Caffe' Europa
 
Costume

Paganesimo Clintoniano

Roberto D'Agostino

 

Roberto D'Agostino Ma come cambiano rapidamente i costumi e i giudizi. Alcuni anni fa il regista Nanni Loy, da sempre militante del Pci, durante un convegno al Teatro Eliseo di Roma sull'emittenza televisiva privata, accusò la nostra epoca di essere "luridamente pagana". L'invettiva suonò strana, fuori luogo, come dire?, eccessivamente beghina, quasi papalina. Anche a sinistra. Oggi succede evidentemente il contrario.

Vista l'immensità spontanea e globale della devozione popolare con gladioli e pianti e cortei di gente comunissima ad Althorp, per rendere omaggio alla sua tomba tragica, va "paganizzato" il fantasma di Lady D. Intanto, è planetariamente santificata da tutte le religioni e mitologie e razze, con magliette e tazzine e copertine di periodici con su il santino biondo.

E la forza del Mito muove milioni di fedeli motivati e sinceri, senza predicazioni capillari né pellegrinaggi a pagamento né voli charter con guide e programmi come ai principali santuari dei vari culti organizzati, riuscendo miracolosamente a riunire i devoti di Santiago de Compostela con quelli della Mecca. Insieme pregano per Dodi e Diana uniti nel martirio della Celebrità Sociale.

Il nuovo inaspettato culto della dea Diana ha posto quindi un problema di rinascita del paganesimo antico, quale religione egemone delle genti. Quale prelato o confessore di antico stampo oserà infatti sussurrare a una giovane credente che sarebbe peccaminoso spassarsela con uno o più amanti in quelle situazioni che le "vecchie istituzioni rigide e ipocrite" monarchicamente o cattolicamente etichettano come Adulterio e Concubinaggio e Divorzio?

Un giudice ecclesiastico di Canterbury e di Westminster nei giorni scorsi si è permesso una bacchettata sulla "peccatrice", dando un certo peso al Buono e Cattivo Esempio (soprattutto "dall'alto"), e ai relativi Castighi Esemplari del Cielo (la Mano del Signore). L'incauto arcivescovo anglicano è stato prontamente disapprovato per scarso bon ton e zittito come profanatore del neo-culto. Anche se poi dovendo precisarne i meriti spirituali i commentatori si limitano ad elogiare la Principessa Cuorinfranti come picconatrice della monarchia britannica. E la assolvono quindi da qualunque comportamento già condannato nelle Cattedrali e nei Palazzi perché anticamente riprovevole.

Che la teologia contemporanea venga riscritta dalle Celebrità, sarti e parrucchieri, paparazzi e cantanti pop, lo si dovrà riconoscere di certo a Madonna, di recente incoronata "adulta-bitch" con quaranta candeline. Come Diana, la sfacciata Ciccone è la rivincita contro ogni santità sgraziata e bruttina. Come la scostumata Diana, è contro la mania religiosa della rinuncia e la smania ideologica del sacrificio. Del resto, nell'antichità classica, Diana e Venere non si presentavano certo con stracci e lamenti. Né facevano fioretti a Giove o a Giunone per andare sull'Olimpo. Si mettevano sempre al meglio, badando soprattutto al carisma e al successo dell'immagine. Patrocinavano musica e danza. Guarivano con la sola apparizione.

La supremazia del look è schiacciante, nei culti pagani. Se Diana si fosse chiamata Jole o Jessica, e fosse stata una bruttina stagionata in tailleur fatto dalla mamma, anche con molte più opere di bene e mine sminate sul groppone sarebbe stata santificata lo stesso dalle masse? Per niente.

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