Tandem
Paola Casella
Tandem, diretto da Lucio Pellegrini, scritto da Fabio Bonifacci, con
Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Maddalena Maggi, Fabrizia Sacchi.
Se il peccato capitale del cinema giovane italiano è quello di osare
troppo poco, allora Tandem, il nuovo film del team regista-attori che
ha esordito (bene) sul grande schermo con E allora mambo, si è
macchiato solo di peccati veniali . In tutta la sua fallibilità,
Tandem è infatti coraggioso, a tratti addirittura impavido: invece di
riposare sugli allori dei riconoscimenti ottenuti, Pellegrini &
Company tentano strade nuove, sia narrativamente che visivamente,
senza però discostarsi la proprio passato in modo così brusco da
perdersi per strada gli aficionados, come è successo a Denti di
Gabriele Salvatores.

Tandem racconta le store incrociate di due coppie: Luca (Luca
Bizzarri) e Camilla (Maddalena Maggi), due giovani conviventi che,
dopo i fatidici sette anni, non riescono più a vivere nè insieme nè
separati, e i loro rispettivi terapeuti, Pietro (Paolo Kessisoglu) e
Blanda (Fabrizia Sacchi), che, all'insaputa dei loro pazienti, sono
marito e moglie. La crisi di Luca e Camilla fa precipitare anche la
relazione fra Pietro e Blanda, che tra l'altro rappresentano due
scuole opposte di pensiero analitico, o meglio, su una base
"classica" hanno innestato metodologie prese a prestito
l'uno dal guru americano Robbins, l'altra dalla New Age e la mistica
orientale.

Le vicissitudini delle due coppie sono a tratti spassose, a tratti
commoventi, e qualche volta semplicemente fuori tema (i buchi di
sceneggiatura sono il peccato più grave del film). Tandem infatti non
decide mai se essere una commedia romantica, un dramma alleniano o uno
sketch da cabaret, e questo è il suo tallone d'Achille, ma anche il
suo punto di forza. Nell'affrontare i propri dolori di crescita, come
un adolescente in fase di transizione, Tandem ha lineamenti
esageratamente sporgenti e spesso incompatibili. Ma il fatto stesso
che Lucio Pellegrini e i suoi interpreti maschili, che provengono
dalle file del programma comico televisivo Ciro, non si limitino a
fare del loro film una sfilza di gag è già un punto a loro favore.
Anche le domande che Tandem pone agli spettatori - una su tutte:
"che cosa succede se la coppia si sfascia, quando l’altro è l’unico
mondo possibile?" - non sono domande da poco, anche se le
risposte che il film suggerisce sono confuse e contraddittorie come i
suoi personaggi.

L'attenzione ai dettagli tecnici - scenografie, luci, costumi,
coerenza cromatica con i personaggi - è un altro segno che dietro
questa commedia apparentemente spensierata c'è un "raggionamento"
(per dirla con Sciascia), così come dietro le peripezie di Luca e
Camilla, ma anche di Pietro e Blanda, c'è un dolore vero, una vera
esigenza di maturazione. Così come doloroso e palpabile è lo
smarrimento dell'intera generazione di giovani raccontata da Tandem
attraverso i suoi quattro antieroi, bombardati dalle teorie
esistenziali più disparate, privi di genitori, privi di figli, e
soprattutto privi di direzione.
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