Storia vera di Anna e Marco, o
dellamore ai tempi di Internet
Giancarlo Mola
"Ho conosciuto Marco il 14 gennaio. Ero andata al cinema a vedere Cè
post@ per te. Sono tornata a casa e mi è venuta voglia di chattare. Era la prima
volta, avevo labbonamento a Internet da pochi giorni. Mi sono collegata con
Atlantide e ho cominciato la conversazione con questo ragazzo. Mi ha dato una sensazione
strana: troppe affinità, era come guardarsi allo specchio. Siamo rimasti per un bel
po. Poi ho spento e sono andata a letto. Ma non riuscivo a togliermelo dalla testa.
Mi sono alzata e ho acceso il computer per mandargli una e-mail: nella mia casella
cera già un messaggio. Il suo". (Anna, 23 anni, barese, studentessa di
biologia alluniversità di Bari, nickname: Nina).
"Chattavo per Internet, come mi capita di fare da quando sono abbonato. Quella
sera, il 14 gennaio, sono incappato in Anna. Mi sono subito trovato a mio agio. Abbiamo
parlato della passione per gli strumenti musicali. Lei suonava il sassofono, io il
pianoforte: entrambi abbiamo dovuto lasciare per ragioni di studio. Non so perché, ma
subito dopo aver chiuso la chat, mi è venuto di scriverle per posta elettronica. Ricordo
di averla presa in giro perché è più grande di me. Sono rimasto connesso, ho navigato
un po. Dopo pochi minuti il computer mi ha segnalato che cera un nuovo
messaggio in arrivo. Il suo". (Marco, 21 anni, siracusano, studente di archeologia
alluniversità di Pisa, nickname: Edipos).
Così va lamore ai tempi di Internet. Così accade che il classico colpo di
fulmine passi attraverso i bit filtrati da un modem. Una love story tutta digitale (un
tempo si sarebbe detto spirituale) quella tra Anna e Marco. Non contaminata da nessun
elemento che possa lontanamente ricondurre alla fisicità dei corpi. "Non ci siamo
mai visti, mai descritti fisicamente, le sole foto che ci siamo mandati, sono di quando
eravamo piccolissimi", dice Anna.
Amore telematico, ma non per questo virtuale. I passaggi sono stati quelli classici:
scherzare insieme, scoprire che si hanno gli stessi gusti, che si sono fatte le stesse
esperienze. Entrambi amano la musica classica. Tutti e due hanno una passione smisurata
per i viaggi. Leggono molto, gli piacciono gli stessi autori. Vengono da storie finite
male, hanno paura di ricominciare. "È stato sorprendente scoprirci così
simili", racconta Anna. "E allinizio la cosa mi ha un po spaventata.
Poi ho capito che mi stava succedendo una cosa straordinaria che non voglio lasciarmi
sfuggire".
E infatti questa storia ha preso subito corpo. Abbandonata
(definitivamente sembra) la chat, i due cyber amanti hanno preso a comunicare via posta
elettronica. "Internet ha aiutato dice Marco soprattutto
allinizio. Scrivere, alla fine di una giornata, quello che ti è successo, quello
che ti passa per la testa, è una valvola di sfogo per lo stress quotidiano. E lo puoi
fare con naturalezza, senza forzare i tuoi tempi". Poi la tentazione di sentire
almeno la voce è diventata troppo pressante. Da un po di tempo Anna e Marco hanno
cominciato a telefonarsi. Ogni sera. Passano ore a raccontarsi le loro giornate, le loro
vita. Ma anche questa dimensione ha iniziato a stargli stretta. "Perché non ci
vediamo?", si sono detti un giorno, superata la paura che lincantesimo possa
spezzarsi. "Il fatto confida Anna è che mi sono proprio innamorata.
Passo giornate intere senza studiare. Non ce la faccio più". Lo stesso vale per
Marco: "Al nostro rapporto manca una parte che diventa ogni giorno più importante.
Allinizio cera soprattutto curiosità. Adesso è qualcosa di più forte, che
supera anche il timore che
".
Già, perché la delusione è in agguato. Anna e Marco non hanno idea di come sono
fatti. Ciascuno dei due ha una immagine dellaltro costruita con la sola
immaginazione. "Di Marco so solo che lui scherza sul suo naso. Penso a lui come a una
specie di Cirano, e io mi sono calata nella parte di Rossana. Ma niente di più. Comunque
non me ne frega niente di che aspetto abbia. Se anche non corrispondesse alle mie
aspettative non credo cambierebbe granché".
Lappuntamento è alle porte. In un primo tempo i due romantici hi-tech avevano
pensato di incontrarsi al concerto dei Pink Floyd in programma al Cairo il capodanno del
Duemila. "Troppi mesi, bisognava accorciare i tempi", spiega Anna. Che non ha
imbarazzo nel dire di essere ormai "innamoratissima". E allora come fare a
conciliare questa esigenza irresistibile con la passione comune per i viaggi? La soluzione
alla fine è stata elaborata. Marco è adesso a casa a Siracusa, bloccato a letto da una
operazione alle tonsille. Fra qualche settimana tornerà a Pisa per seguire le lezioni
alluniversità. E lo farà in treno. "Io salirò su quel treno a Napoli. Lo
riconoscerò, ne sono sicura. E starò con lui finché ne avrò voglia. Fino a Pisa,
magari, o forse scenderò prima. Quel che è certo è che vedendolo avrò una gran voglia
di abbracciarlo". Accadrà fra meno di un mese. E qui la storia di arricchirà di un
nuovo capitolo. Che saremo pronti a raccontare. Sarà un capitolo in grado di gettare una
luce sulla reale consistenza dellamore digitale. Interessante, senzaltro. Ma
forse non così bello.
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