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Generazione Playstation

Andrea Lilli Smith


Se e’ vero come dicevamo gli antichi che le colpe dei padri ricadono sui figli questa ne deve essere la prova evidente. Trentenni e quarantenni di tutte le estrazioni sociali e colori politici pronti a sfidarsi a colpi di joypad ed a far piangere i pargoli che nel frattempo attendono – senza speranza – il loro turno alla playstation. Perche’ è di questo che stiamo parlando. Sua Eccellenza la Console per videogames ante litteram: la Playstation Sony ovvero l’oggetto piu’ desiderato dagli italiani in eta’ matrimoniale degli ultimi anni, paragonabile per proporzioni di vendita soltanto all’altro sport nazionale per eccellenza, l’acquisto di telefoni cellulari.

Le cifre di questo fenomeno: cinquanta milioni di console vendute nel mondo ed una longevità che sfiora l’ormai mitico Gameboy Nintendo che pure si situa in una fascia di prodotti dal prezzo inferiore e dalle caratteristiche diverse per grafica e portatilità. Gia’ nel lontano 1994 al suo esordio - e sembrano secoli fa – la PSX, come ormai è generalmente conosciuta, diede prova di una forza di penetrazione notevole nell’esigente mercato nipponico, arrivando a spiazzare la concorrenza, in particolare la Sega rivale di sempre, che con la sua console Saturn passo’ un natale molto particolare. La preferenza finale fra i due prodotti, fu infatti accordata dagli acquirenti alla PlayStation Sony, nonostante la Sega continuasse in seguito a contestarne i dati di vendita, rimettendoci molto anche sotto il profilo dell’immagine. Quali i punti di forza della console del colosso nipponico che prima di allora non si era mai cimentato nel campo videoludico? Non è semplice dirlo anche se a distanza di tempo è possibile individuare i motivi del successo in un mix d’elementi: la grande professionalità del papa’ della PSX, Ken Kuratagi, che ebbe l’illuminante idea di dar vita ad un processore grafico ( il GPU) di potenza spropositata per il periodo, considerando anche che di schede 3D e di computer con eguale potenza di calcolo del tipo dell’odierno Pentium III si doveva ancora parlare. Una politica commerciale intelligente, fatta d’accordi e fusioni, consenti’ inoltre alla Sony di mettere a disposizione della PSX un numero sempre maggiore di titoli, creati da tutte le piu’ note case del settore, in primis i due colossi del Sollevante Namco e Konami, seguite da tutte le software house europee ed americane. L’acquisto della Psygnosys inoltre, il cui team aveva in passato fatto le fortune del microcomputer Amiga, significo’ l’impegno sempre piu’ diretto di Sony nel mondo dei videogames. I piu’ di 500 titoli in commercio ad oggi, costituiscono cosi’ una dote difficilmente scalfibile dai concorrenti diretti primi fra tutti Nintendo64 e Sega con il futuribile modello Dreamcast.

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Se proprio volessimo in ogni modo andare piu’ a fondo di questo "fenomeno sociale" che è oggi la PSX, sarebbe utile ricordare che molti degli attuali acquirenti fanno parte di quella generazione che a cavallo degli anni "80 è cresciuta e si e’ nutrita all’elettronica fonte dei vari vic20, commodore 64, zx spectrum ed amiga. Che ha provato l’ebbrezza di passare dai primi giochi di sport portatili della Mattel, schematici e reali antesignani degli attuali gameboy, alle console Atari, vero e proprio mito irraggiungibile anche per il prezzo altissimo dei suoi giochi. E si’ perche’ quella prima ed ora rudimentale console, in quegli anni rappresentava il "top di gamma" per qualita’ grafica ed inventiva. Con un catalogo amplissimo ma con prezzi ugualmente superlativi, l’Atari ha cresciuto o comunque ha rappresentato l’orizzonte mitico (come direbbero i sociologi) dei vari Marco, Andrea e Filippo. Forti di una condizione economica diversa e passati dalla paga settimanale famigliare alla completa autonomia patrimoniale la decisione e’ sembrata brevissima : colmare quel senso di perdita causato dal mancato acquisto passato, prendendo ora per allora il massimo (secondo i giocatori) : una console Playstation. Ma non è tutto. Infatti il settore dei videogames in passato patrimonio soltanto di quel gruppo ampio ma ben identificabile di bimbi informatici cresciuti sui primi microcomputer della storia recente, sta attualmente interessando sempre piu’ anche due fasce di consumatori notoriamente inattaccabili da questo settore: il pubblico cosiddetto femminile e quello di fascia d’eta’ definibile con un po’ d’approssimazione oltre i 40 anni.

La facilita’ di collegamento di una console ad un apparecchio gia’ "domestico" come la televisione, il prezzo relativamente contenuto della Psx ma soprattutto le sembianze piu’ simili al lettore CDROM casalingo che al PC, bestia nera ancora di molti italiani ( senza limiti di sesso ed eta’), ne stanno decretando il successo anche nel nostro paese. Senza contare che alla Psx come in passato è successo per televisioni e videoregistratori , molte famiglie italiane stanno delegando, purtroppo, lo scomodo ruolo di baby-sitter generazionale.

La forte richiesta di Psx soprattutto in coincidenza dell’ultimo Natale ha cominciato inoltre a generare spiacevoli "effetti collaterali" . Lo dimostra tra l’altro una delle ultime polemiche finita addirittura sulle pagine dei quotidiani nazionali. Danneggiati dalla pirateria dilagante nel campo dei titoli per PSX i rivenditori sono arrivati al dubbio escamotage di propinare agli acquirenti un vero e proprio diktat : acquisto di console solo abbinata ad un nutrito gruppo di giochi "originali" divenuti ormai invendibili per la piaga della pirateria informatica. Infatti con un prezzo dei giochi facilmente reperibili sul mercato nero a cifre variabili dalle dieci alle ventimila lire per le ultime novità, contro le piu’ di centomila del software originale, i rivenditori si sono trovati di fronte ad un problema amletico. Come liberare i magazzini dai giochi che la Sony fornisce automaticamente in stock ad ogni richiesta di fornitura di console? Semplice. Scaricando sull’acquirente il problema, obbligandolo all’acquisto "in bundle".Cio’ nonostante che casa Sony abbia dichiarato la piena liberta’ dei rivenditori di gestire le propria politica commerciale.

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E fosse finito qua il tormentone Playstation. Perche’ se oramai e’ sempre piu’ facile trovarsi a cene di compleanno in cui il regalo principale e sempre l’Oggetto famigerato e il cui destinatario non è quasi mai il piccolo di famiglia che sempre piu’ spesso preferisce il PC vero e proprio "perche’ la Playstation e’ per bambini" (estensione di una tendenza pressoche’ mondiale) , è altrettanto ovvio aspettarsi che qualcuno dopo aver aperto e provato il gioiello dica la fatidica frase: " Hai fatto la modifica?"

La modifica in gergo, non è altro che l’installazione di un piccolo chip all’interno della scheda madre della console ( costo del pezzo poche migliaia di lire per chi lo fa) fatta da un tecnico di conoscenza che permette di bypassare il controllo hardware che la console effettua sul cd-rom per autenticarne la provenienza E’ sufficiente leggere gli annunci sulle riviste del settore per avere indirizzi e prezzi delle modifiche, anche su Internet ovviamente. Morale : nel novantanove per cento dei casi al prezzo della console deve aggiungersi quello della modifica, per importi che si aggirano intorno alle cinquantamila lire, soldi ben spesi secondo l’utente finale che vede chiaro il risparmio futuro sul software ma che alla multinazionale giapponese costa una perdita annua nel settore software di dimensioni ciclopiche.

Anche se a detta di alcuni maligni del settore, questa "perdita" avrebbe permesso alla Sony un predominio pressoche’ assoluto nel settore delle console casalinghe . Perche’? Semplice. La facilita’ di masterizzazione di un cd-rom ha portato indirettamente all’affermazione dell’hardware Sony contro concorrenti agguerritissimi come Sega e Nintendo che utilizzano invece come supporto gioco non dei normali cd-rom ma moduli difficilmente riproducibili o comunque dal prezzo di realizzazione elevato .
Ovvero : come affermare uno standard nel mondo e guadagnarci, pur dichiarando una perdita di svariati milioni di dollari.

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Tutto cio ‘ mentre si delineano ormai sullo sfondo della lotta fra i Titani del videogames, le due nuove armi segrete :
il Sega Dreamcast, ultimo nato che dovrebbe insidiare il mercato PSX Sony, dotato di una potenza incredibile e di CPU a 128 bit (quando ancora i nuovi Pentium viaggiano a 64bit…) e la nuova creatura di casa Sony in uscita nei primi mesi del nuovo millennio, ma recentemente presentata a San Francisco all’ISSCC . Solo alcuni dati su questa cosa ancora senza un nome definitivo, che probabilmente rivoluzionera’ il modo di giocare dei prossimi anni : CPU a 128bit RISC sul modello dei potentissimi MIPS III e IV Silicon Graphics, una banda di memoria " monstre" da 3.2GB al secondo ( contro i 132 Mb della vecchia Psx ) e la possibilità di trattare fino a 66 milioni di poligoni al secondo. Unite al tutto una capacita’ di calcolo da far rabbrividire pari a 6.4 Gigaflops (!) e la possibilita’ di usare la nuova tecnologia per microprocessori a 0.18 micron contro gli attuali 0.25 utilizzati commercialmente.

Fredde cifre e nient’altro si dira’. Ma se questo è il futuro che attende i concorrenti è probabile che molti brividi freddi comincino a correre su tecnologiche schiene nipponiche. Quanto ai vari Marco, Andrea e Filippo che attendono dubbiosi, un consiglio invece: cominciate a scaldare i vostri joypad.

 

Link

PLAYSTATION ITALIA
La casa web della PSX: dati curiosità e molto altro sul "fenomeno" PlayStation.

SEGAPC
Home page ufficiale della celebre casa produttrice di videogames.

Nintendo Power Source - The Official Web Site for Nintendo of America,
Tutto quello che vorreste sapere su uno dei rivali piu’ agguerriti della PSX

Atari Page
Dalla casa madre di tutte le console, un sito dedicato a tutto il mondo Atari .

La Pagina del Commodore 64
Era il vostro microcomputer preferito? Fate un salto indietro nel tempo in questo sito interamente dedicato al mondo del Commodore64

The World of Spectrum
Uno dei siti migliori dedicati al piccolo, ma allora grande, di Mr. Sinclair : lo ZX Spectrum

Emulatori in rete
Possedevate un VIC20 ma avreste voluto provare uno ZX Spectrum? Provate uno dei numerosi emulatori disponibili su questo sito e sperimentate la forza del vostro antagonista storico!

ZX SPECTRUM,
Home page italiana dedicata allo ZX Spectrum : ovvero come programmare giochi di tutto rispetto su 48k di memoria Ram

14 anni "non MS-DOS"
Bello questo articolo della storica rivista Microcomputer che ripercorre rapidamente la storia degli home computer degli anni "80

Sinclair ZX81 ZX80 group ZX-TEAM
Era piccolo come una scatolina e molto molto sottile ma qualcuno riusciva a batterci anche una tesi di laurea… Era lo ZX 81, l’alba dei microcomputer .

 

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