E qui arriva il mitico RTF. "Questo formato sviluppato da Microsoft -spiega il
glossario dei termini informatici di c|net (l'asta che separa idue termini non
è una "I" maiuscola ma un carattere speciale, appunto, realizzato con
unaparticolare combinazione della tastiera) - consente di salvare file di testo
dal vostro word processor mantenendo intatti la formattazione degli attributi,
le informazioni sul font usato, l'eventuale colore del testo e altre specifiche
riguardanti il layout". "Certo - ironizza il redattore della voce - anche
salvando un file di WordPerfect da WordPerfect si ottiene tutto ciò, ma
la forza di RTFè di essere pensato per lo scambio tra tutti i diversi
tipi di word processor".
Il vero minimo comun denominatore dei formati di testo è l'ASCII
(American Standard Computer Information Interchange), codice
supportato dalla globalità dei produttori di computer per
rappresentare lettere, numeri e caratteri speciali. Ma l'ASCII è
veramente il "grado zero" della scrittura digitale: se, scrivendo con qualsiasi
programma, avete messo un grassetto, un corsivo, centrato un titolo e
così via, salvando come "solo testo" perdete tutto. La vostra paginetta
fiorita appassisce immediatamente, perdendo ogni abbellimento: perché?
Qualcuno dovrà lavorarci sopra, selezionare e sovrascrivere,
inevitabilmente seminando qualche errore.
La risposta al grosso impiccio è costituita da un punto e tre
lettere: .rtf, il suffisso che mantiene tutto quello che serve (si possono
perdere disegni elaborati, grafici 3D e sofisticazioni di questo genere, ma
nonè una tragedia) e che tutti riescono ad aprire e leggere senza
difficoltà.
Al momento del salvataggio finale basterà snobbare le infinite
opzioniche ogni word processor ormai fornisce: salva come
"Documento", "WordPerfect", "Write", "Word per Windows 1.0", "Word per Windows
2.0","Word per Mac 5.1" etc etc e puntare dritti sul formato di interscambio
creato dai benemeriti sconosciuti che nel campus di Seattle, un'era telematica
fa, sono stati inventori inconsapevoli dell'unico esperanto della rete.
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