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Attualita'

 

Per De Andrè gli omaggi della Rete

Paolo Marcesini

 

 

"Avevamo gli occhi belli", ha scritto. Gli hanno riscritto le sue stesse parole. E' vero, tutti noi avevamo gli occhi belli, più belli di prima, più belli di adesso. Fabrizio De André se ne è andato. E c'è chi piange. Le sue canzoni lui le scriveva per molti, ma non per tutti. E siamo in molti oggi a chiederci cosa abbiamo perso. L'elenco è lungo: un bel po' di coraggio, molta memoria, gli anni belli, la convinzione profonda (e ahimé troppo presto dimenticata) che l'arte poteva cambiare il mondo, le storie degli ultimi, le nostre storie assieme alle loro, l'emozione dell'amore, la paura per una realtà cattiva, l'odio per il conformismo. Abbiamo perso il senso della collettività, quella sensazione un po' animalesca, primitiva e per niente raffinata, di fare gruppo attorno a un'idea, di respirare la stessa aria, di andare controcorrente, seguendo una corrente tortuosa di pensiero.

Retorico, forse banale, sicuramente vero; eravamo uniti, pensavamo le stesse cose, ci chiedevamo perché. La massa contro la massa, la cattedrale della militanza che cercava il suo angolo sacro. Erano (eravamo) tutte brave persone. Una domanda, sempre la stessa, di fronte a ciò che sembrava (ed era, ed è) lontano da un valore etico di giustizia: si poteva evitare? Le risposte con tempo sono arrivate, e talvolta erano diverse, allineate, contrarie, bastarde, incoerenti, a volte troppo coerenti. C'è qualcuno che si arrabbiato, qualcuno che ha tradito…

Non era una generazione, ma molte generazioni insieme, persone più giovani che intrecciavano le mani con quelle di altre, più vecchie. E non era nemmeno l'unico De André, c'erano anche molti libri, altre canzoni da ascoltare, la politica delle cose e la politica delle idee, le notti passate a capire ("a cercare di capire", ha scritto Ivano Fossati, un altro modo di raccontare sempre la stessa storia). Il dolore lo abbiano imparato così, cantandolo, leggendolo, a volte lo abbiamo urlato in piazza, più spesso è arrivato di notte, nella solitudine di una stanza.
Non c'è tempo di provarne altro, non serve. Non c'è spazio nemmeno per la nostalgia.


Link

Fabrizio De Andre'
http://www.freeweb.org/musica/DeAndre/index2.htm
Biografia, discografia, interviste e molto altro

Un sito indipendente dedicato al cantautore genovese
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Gli spartiti da suonare
http://members.xoom.com/amosfree/d/De_Andre'_Fabrizio/

La discografia ufficiale
http://www.bmgricordi.it/ricordi/fabriziodisco.html

 


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