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Prigioniero di Darcy?



Colin Firth con Annarita Caroli



Colin Firth e’ nato il 10 settembre 1960 a Grayshot, nell’Hampshire, in Inghilterra.
Figlio di due insegnanti che hanno lavorato per anni in Nigeria e a Saint Louis nel Missouri, nipote di missionari che operavano in India, Colin ha vissuto un’infanzia da nomade.

A quattordici anni annuncio’ a se stesso e agli altri che sarebbe divenuto attore: sua nonna era un’attrice dilettante. Dopo il diploma lavoro’ come telefonista prima e guardarobiere poi nei teatri di Londra, finche’ fu ammesso al prestigioso Drama Centre dove inizio’ a studiare recitazione.

Dal 1983 ha interpretato piu’ di 20 film, 15 serial TV, una decina di testi teatrali. La popolarita’ e’ arrivata con il personaggio di Mister Darcy in Pride and Predjudice, tratto dal romanzo di Jane Austen, realizzato per la BBC nel 1995 e poi trasmesso dalle televisioni di molti paesi. La scrittrice Helen Fielding si e’ dunque ispirata al personaggio interpretato da Firth per tratteggiare l’avvocato Darcy, il politically correct del fascinoso editore ne Il diario di Bridget Jones, best-seller che lo stesso Firth, con Rene’ Zellweger e Hugh Grant, ha portato al successo nella versione cinematografica.

Colin abita a Londra con la moglie italiana Livia e il loro bambino. Ha un altro figlio dodicenne che vive in California con la madre, Meg Tilly, sua partner nel film Valmont di Milos Forman.

A maggio e’ uscito nei cinema USA, dopo l’anteprima a New York al Tribeca Film Festival, The Importance of Being Earnest. E’ la prima volta che affronta un testo di Oscar Wilde?

Ero uno dei pochi attori inglesi che non avevano mai recitato Wilde....neanche in teatro. Lo conosco benissimo ma non ho mai interpretato una sua pièce.

Come mai?

Non lo so! Mi era gia’ stato offerto di fare in teatro The Importance... ma non ho accettato, mi sembrava un po’ noioso...

Come fa un attore al cinema a rendere il ritmo e lo spirito di Wilde?

E’ stata una sfida con me stesso. Mi interessava l’opportunita’ di farlo in modo nuovo, diverso.

Nel film lei canta una ballata insieme a Rupert Everett accompagnandosi con la chitarra: conosce bene la musica ?

Suono la chitarra da molto tempo, ho studiato un po’musica ...Rupert invece suona il pianoforte

Vi siete incontrati di nuovo sul set, dopo il debutto cinematografico di entrambi nel 1984 in Another country....

E’ vero... sono trascorsi 18 anni. Il rapporto tra i nostri due personaggi e' simile: lui e’ quello piu’ arguto, piu’ estroso, io invece sono piu’ serio, piu’ onesto.

E’ stato difficile lavorare con Everett?

Forse per lui e’ stato difficile lavorare con me! Scherzo: e’ andata benissimo, siamo grandi amici!

Lei e’ un attore eclettico, passa da un ruolo all’altro senza pero’ stravolgere la sua immagine. Come fa?

Sono pochi gli attori che si trasformano per interpretare un determinato ruolo: forse De Niro e qualcun’altro. Io leggo la parte e faccio cio’ che serve al ruolo, per come lo vedo. Non decido mai a priori come affrontare un personaggio. Comunque metto sempre me stesso nell’interpretazione. E’ impossibile recitare bene senza usare se stessi.

Uso una parte di me, ma non sempre la stessa. In Wessex (il personaggio che Firth interpretava in Shakespeare in love, ndr), per esempio, ho visto un uomo ricco, annoiato, piuttosto ignorante e privo di poesia e tutte queste qualita’ le ho ritrovate dentro di me. Anche se interpreti il ruolo di un assassino devi trovare la crudelta’in te stesso: quella che ti serve a uccidere una mosca.

Piu’ di venti film, molti serial TV, tanto teatro... la fama pero’ e’ arrivata con Darcy. Prima quello di Jane Austen in Pride and Prejudice e poi quello di Helen Fielding in Bridget Jones.

Si’, anche se in Italia non sono cosi’ famoso! Cosa che mi fa molto piacere perche’ trascorro molto tempo tra Roma e l’Umbria. Qui non mi riconosce nessuno e posso fare una vita tranquilla. Non sono mai stato una star internazionale, e per me e’ perfetto cosi’. Bisogna essere matti ad aver voglia di fama. E’ piacevole, certo, essere amati, rispettati, ben pagati, ma la fama no... non e’normale.

Si pensa che il successo porti lavoro e soprattutto liberta’ di scegliere. Ma, ironia della sorte, non necessariamente e’ cosi’. Adesso sto girando un film - American girl - il remake di una commedia di Vincent Minnelli in cui interpreto un altro Darcy. Ho rifiutato molti ruoli che non mi piacevano, alla fine ho accettato questo, e’ un bel lavoro e mi piace: ma il successo di Bridget Jones mi ha condotto in una direzione particolare. Molte offerte di lavoro, ma tutte di un certo tipo.

E’ vero che non voleva interpretare il protagonista di Pride and Prejudice perche’, secondo lei, Jane Austen raccontava splendidi personaggi femminili, mentre quelli maschili lo erano un po’ meno ?

Jane Austin non spiega mai le ragioni degli uomini, forse non riesce a comprenderli. Era onesta, non raccontava quello che non capiva. Nei suoi romanzi non si trova mai una scena di conversazione tra due uomini, senza donne presenti. Ma la Austen aveva un grande istinto e i suoi uomini sono molto credibili, descritti con grande acume Io ho dovuto indovinare cosa passava per la mente di Darcy: un arrogante all’apparenza, in realta’ un imbranato e un timido.

E’ piu’ difficile interpretare personaggi tratti da opere letterarie piuttosto che ruoli scritti apposta per il cinema ? Come ci si confronta con le pagine di grandi scrittori ?

Dipende...dipende...Il paziente inglese era cosi’ distante dal libro dal quale era tratto! Il mio personaggio, il marito tradito, era praticamente inventato. E’difficile per lo sceneggiatore e il regista, piu’ il testo e’ grande piu’ difficolta’ si incontrano nel tradurlo in immagini. E’ molto molto complicato trarre film dai romanzi di Dostojevsky. E’ molto complicato catturare il concetto che sta alla base di un testo profondo; e’ più semplice recitare in un giallo o un film d’azione. Sta a noi attori trovare la sostanza; lavorare con un canovaccio e’ facile.

Il cinema britannico vive un momento d’oro, prolifico e ricco di idee. Attori e registi di successo, sembra di essere tornati agli splendori degli anni ’60, al cinema di John Schlesinger e Tony Richardson.

Provi a dirlo ai critici inglesi, loro scrivono sempre di crisi del cinema in articoli che lamentano una situazione insostenibile. Parlano di film di merda, di cancro del cinema...

Quale cancro ?

Quattro matrimoni e un funerale, Full monty, il mio Febbre a 90....

Cosa serve allora per fare del buon cinema ?

Bisogna saper correre dei rischi. Il talento esiste sempre, a volte pero’ ci si adagia. Forse la conflittualita’ sociale aiuta: in Italia dopo il fascismo e la guerra avete creato il cinema piu’ bello del mondo. Anche in Spagna dopo il franchismo a Barcellona qualcosa si e’mosso. Nell’Inghilterra dopo la Tatcher - con le dovute differenze, dato che il tatcherismo non ha nulla a che vedere con la dittatura - si e’ cominciato a creare qualcosa di diverso. Chissa’ ora che in Italia avete un governo di centrodestra con Berlusconi.... A me piace molto Gabriele Muccino tra i registi italiani.

Ha scritto un racconto per ragazzi all'interno di una raccolta curata da Nick Hornby, un libro che ha venduto moltissime copie, e con il ricavato delle vendite avete potuto fare beneficenza a favore dei bambini autistici .Le piace scrivere e continuera’ a farlo ?

Mi piace molto scrivere e vorrei farlo piu’ spesso ma non ne ho il tempo, purtroppo!

E scrivere un film ?

Non ci penso proprio! La disciplina che occorre per scrivere per il cinema e’ troppo simile a quella che occorre per recitare. Cio’ che mi piace nello scrivere letteratura è che si tratta di fare qualcosa di completamente diverso da ciò che faccio di solito. Mi piace scappare ogni tanto.

Lei e’ molto attento alla realta’ che la circonda, si occupa di far avere permessi di soggiorno agli immigrati in Gran Bretagna, si fa promotore di appelli per difendere gli intellettuali. Ottiene risultati positivi ?

Oh si’! Ed e’ buffo perche’ io non sono un esperto in questo campo. Una volta ero ad una manifestazione per gli immigrati fuori del Parlamento. C’erano religiosi, attivisti politici, operatori sociali: tutta gente che lavora da anni in questo campo... ma la stampa ha parlato solo con me. Mi hanno anche detto che la mia partecipazione sembrava una cosa un po’ pretenziosa: in fondo sono solo un attore.

Ho detto loro che si erano dati una risposta da soli facendo a me le loro domande invece di parlare con gli esperti che erano sul posto. La fama e’ una cosa inutile per una persona, serve solo a prenotare un buon tavolo al ristorante. In certi casi pero’ bisogna utilizzarla. Io non amo manifestazioni di questo tipo, rispondere alla stampa mi imbarazza, non mi diverte prepararmi sull’argomento in questione. Ma quando leggo di qualcosa di ingiusto sento di dover intervenire. La mia popolarita’ fa si che io possa essere ascoltato piu’ di altri.

In Pride and Prejudice si e’ confrontato con Lawrence Olivier che interpreto’ Darcy nel 1940 con Greer Garson come Elizabeth. Qual e’ l’attore che ha maggiormente segnato la sua carriera ?

Sicuramente non Olivier, non e’ il tipo di attore che preferisco. Spencer Tracy ha catturato la mia attenzione quando ero piccolo, ma l'attore da cui ho imparato di piu’ è stato Paul Scofield. Ho lavorato con lui all’inizio della mia carriera, interpretavo il suo personaggio da giovane in 1919, un piccolissimo film su un caso psicanalitico di Sigmund Freud. E’ stato un gran piacere!


I link:

The importance of being Earnest (ingl)
http://us.imdb.com/Title?0278500

Colin Firth timeline (ingl)
L'intensacarriera cinematografica, televisiva, teatrale e radiofonica di Firth dall'83 ad oggi: tra i film ricordiamo "Another country" , "Febbre a 90", tratto dal romanzo di Hornby, "Il Paziente Inglese" di Minghella, "Shakespeare in Love" e naturalmente "Il diario di Bridget Jones" : per il piccolo schermo, poi, fu proprio la serie BBC "Pride and Prejudice", tratta dall'amatissimo libro di Jane Austen, che vide esplodere la "Darcymania" in Gran Bretagna verso la meta' degli anni '90 (...e indovinate chi interpretava Mr. Darcy? ) . Per ogni titolo c'e' una scheda con rassegna stampa, interviste, fotografie, curiosita'.

Firthfrenzy - a Tribute to Colin Firth (ingl)
Altro sito non-ufficiale, forse un po' caotico ma denso di immagini e notizie, gestito da una simpatica insegnante di Rhode Island


 

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