Il nemico alle
porte
Presentazione di Jean-Jacques Annaud, a cura di Bibi David
Jean-Jacques Annaud , regista de L'amante, de Il nome della
rosa e di Sette anni in Tibet, ha presentato
all'Hotel Excelsior di Roma il suo kolossal Il nemico alle porte,
atttualmente sugli schermi italiani. Il film, una delle più grandi
produzioni europee, vanta nel cast attori come Jude Law, nei panni del
protagonista, il cecchino russo Vassilij, Ed Harris, che interpreta il
maggiore tedesco Konig mandato dai nazisti ad uccidere Vassilij, e
Rachel Weisz, la bella soldatessa Tania, amica di entrambi i
protagonisti.

Lo sfondo è quello della battaglia di Stalimngrado del 1942-43.
"Ciò che accadde a Stalingrado - ha spiegato Annaud- è di
enorme importanza: tale battaglia fu all'origine della potenza
sovietica e poi della Guerra Fredda. Mi ha intrigato da subito la
prospettiva storico-politica e ho voluto personificare attraverso
Vassilij e Konig, e più precisamente attraverso i loro giochi di
sguardi, lo scontro fra i due dittatori Stalin e Hitler".
Il nemico alle porte non è solo un'epopea, un film di
guerra - ha precisato il regista: oltre alla suspence e al duello c'è
l'elemento toccante della storia d'amore, del triangolo amoroso. Un
po' come Il nome della rosa univa alla struttura del giallo
molti altri elementi.
Prima di apparire in Italia, Il nemico alle porte è stato
presentato in molti Paesi del mondo. "In Russia ha risacosso un
grande successo - ha detto Annaud - e il giornale Itzvestija ha
scritto che 'finalmente l'Occidente riconosce il contributo
dell'Oriente'. Ottima e insperata è stata l'accoglienza da parte
dell'America. In genere negli Usa vengono biasimati i film che non
hanno per protagonista il classico eroe americano. Ai tedeschi invece
non è piaciuto affatto. Ho capito che la Germania è pronta a
dimenticare il suo passato, convinta di aver pagato abbastanza il
proprio debito.

"Oggi i tedeschi, diversamente da dieci anni fa, vedono perfino
l'Olocausto , quando viene trattato in mostre e film, come
un'operazione commerciale, un business", ha detto Annaud. Nelle
fasi di lavorazione del film, due punti sono stati essenziali, ha
sottolineato il regista francese: la scelta degli attori e le
inquadrature: "Stranamente, le più difficili sono state quelle
delle scene d'amore. Invece le grandi riprese scenografiche non mi
hanno spaventato poiù di tanto".
Alla domanda sul perchè per interpretare il protagonista di un
kolossal dedicato alla Russia non sia stato scelto un attore russo,
Annaud ha risposto: "Voglio essere sincero. Il nemico alle
porte è un film di grande portata. Ebbene, quando fai un film
così dispendioso non puoi utilizzare un cast russo. Altrimenti solo i
russi e i cinema d'essai lo accetterebbero. E sarebbe un crollo
economico, un vero flop".
Una serie di regole ha guidato il regista nella selezione degli
attori: "Ho scelto un attore americano per interpretare il
cecchino tedesco per evitare un clichè. Il ruolo di cattivo dei film
americani è sempre affidato ad attori inglesi, perchè per caratteri
di recitazione e linguaggio corporeo paiono rendere al meglio quella
parte."

"Il senso della propaganda è stato uno degli argomenti che mi
hanno spinto a interessarmi del soggetto - ha aggiunto Annaud-
Entrambi i regimi, nazista e stalinista, erano maestri di propaganda.
Io, dopo avere studiato a scuola di cinema, ho girato circa 500 spot
pubblicitari, e dunque di propaganda me ne intendo. Mi ha sempre
intrigato il tema della fabbricazione di una star, della manipolazione
delle folle"
Alla rituale domanda sui suoi progetti per il futuro, Annaud ha
risposto: "Sono ancora troppo legato emotivamente a questo film,
che vedo un po' come un figlio. E' davvero presto perchè io sappia
già chi sarà il mio prossimo 'amante'"
I link:
Intervista
a J.J. Annaud
Da "Supereva", intervista dei tempi di "7 anni in
Tibet"
Il sito ufficiale del regista (ingl,
franc, per visualizzarlo serve Flash 4)
La scheda del film "il
nemico alle porte" (ingl), da Internet Movie Database
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