I lettori scrivono
Da: Eleonora Gualterio
A:
<caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Martedì, 15 aprile 2003 14:14
Oggetto: Yossi Bar e Tarek Aziz
Vorrei segnalare, anche se con un certo ritardo dalla comparsa dell'articolo sulla visita di Tarek Aziz in Italia, il mio apprezzamento sul vostro articolo in proposito.
Ci tengo però a sottolineare un particolare: l'ultima frase ("Resta un dettaglio che pochi hanno notato: Yossi Bar, rappresentante dello Stato d'Israele in Italia in quanto corrispondente della radio nazionale, ha fatto una domanda quando era già iniziato lo Shabbat, il Sabato ebraico, giorno nel quale lo Stato che egli dovrebbe rappresentare interrompe categoricamente ogni forma di lavoro") è stato un abbaglio o cosa?
Innanzi tutto un giornalista non è un rappresentante statale (vi informo ci sono al proposito i diplomatici!), poi in ogni caso Israele è un paese democratico in cui la stragrande maggioranza della popolazione non è religiosa. Chi critica i cattolici se lavorano di domenica? Yossi Bar è liberissimo di fare ciò che vuole di sabato, secondo la sua privata coscienza religiosa.
Eleonora Gualterio
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