I lettori scrivono
Da: Salvo Zedda <salvozedda@interfree.it>
A: 'caffeeuropa@caffeeuropa.it'
Data: Mercoledì, 5 febbraio 2003 16:23
Oggetto: Intervista a Mario Segni
Spett.le Caffé Europa,
vorrei fare soltanto tre puntualizzazioni a proposito dell'intervista all'on. Segni:
1) non è stato specificato che Segni è stato eletto al Parlamento Europeo nelle liste di Alleanza Nazionale, dopo un vorticoso peregrinare fra partiti e gruppi politici dei due poli: forse sta preparando l'ennesimo salto della quaglia?
2) l'on. Segni e i politici che ha fatto eleggere nella sua lista sono fra i maggiori responsabili dello sfascio della Regione Sardegna. Dimenticavo: i Riformatori di Segni sono inseriti nella maggioranza di centro-destra che governa la regione, con pessimi risultati;
3) non vedo perchè Prodi si sarebbe dovuto scandalizzare per il saluto in lingua sarda del Presidente della Regione; vederlo come uno sgarbo mi sembra assurdo.
Cordiali saluti
Salvo Zedda
Risponde Clementina Casula:
Prendiamo nota sia della precisazione che delle valutazioni personali del Sig. Zedda rispettivamente sul raggruppamento al Parlamento europeo dell'On.Segni, e sulla sua attività politica passata e futura. Ci pare tuttavia innegabile che Segni sia uno pochi politici (sardi e italiani) ad aver portato avanti con determinazione la battaglia a favore del riconoscimento dell'handicap dell'insularità in ambito europeo.
Per quanto riguarda invece il saluto in sardo del presidente del Consiglio regionale al presidente della Commissione Europea, come ogni gesto, va interpretato all'interno di una cornice. Così mentre in un'atmosfera accogliente e bendisposta sarebbe stato visto come un simpatico benvenuto "locale", preceduto da rissose polemiche è stato letto come conferma del clima di ostilità e diffidenza con la quale la gran parte della maggioranza consiliare isolana attendeva la visita di Prodi.
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