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"Basta polemiche, subito le riforme"

Gianfranco Fini e Walter Veltroni con Tommaso Debenedetti


"Mi piacerebbe che la vita politica italiana tornasse al clima felice, positivo che ha reso possibile l’elezione al Quirinale di Carlo Azeglio Ciampi.". E’ questo l’auspicio del segretario Ds Walter Veltroni, espresso nel corso della presentazione del libro di Bruno Vespa "Il superpresidente", al quale ha partecipato con Franco Marini e Gianfranco Fini. Al termine dell’incontro, Veltroni ha risposto ad alcune domande.

 

Segretario, lunedì scorso la direzione Ds ha iniziato il dibattito sui risultati delle Europee. Come è andata?

"E’ stata una discussione serena, bella, proficua. Mi dispiace per chi si aspettava che ci sarebbero state liti, grida, lacrime. Non abbiamo litigato nè ci siamo divisi. E’ stato un dibattito serio e concreto".

 

Il dibattito di un partito sconfitto...

"No. Direi piuttosto il dibattito di un partito con grandi problemi , che deve ritrovare un’anima, un’identità.

Una forza politica che ha anche saputo rinnovarsi, e che per questo, pur perdendo consensi, non ha subito disastri elettorali. Abbiamo all’attivo, infatti, un grande lavoro, del tutto nuovo, su temi come i diritti umani, il razzismo, sul welfare. Un lavoro che deve proseguire e intensificarsi".

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Nonostante ciò, resta vero il fatto che gli elettori non vi hanno premiato.

"Certo, i Ds hanno perso la capacità di espansione, e su questo bisogna correre ai ripari. Però ricordiamoci che il voto ha penalizzato la sinistra in quasi tutto il continente. Eppoi stiamo leggendo e valutando i dati secondo una chiave proporzionale. Se si fosse votato con il maggioritario, i risultati sarebbero stati assai diversi".

 

Siamo al tema della riforma elettorale.

"E’ il vero, grande tema politico di oggi. Una nuova legge elettorale è assolutamente indispensabile, e lo è perchè occorre una vera stabilità. Una stabilità che, con l’attuale legge, è destinata a restare un pio desiderio. Fenomeni come quelli dei cambi di maggioranza, o del cambio di schieramento da parte di singoli parlamentari, non sono certo degni di un vero bipolarismo. Il presidente Ciampi, appena eletto, ha sondato le forze politiche e ha mostrato subito l’urgenza delle riforme. Ora bisogna lavorarci sul serio, far tesoro davvero del clima che c’è stato durante le trattative per il Quirinale.".

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 Il presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini, appare anche lui convinto dell’esigenza delle riforme.

Onorevole Fini, sembra che sul tema delle riforme lei intenda riunire le diverse (e assai contrastanti) anime del suo partito.

"Io parto dal concetto , del resto ampiamente condiviso, che oggi la Destra sia , e debba essere , moderna e riformatrice, capace di dialogare davvero con la società. Parte essenziale di tale idea è un vero sistema maggioritario al quale, oggi più che mai, una forza come An deve puntare. Con ciò- sia chiaro- non voglio intendere che ci si debba limitare a lavorare per la riforma: non siamo certo pannelliani e basta. Però è essenziale che a lanciare la sfida delle riforme sia proprio la destra".

 

Lei parla di bipolarismo. Però con il leader del Polo Berlusconi gli attriti non sono stati pochi...

"E’ proprio in nome del bipolarismo che ho trovato naturale chiudere tutti insieme la campagna elettorale per le amministrative. Dunque, la risposta a chi parla di grandi spaccature nel Polo è nei fatti".

 

Veniamo al tema dei referendum. Siete uniti anche su questo?

"Le firme per il referendum saranno raccolte, e su questo tema ruoterà il dibattito politico dei prossimi mesi. Mettevo in conto, naturalmente, lo scetticismo di Berlusconi su tale questione. Ma spero che tutto si chiarirà presto"

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Non può negare che questa campagna elettorale ha lasciato strascichi polemici nel centro destra.

"In entrambi i poli restano i gravissimi danni prodotti da questo nefasto e sciagurato sistema elettorale. Basti vedere cosa è successo in queste Europee, in cui si è votato col proporzionale: diatribe su diatribe, spesso inutili e dannose, all’interno di ciascuno schieramento. E’ ora che questo finisca. ".

 

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