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In 300000 non possono mangiare la pasta



Odette Misa Sonia Hassan




Quante sono le persone che non possono mangiare la pasta? In Italia circa 300.000. Secondo l’Associazione Italiana Celiachia sono veramente molte. La celiachia è una intolleranza permanente al glutine: una  proteina contenuta nel frumento, nell’orzo e nella segale. All’inizio degli anni ’90 si stimava 1 celiaco ogni 1000 persone, oggi si parla di 1 su 100; l’aumento però è dovuto soprattutto all’affinamento delle metodiche diagnostiche. Unica cura possibile: una rigorosa dieta che senza il glutine.

Su questo tema di evidente rilevanza sociale- il 15 dicembre, presso l’Ospedale San Giovanni-Addolorata di Roma, l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica ) http://offitel/adi/ ha convocato un convegno.

Il dottor Giuseppe Morino, pediatra e dietologo dell’Ospedale Bambino Gesù, aggiornerà i partecipanti sulla malattia in età pediatrica ed le sue conseguenze: arresto della crescita, calo ponderale ed anemia.

Nel suo intervento il dott. Giancarlo Sandri discuterà le difficoltà della diagnosi in età adulta, mentre le caratteristiche specifiche della dieta saranno trattate  dalla dietista Marina Mariani.

Il prontuario dei cibi e dei farmaci permessi sarà l’argomento della relazione del Professor Marcello Marcelli, primario di Dietologia delL’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, che illustrerà anche le attività dell’Associazione Italiana Celiachia (Aic) www.celiachia.it, un’associazione di genitori che fornisce informazioni per rendere più pratica la vita di queste persone. Si tratta di un argomento che merita la massima attenzione perché la farina può essere occultata in alimenti tra i più insospettabili dalla mortadella alla maionese, dal gelato ai cibi precotti e persino negli eccipienti dei farmaci.

Il sito dell’Aic offre anche gli  indirizzi dei ristoranti dove è possibile mangiare senza glutine e ricette gastronomiche da sperimentare a casa; vi si possono trovare informazioni su come affrontare la burocrazia ospedaliera ed un vocabolario per poter comunicare all’estero la propria condizione. Navigando da una pagina all’altra del sito è evidente quale risorsa sia l’auto-aiuto tra persone che hanno lo stesso problema.

Infine sarà il Professor Giovanni Caldarone del Dipartimento di Medicina dello Sport del Coni ad illustrare i vantaggi dell’attività fisica nel celiaco.

 

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