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Internet Italia/Cinque milioni di navigatori

Osservatorio Internet Universita' Bocconi


Cresce Internet in Italia. Sono ormai oltre 5 milioni gli italiani che si sono collegati almeno una volta tra metà maggio e metà giugno di quest'anno contro i 2 milioni e 600 dell'anno precedente.

Non e' che uno dei numeri emersi dall'ultima ricerca dell'Osservatorio Internet Italia (http://www.sda.uni-bocconi.it/oii/) e che sembra dipingere un quadro incoraggiante delle prospettive dell'economia digitale nel nostro paese.

Qui sotto pubblichiamo il comunicato ufficiale con i dati principali, qi quali, nei prossimi giorni, seguirà un'intervista alla coordinatrice della ricerca, professoressa Andreina Mandelli.

Milano, 16 giugno 1999 - Sono stati presentati oggi presso l’Università Bocconi i risultati della ricerca dal titolo "Internet e la qualità del nostro futuro: stato dell’arte e progetti per la network economy & society in Italia" in occasione della conferenza annuale dell’Osservatorio Internet Italia della SDA Bocconi.

La network economy in Italia sta cambiando faccia da quando gli utenti hanno trovato offerte e servizi reali di commercio elettronico in rete. Lo confermano i dati della ricerca effettuata attraverso interviste telefoniche a 10.457 individui di diversa estrazione socio-demografica di età superiore ai 15 anni.

Ad oggi, sono già 5 milioni gli utenti della rete individuati – consumer e business – oltre il 10% della popolazione italiana con più di 15 anni. 14 milioni di persone (quasi il 30% della popolazione con più di 15 anni) hanno nella propria abitazione un personal computer, circa 4 milioni e mezzo un modem, oltre 1 milione sono abbonati a Internet.

Alla data delle interviste (meta' di maggio) più di 40 dei 48 milioni di italiani interpellati non aveva mai usato la rete. Si erano collegati ad Internet in vario modo nell’ultimo mese più di 5 milioni di persone, mentre gli utenti dell’ultimo giorno erano circa 2 milioni e 200 mila.

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Particolarmente interessante è il dato emerso riguardo il comportamento di consumo dei servizi in rete. Considerando anche gli utenti occasionali, si registra che quasi 2 milioni di utenti sono lettori di news on-line, mentre gli acquirenti di Internet sono diventati circa 400.000 con un risultato più che triplicato rispetto ad un anno prima.

In aumento (circa 1 milione), sono invece gli italiani che amano chiaccherare in rete nelle chat e altre forme di comunità virtuale e quelli che usano forme di intrattenimento (circa 1.5 milioni).

Questi dati emersi dalla ricerca indicano il cambiamento qualitativo dell’utenza italiana di Internet. Infatti fino allo scorso anno il modello di sviluppo nel nostro paese era basato quasi esclusivamente su un uso più professionale della rete.

Particolare attenzione è stata data al caso delle Piccole e Medie Imprese, per le quali diventa fondamentale poter accedere a risorse critiche di competenza, tecnologiche, organizzative e di comunicazione. L’uso di Internet può infatti essere utilizzato a supporto dello sviluppo di territori locali e distretti di piccole dimensioni che possono così accedere a mercati e reti di conoscenza senza confini.

Infine, è stata sottolineata l’importanza della specificità italiana, di struttura e di cultura, nel ciclo di sviluppo su Internet. I modelli di sviluppo in Italia sono diversi rispetto a quelli di altri paesi, soprattutto gli Stati Uniti. Questo rende inadeguato un approccio al futuro di Internet in Italia che cerchi di replicare in modo acritico le analisi svolte su mercati diversi.

 

In Italia infatti:

  • l’utenza è stata tirata più dalla medio-grande impresa e dal mercato delle professioni che dall’università

  • la cultura di uso della tecnologia della comunicazione del mercato di massa ha un carattere più ludico e sociale che funzionale (in sintesi più cellulari che PC)

  • l’accesso al servizio – come negli altri paesi europei – è influenzato dal peso dei costi telefonici

  • l’offerta di servizi di commercio elettronico è partita con grandissimo ritardo, mentre gli editori hanno raccolto la sfida al più alto livello dell’economia digitale in tempi quasi allineati con quelli internazionali.

A ciò si aggiunge la scarsa diffusione dei PC nelle case (29%), anche se la percentuale aumenta presso le giovani generazioni e più in generale presso gli utenti (51,9%) quando viene offerta una tecnologia facile e un accesso tramite televisione, come accade con televideo.

Durante il convegno è stato inoltre presentato il progetto che l’Osservatorio Internet Italia condurrà insieme con l’Università della California di Los Angeles e la Nanyang Technological University di Singapore. Il progetto studierà l’impatto dei computer sulla vita di tutti i giorni al significato della rete globale. Negli Stati Uniti saranno "investigate" almeno 2 mila famiglie; in Italia 1.400 e 1.200 a Singapore.

 

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