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Scary Movie



Paola Casella



Scary Movie, diretto da Keenan Ivory Wayans, con Shawn Wayans, Marlon Wayans, Jon Abrahams, Anna Faris, Shannon Elizabeth, Regina Hall, Cheri Oteri

Mi vergogno un po', perché devo dire bene di un film assolutamente demenziale, totalmente privo di buon gusto - o anche solo di una trama degna di questo nome - e costellato di battute grevi e di gag visive disgustose. Io che ho a malapena sorriso vedendo Tutti pazzi per Mary e che ho praticamente pianto davanti a Io, me e Irene, io che considero Il professore matto uno dei film più noiosi della storia del cinema, e trovo incomprensibile che abbiano costruito un sequel proprio intorno ai personaggi più triti di quel film, La famiglia del professore matto, alla proiezione di Scary Movie mi sono ritrovata a ridere incontrollabilmente, e a continuare a film terminato, ripensando ad alcune delle scene più deliranti del film.

Scary Movie è una parodia dei film dell'orrore dedicati al pubblico più giovane che tanto successo hanno avuto in questi ultimi anni, soprattutto la saga di Scream, il cui titolo originale era proprio Scary Movie. La storia (quel poco che c'è) racconta di un gruppo di liceali presi di mira da un serial killer mascherato proprio come l'incappucciato di Scream, con la differenza che qui l'espressione da Urlo di Munch cambia a seconda dell'umore del killer. Nel gruppetto ci sono tutti i tipi (o stereotipi) classici dello slasher movie per teenager: la verginella innocente e il suo boyfriend, la bellona sciocca e crudele, la nera con la capigliatura rasta, l'atleta bianco, l'amico nero dell'atleta (in questo caso con tendenze gay molto poco nascoste), lo sciroccato sempre fatto di sostanze illecite.


L'intuizione geniale di Keenan Ivory Wayans, il regista e co-sceneggiatore del film, è quella di parodiare un genere cinematografico già di per sé parodistico, e di farlo mantenendosi il più possibile fedele al prototipo originale. In altre parole, i personaggi sono quasi realistici (o almeno, pseudorealistici quanto quelli cui si ispirano) e molte scene di Scary Movie potrebbero tranquillamente figurare in un vero film dell'orrore, se non fosse per il tasso di improbabilità della situazione, l'eccesso di splatter o la stereotipizzazione dei protagonisti, che vengono gradualmente portati al paradosso (o alle estreme conseguenze), finché viene assestato il colpo di coda, puramente demenziale.

L'effetto è quello di un montaggio impazzito, in cui alle scene "vere" vengono aggiunte scene "verosimili" di delirante comicità. E laddove Scary Movie decide di prendere il volo, comicamente parlando (o di toccare il fondo, dal punto di vista del buon gusto) le gag diventano irresistibili. Superando qualsiasi precedente, in Scary Movie appaiono due primi piani di organi genitali e un geyser di sperma, nonché una serie di variazioni sul tema delle funzioni corporali.

Il modello, più che i Farrely Brothers (emulati prevalentemente nella componente grottesco-scatologica), è il team Zucker-Abrahams, quello che ha firmato L'aereo più pazzo del mondo e le saghe di Top Gun e Hot Shots!, per il gusto parodistico che fa leva sull'immaginario cinematografico collettivo. Le fonti cui Scary Movie attinge, oltre ai film dell'orrore per teenager, spaziano dal Sesto senso ad American Pie, da Matrix a I soliti sospetti all'immancabile Blair Witch Project.

In un certo senso, Scary Movie dà la misura di quanto lo spettatore medio abbia assorbito l'ABC di certe convenzioni del cinema hollywoodiano, sia quelle legate al genere horror (la telefonata anonima, l'inseguimento all'interno della casa) sia quelle legate alla tecnica filmica in generale (ad esempio la cinepresa che si avvicina al personaggio fino al primissimo piano, che in Scary Movie si trasforma nella gag per cui l'attrice sbatte la faccia contro la lente).

Ma la caratteristica più singolare di Scary Movie riguarda l'ottica wasp (cioè bianca anglosassone protestante) con la quale è - apparentemente - raccontata la storia, ambientata, come tutti i film del suo genere, nella provincia americana, dove vigono ancora i miti della palizzata bianca, delle cheerleader e dei campioni di football, della verginità e della torta di mele (non a caso tutti analizzati in modo diretto da recenti film e serial televisivi per giovanissimi).


Nel caso di Scary Movie però dietro la cinepresa (e alla stesura del copione, cui hanno collaborato ben sei sceneggiatori, fra cui Shawn e Marlon Wayans, i fratelli del regista, che recitano i ruoli del quarterback gay e del peridgiorno fumato) c'è l'afroamericano Keenan Ivory Wayans, un ex cabarettista specializzato nel sottolineare le differenze di percezione fra il punto di vista della maggioranza wasp e quello delle minoranze etniche urbane. Wayans ha raggiunto la notorietà negli Stati Uniti grazie allo stesso varietà comico che ha reso celebre anche Jim Carrey, In living colors, che mescolava cabarettisti di provenienza e di colore diversi, dando spazio a una comicità insieme urbana (cioé caustica, dotata di una punta di cattiveria) e rassicurante per il grande pubblico televisivo, del quale condivideva le premesse (pop)culturali.

In seguito Wayans è passato dietro la macchina da presa, con risultati a dir poco discontinui: da Scappa, scappa... poi ti prendo e altre parodie dei blaxploitation film al thriller Most Wanted massacrato dalla critica americana. Keenan Ivory e i suoi tre fratelli (il calvo Damon, diventato star dei film d'azione, e i due giovani attori-autori Shawn e Marlon) sono cresciuti nei casermoni di periferia che costituiscono i nuovi ghetti della piccolissima borghesia nera, a contatto sia con la vivacità culturale ed etnica della grande città che con la disparità sociale che divide una metropoli al suo interno con implacabile raziocinio.

Scary Movie incarna lo straniamento del giovane uomo nero davanti al successo degli horror movie pensati per la suburbia bianca americana. Persino i personaggi afroamericani del film sono descritti attraverso un'ottica "finto-bianca", al punto che la scena più spassosa del film vede una ragazzina nera (la straordinaria Regina Hall) che, durante una proiezione del (bianchissimo) Shakespeare in love si comporta come fa spesso il pubblico nero - cioè commenta il film ad alta voce, risponde ai personaggi sullo schermo, conduce un'intera conversazione telefonica al cellulare - suscitando l'ira letale degli spettatori bianchi in sala. Preciso che ho visto il film in inglese, e che temo che questa scena possa essere massacrata dalla traduzione. Sarebbe un vero peccato, perché in versione originale è assolutamente irresistibile.


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