"Mi piacerebbe che la vita politica italiana tornasse al clima
felice, positivo che ha reso possibile lelezione al Quirinale di Carlo Azeglio
Ciampi.". E questo lauspicio del segretario Ds Walter Veltroni,
espresso nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa "Il
superpresidente", al quale ha partecipato con Franco Marini e Gianfranco Fini. Al
termine dellincontro, Veltroni ha risposto ad alcune domande.
Segretario, lunedì scorso la direzione Ds ha iniziato il dibattito
sui risultati delle Europee. Come è andata?
"E stata una discussione serena, bella, proficua. Mi
dispiace per chi si aspettava che ci sarebbero state liti, grida, lacrime. Non abbiamo
litigato nè ci siamo divisi. E stato un dibattito serio e concreto".
Il dibattito di un partito sconfitto...
"No. Direi piuttosto il dibattito di un partito con grandi
problemi , che deve ritrovare unanima, unidentità.
Una forza politica che ha anche saputo rinnovarsi, e che per questo,
pur perdendo consensi, non ha subito disastri elettorali. Abbiamo allattivo,
infatti, un grande lavoro, del tutto nuovo, su temi come i diritti umani, il razzismo, sul
welfare. Un lavoro che deve proseguire e intensificarsi".

Nonostante ciò, resta vero il fatto che gli elettori non vi hanno
premiato.
"Certo, i Ds hanno perso la capacità di espansione, e su questo
bisogna correre ai ripari. Però ricordiamoci che il voto ha penalizzato la sinistra in
quasi tutto il continente. Eppoi stiamo leggendo e valutando i dati secondo una chiave
proporzionale. Se si fosse votato con il maggioritario, i risultati sarebbero stati assai
diversi".
Siamo al tema della riforma elettorale.
"E il vero, grande tema politico di oggi. Una nuova legge
elettorale è assolutamente indispensabile, e lo è perchè occorre una vera stabilità.
Una stabilità che, con lattuale legge, è destinata a restare un pio desiderio.
Fenomeni come quelli dei cambi di maggioranza, o del cambio di schieramento da parte di
singoli parlamentari, non sono certo degni di un vero bipolarismo. Il presidente Ciampi,
appena eletto, ha sondato le forze politiche e ha mostrato subito lurgenza delle
riforme. Ora bisogna lavorarci sul serio, far tesoro davvero del clima che cè stato
durante le trattative per il Quirinale.".

Il presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini,
appare anche lui convinto dellesigenza delle riforme.
Onorevole Fini, sembra che sul tema delle riforme lei intenda
riunire le diverse (e assai contrastanti) anime del suo partito.
"Io parto dal concetto , del resto ampiamente condiviso, che oggi
la Destra sia , e debba essere , moderna e riformatrice, capace di dialogare davvero con
la società. Parte essenziale di tale idea è un vero sistema maggioritario al quale, oggi
più che mai, una forza come An deve puntare. Con ciò- sia chiaro- non voglio intendere
che ci si debba limitare a lavorare per la riforma: non siamo certo pannelliani e basta.
Però è essenziale che a lanciare la sfida delle riforme sia proprio la destra".
Lei parla di bipolarismo. Però con il leader del Polo Berlusconi
gli attriti non sono stati pochi...
"E proprio in nome del bipolarismo che ho trovato naturale
chiudere tutti insieme la campagna elettorale per le amministrative. Dunque, la risposta a
chi parla di grandi spaccature nel Polo è nei fatti".
Veniamo al tema dei referendum. Siete uniti anche su questo?
"Le firme per il referendum saranno raccolte, e su questo tema
ruoterà il dibattito politico dei prossimi mesi. Mettevo in conto, naturalmente, lo
scetticismo di Berlusconi su tale questione. Ma spero che tutto si chiarirà presto"

Non può negare che questa campagna elettorale ha lasciato
strascichi polemici nel centro destra.
"In entrambi i poli restano i gravissimi danni prodotti da questo
nefasto e sciagurato sistema elettorale. Basti vedere cosa è successo in queste Europee,
in cui si è votato col proporzionale: diatribe su diatribe, spesso inutili e dannose,
allinterno di ciascuno schieramento. E ora che questo finisca. ".