New media/Borsa online, il videogame
definitivo (dove i soldi sono veri)
Riccardo Stagliano'
Dimenticate Playstation. Adatto per un pubblico da 18 a 90 anni anche
il "vero"videogame dell'anno si gioca da casa, richiede intelligenza, intuito,
fortuna e i soldi in palio non sono quelli del Monopoly. Per queste caratteristiche la
Borsa via Internet si e' assicurata il primo premio assoluto tra i divertimenti che danno
le emozioni piu' forti ai partecipanti adulti.

Non sorprende quindi che Francesco Carla', inventore e studioso di
videogiochi oltre che fondatore di Simulmondo , se ne
sia tanto appassionato. "Il mondo della finanza mi ha sempre attratto - argomenta il
trentasettenne bolognese - : e' la sezione dell'economia piu virtuale di tutte". Ma
il passaggio dall'amore contemplativo alla pratica avviene per l'insoddisfazione nei
confronti dell'asfittico mercato italiano: "Era il 1995 e mi presentai alla mia banca
per comprare azioni americane". Lo guardano come uno scocciatore: chiedono l'1,50% di
commissioni per ogni negoziazione sulla piazza statunitense e non danno garanzie sul
momento e il prezzo dell'esecuzione. Lui non demorde e compra un po' di Microsoft (la
scelta si rivelera' estremamente fruttuosa). Ma la delusione nei confronti di un sistema
cosi' penalizzante non passa e la soluzione sta in rete. "Il Portfolio di Yahoo! -
ricorda adesso - mi schiuse orizzonti incredibili: si potevano avere informazioni su ogni
titolo negoziato a Wall Street, il calcolo aggiornato del loro valore e addirittura
indiscrezioni su come si comportavano gli executive di una certa azienda, se e quando
compravano o vendevano. Collegati al sito c'erano poi gli ottimi servizi di giornalismo
specializzato di Reuters e il Cbs Market Watch".

Nel Bengodi' dell'apprendista investitore Carla' si fa un'idea su dove
puntare. Dopo qualche mese - agli inizi del '96 - apre un conto online con Datek , apripista statunitense dei discount broker su
Internet. La procedura avviene via Web: riceve anche uno sconto perche', gli dicono, e' il
primo cliente italiano. C'e' un formulario da riempire, qualche firma, un bonifico
internazionale (si puo' anche spedire un assegno) e arrivano un identificativo e una
password per iniziare. "Io e mia moglie tenemmo le dita incrociate per un po': l'idea
che avremmo potuto perdere quei 2000 dollari iniziali ci era passata per la testa piu' di
una volta".
Di li' in poi ogni transazione e' confermata in duplice copia: per
e-mail, un minuto dopo che e' stata effettuata e su carta, via Postel, generalmente il
giorno dopo. Datek - come Schwab , Etrade e gli altri - assiste il cliente con una
straordinaria messe di informazioni e servizi aggiuntivi cruciali nel prendere le
decisioni. La velocita' di esecuzione qui e' assicurata: se l'operazione non va in porto
entro 60 secondi non si pagano commissioni.
La sofisticazione dello strumento, tuttavia, non garantisce affatto il
buon esito dell'investimento. Si puo' perdere ma non sembra il caso di Carla'. Nonostante
le reticenze su quanto abbia guadagnato, l'euforia nel suo racconto e' piu' eloquente di
un 740. "Che posso dire: so di titoli che hanno fatto performance dell'850% e
oltre... In linea di massima per calcolare il proprio profitto bisogna pero' detrarre
anche il tempo che si e' dedicato alla preparazione della negoziazione ma, personalmente,
non considero il tempo un costo quanto un investimento per acquisire competenze in un
nuovo settore". Non ci sono evidentemente ricette multiuso; l'unica bussola che si
sente di consigliare si chiama Steve Harmon, analista di Media Metrix .

Nella nuova antropologia dell'homo economicus digitalis esistono due
tipologie principali di investitori: gli investor, che una volta deciso su cosa puntare si
tengono le azioni per un periodo medio-lungo e i trader che si accontentano di guadagni
piu' piccoli ma fanno moltissime transazioni a distanza ravvicinata. Nessun dubbio sulla
tribu' di appartenenza del nostro uomo: "Sono sempre piazzato su Datek all'apertura
di Wall Street: compro e vendo in continuazione". Pochi giorni fa, scommettendo sulla
concessionaria di pubblicita' Doubleclick, ha portato a casa il 52 per cento in un giorno.
Ragionando in Internet-time, 24 ore valgono una vita di Bot.
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/Caffe' Europa
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