Shrek, ovvero, i
mostri sono tutti buoni
Antonio Camerlengo
Irriverenti, diversi, ma con un animo gentile e una forte carica
emotiva. Così vengono descritti i giovani di oggi e del futuro, e
questi saranno i “lineamenti” dei prossimi personaggi dei cartoni
animati.
L’ennesimo esempio ci viene da Shrek, l’ultimo lungometraggio
della Dreamworks, in uscita nei cinema italiani, dopo aver ottenuto
più che lusinghieri risultati negli States. Il mondo sta cambiando,
quindi dimentichiamo Biancaneve e Pinocchio (ambedue
presi in giro nel film) e largo ai nuovi eroi: che facciano degli
strani rumori dalla bocca o dal posteriore, poco importa.

Ciò che deve primeggiare è che
trionfi l’amicizia, l’amore: pazienza se Shrek, con il cerume dell’orecchio,
realizza una candela o se un drago sputafuoco, cerca di fare sesso con
un simpaticissimo mulo (Ciuchino), l’importante è che il bene
continui a trionfare. Insomma si tratta di una fiaba con molti “ribaltoni”,
nella quale molti luoghi comuni cui ci hanno abituati tanti cartoni
animati, vengono distrutti senza indugi.
Passando brevemente alla storia, liberamente tratta dall'omonima
favola illustrata di William Steig, diciamo subito che Shrek è uno
scorbutico e solitario orco verde che all’improvviso vede la sua
foresta popolata da tutti i personaggi delle favole più famose. I
poveretti cercano asilo, dopo essere stati cacciati dal regno delle
fiabe dal perfido Lord Farquaad. Shrek vuole salvare il loro mondo -
che poi è anche il suo - prima che vada perduto e decide così di
stringere un patto con il sovrano: in cambio della libertà di fate e
gnomi, l’orco salverà la futura sposa di Lord Farquaad, la
bellissima principessa Fiona.

In questa difficile missione sarà
accompagnato da un asinello tanto affezionato quanto loquace, di nome
Ciuchino. Le difficoltà saranno tante, anche perché i due sono i
classici nemici-amici di molti film, ma alla fine il risultato sarà
raggiunto, naturalmente con qualche bella sorpresa.
A parte una colonna sonora semplice ma che non provoca forti emozioni,
e l’incredibile lista di voci originali formate da Mike Meyers,
Eddie Murphy, Cameron Diaz e John Lithgow, bisogna segnalare l’ottimo
lavoro di animazione a tre dimensioni realizzato in tre anni da una
troupe di ben 275 animatori della PDI (Pacific Data Images), tra cui i
due italiani, Luca Prasso e Raffaella Filipponi.

Infine, un po’ di numeri: per
realizzare la versione finale dell’orco Shrek sono stati realizzati
50 modellini plastici. Il suo volto è animato da circa 180 comandi
diversi, che permettono ogni tipo di espressione, dal ghigno al pianto
alla risata, 836 sono invece i comandi base per tutti suoi movimenti,
tra cui 90 riferiti ai muscoli. Passando agli sfondi del film: sono 36
ben le location originali di Shrek. Tra esse troviamo la Palude
(Charleston, Carolina del Sud), il Castello (Castello di Hearst) , il
Villaggio (Stratford-upon-Avon) la Foresta (Dordogna, Francia).
LINKS:
www.shrek.com (Sito
ufficiale, in inglese)
www.pdi.com (Sito della
società di grafica ed effetti speciali che ha realizzato il film)
http://spielberg-dreamworks.com/shrek/
(Sito dei fans della Dreamworks)
http://ragazzi.mondadori.com/
(Per informazioni sulla fiaba originale)
www.williamsteig.com
(Sito ufficiale dell’autore della fiaba, William Steig)
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