Cyber-redenzione o
trovata pubblicitaria? Sulle pagine di 'Slate' un (ex) irriducibile nemico del computer,
lo scrittore Ron Rosenbaum, ci ripensa e tiene un diario della sua conversione (http://www.slate.com/dispatches/99-05-17/
dispatches.asp)
Potremmo considerarlo un apocalittico (come direbbe Eco) - o un
luddista, come si definisce lui stesso, pur facendo qualche distinzione dagli oppositori
piu' 'radicali' dell'evoluzione tecnologica - in via di redenzione: Ron Rosenbaum,
scrittore e giornalista (tiene una rubrica settimanale di cultura sul New York Observer e
ha appena terminato di scrivere un libro sulle teorie di Hitler) si guadagna un bel
titolone e l'avvio di una rubrica-diario su 'Slate' per la sua decisione di acquistare
finalmente un computer.
Proprio su di lui - e sulla sua amata e celebrata macchina da scrivere,
una Olympia Report Deluxe elettrica - pare sia stato modellato uno dei personaggi del film
'C'e' posta per te', con Meg Ryan e Tom Hanks, il giornalista retrivo e filosofeggiante
che si lancia in una crociata per salvare una libreria indipendente.
Quello che Rosenbaum non puo' proprio soffrire - e in verita' non ha
tutti i torti - non e' tanto la tecnologia in se', quanto l'atteggiamento esageratamente
saccente di molti 'iniziati' e i loro toni da intolleranti 'cyberprofeti'; al secondo
posto tra le antipatie del nostro ci sono poi i facili entusiasti della videoscrittura:
innovazione a suo avviso poco stimolante per la creativita' in quanto impedirebbe,
soprattutto ai giovani, di penetrare in modo efficace misteri, piaceri e dolori della
composizione letteraria, ridotta dalla tastiera e dal 'taglia-incolla' a una sterile e
impersonale attivita' di 'word-processing' (Volete mettere con le cancellature e i fogli
stracciati, macchiati e via dicendo?). Troppo pessimista? Inguaribile nostalgico?
Rosenbaum afferma di aver verificato personalmente la cosa durante un seminario di
scrittura da lui tenuto alla Columbia School of Journalism.
Gli studenti semplicemente non riuscivano a capire l'importanza di
revisioni e stesure successive, abituati com'erano a costruire i loro testi al computer,
tagliando innestando spostando qua e la', insomma 'alla Frankenstein', per dirla con le
parole un po' inorridite di Rosenbaum. Che afferma orgogliosamente di aver vissuto e
lavorato benissimo negli ultimi dieci anni senza possedere un computer, senza usare ne'
Internet ne' posta elettronica (a parte due messaggi, inviati da computer altrui, e una
poco felice incursione in una chat room).

Ma allora perche' questo irriducibile tradizionalista ha deciso di
cambiare rotta? Perche' , nonostante tutto, pare si sia reso conto che stava perdendosi
qualcosa: la nascita e l'evoluzione di una nuova cultura, quella del Web, che con tutti i
suoi difetti e' comunque un fenomeno impossibile - e alla lunga poco conveniente - da
ignorare.
Tutto questo gli e' balzato chiaramente davanti agli occhi quando ha
scoperto (casualmente, e dal computer di un amico, beninteso) il sito dedicato a una delle
sue trasmissioni tv preferite, 'Mystery Science Theater 3000', e i links che da questo
sito portavano a innumerevoli altri siti personali di fans proprio come lui:
improvvisamente il nostro 'tecno-refrattario' si e' reso conto di VOLER comunicare con
questa gente: e che l'unica maniera per farlo era il Web.
E cosi', addio rigide barriere e proclami di indipendenza. Anche il
granitico Rosenbaum , ottenuto il supporto economico di 'Slate' - in cambio del quale si
impegna a redigere un 'diario' della sua conversione - si appresta ad acquistare
l'equipaggiamento necessario per entrare nel cybermondo.
Dal quale, in realta', non e' mai stato troppo lontano: il suo racconto
'Secrets of the little blue box' , apparso su 'Esquire' nel 1971, parlava - guarda caso -
delle gesta di 'computer hackers' e 'phone freaks' come Captain Crunch, autentico
'pioniere' della pirateria informatica . Per Rosenbaum, questo ragazzotto - che aveva
scoperto nel suono del fischietto regalato dai cereali 'Cap'n Crunch' la stessa frequenza
dei 'toni' telefonici, ed era riuscito a scroccare innumerevoli telefonate semplicemente
fischiando nel ricevitore 'giusto' la sequenza 'giusta' - puo' essere considerato un erede
della tradizione tutta americana dell'inventore 'fuorilegge': un vero e proprio artista
visionario, il Billy The Kid del cyberspazio. Proprio grazie a questo racconto, Captain
Crunch divenne un mito per le successive generazioni di 'hackers'.
E si ispirarono a quest'opera di Rosenbaum due ragazzi di nome Steve
Jobs e Steve Wozniack, quando decisero di creare la loro 'Little Blue Box', con
l'obiettivo di inserirsi anch'essi nelle reti telefoniche americane senza pagare un
centesimo. Qualche anno piu' tardi quegli stessi ragazzi, in quello stesso garage,
avrebbero creato la Apple...
Insomma, il nostro eroe da superscettico si riconosce ora 'patrigno'
della cyber-generation: e promette di raccontare nelle prossime puntate il secondo grande
passo: la scelta del suo primo computer. Ora, di tale decisione 'Slate' ha delegato
naturalmente la totale responsabilita' a lui e lui solo, onde fugare qualsiasi sospetto
sulla possibilita' di una 'longa manus' promozionale della Microsoft. Il budget concesso
dalla rivista - che fa appunto parte del Microsoft Network - al nostro 'luddista pentito'
e' di 3.500 dollari; ma egli stesso si e' impegnato a integrare la somma, se questa non
dovesse risultare sufficiente per l'acquisto del computer dei suoi sogni (o ex incubi,
dovremmo dire?). Come andra' a finire? Si accettano scommesse. La vicenda si preannuncia
interessante.