Colpevole di innocenza, diretto da Bruce Beresford, scritto da Douglas Cook e David
Weisberg, con Ashley Judd, Tommy Lee Jones, Bruce Greenwood
Ogni tanto per le sale cinematografiche passa un film senza grandi pretese, la cui
unica ambizione è quella di intrattenere piacevolmente gli spettatori per un'oretta e
mezza. E poichè l'ambizione è solo quella, e viene perseguita con determinazione ed
efficacia, il pubblico ne rimane conquistato.

Colpevole di innocenza è esattamente quel tipo di film: un giallo avvincente
abbastanza prevedibile da poter essere seguito con facilità ma dotato di numerose svolte
inaspettate, e animato da soluzioni creative originali e divertenti. La storia è quella
di una caccia all'uomo, o meglio, a una donna che va alla caccia di un uomo: la giovane
vedova Elizabeth Parsons (Ashley Judd), ingiustamente incarcerata per l'omicidio del
marito, insegue per tutti gli Stati Uniti il vero colpevole del delitto, a sua volta
braccata dall'agente di sorveglianza (Tommy Lee Jones) preposto a tener d'occhio l'ex
carcerata in libertà vigilata.
Gli elementi di base per la buona riuscita del film ci sono tutti: una sceneggiatura
lineare le cui incongruenze (e ce ne sono tantissime) fanno apparire la trama più
accessibile, quasi più innocente; una fotografia pulita e una composizione dell'immagine
immancabilmente gradevole; scenografie e costumi costosi ma non eccessivamente elaborati,
con frequenti concessioni al glamour, ma un glamour alla buona, da spot dei cioccolatini.
In pratica, si tratta della confezione standard di un giallo televisivo, di quelli che si
lasciano guardare nella sospensione di giudizio critico (non estetico) da relax
postlavorativo.
Ciò che solleva Colpevole di innocenza dalla mediocrità del piccolo schermo è la
regia di Bruce Beresford (quello di A spasso con Daisy), che affronta le scene d'azione
con gusto, mettendoci abbastanza energia ed entusiasmo da coinvolgere anche il più
abulico degli spettatori: memorabile la sequenza della fuga dal traghetto, con l'auto che
precipita in acque profonde e i suoi due occupanti che, invece di annaspare, si prendono a
botte (e lei mena anche più di lui).

L'altro punto di forza del film è la recitazione dei due interpreti principali. Ashley
Judd ha un viso intenso e mobile, occhi espressivi e intelligenti, e un dominio assoluto
della scena: per un'ora e mezza la vediamo agire, pensare, provare emozioni senza mai
stancarci, così che la sua Elizabeth risulta un'eroina convincente anche quando le sue
peripezie si fanno sempre più improbabili. Tommy Lee Jones, pur ripronendo un mix delle
sue interpretazioni passate (la determinazione da segugio dell'agente federale del
Fuggitivo, l'alternanza di rispetto e diffidenza nei confronti di una donna forte del
procuratore del Cliente), si conferma una sicurezza. La parola d'ordine, per entrambi gli
attori, è "grazia". Non guasta quella punta di attrazione reciproca che rende
la loro relazione un po' padre-figlia, un po' amante maturo e giovane compagna.
Colpevole di innocenza non è un'opera d'arte, non fa riflettere, non lascia il segno.
Ma neanche annoia, nè fa rimpiangere il prezzo del biglietto. Di questi tempi, è già un
buon risultato.