anni, studente universitario, Parma) "Chiunque abbia
esultato il 21 Aprile 96 per la vittoria dellUlivo non poteva, stavolta,
tornare alle urne: non cé una sola idea in giro, né a livello locale né,
tantomeno, nazionale. Cé solo la volontà di sopravvivere giorno per giorno, per
conservare il potere. A tutti, Prodi, Veltroni, DAlema e compagnia, il governo ha
dato alla testa!"

GIULIA P. (60 anni, commerciante, Parma) "Non avrei mai potuto
votare la destra, io che sono stata comunista e poi pidiessina. Però sostenere una
sinistra che ormai fa tuttuno, per loschi fini di potere, con gli industriali e i
vari potentati, compresa, e in modo non secondario, la massoneria, mi avrebbe fatto
ugualmente orrore".
FRANCESCO (34 anni, impiegato) Ho tolto il voto ai Ds (scegliendo di
non andare a votare) con lo stesso spirito con cui si toglie il saluto a un amico che ti
ha tradito. Ignobile è stata la gestione del caso Ocalan, con ipocrisie e manovrine
sottobanco degne della peggiore Dc. Insoddisfacente la gestione della guerra in
Jugoslavia: mi ha sconvolto l'astio e la saccenza di Umberto Ranieri in una puntata di
"Porta a porta" nei confronti dell'ambasciatore serbo che, sotto una gragnuola
di bombe verbali, a malapena riusciva a esporre un'idea nel suo debolissimo italiano. Non
avendo il miliardo sotto il mattone da difendere vado a votare per motivi ideali il
partito che li rappresenta. Caro D'Alema se mi devi far incazzare come Berlusconi cedi il
passo al cavaliere, almeno ci rendi pienamente il diritto di indignazione e di protesta.
Ma che clamorosa occasione perduta!
GIORGIO( 50 anni, architetto, Arezzo) "Ho votato sempre a
sinistra, fin da ragazzo. Ma ho profondo schifo per questo partito che governa imbarcando
Cossiga, Mastella, e i rottami repubblicani alla La Malfa. Cosa centrano questi
politicucci da tre soldi con la nostra storia. Meglio non votare, davvero!"
SANDRA L. ( 70 anni, casalinga, Arezzo) "La sinistra oggi non
rappresenta i lavoratori, gli operai, le persone meno agiate: è un gruppo di potere senza
unidea, senza un progetto. Un gruppo diviso in due bande che si aiutano fra loro: i
capi che intrigano, litigano e mangiano soldi ai cittadini, e i chiacchieroni
intellettuali che parlano e discutono rendendo le cose sempre più ingarbugliate e
incomprensibili. In questo modo noi non capiamo nulla, e li lasciamo governare credendo
che stiano per inventare chiassà quale soluzione. Che parlino pure, i professori della
sinistra, che si spartiscano pure il Paese, i vari capi e ministri. Così aiutano solo
Berlusconi. E io, che li ho sempre sostenuti, che ci ho sempre creduto, a votare non ci
andrò più".