I lettori scrivono
Da: andrea caccia <andrea.caccia@aginet.it>
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Mercoledì, 3 luglio 2002 4:53
Oggetto: Spider-Man
Gentile Antonio Carioti,
ho letto la sua critica al film SpiderMan e penso francamente che
definirlo con poca trama sia molto ingeneroso. Colleziono L'Uomo Ragno
sin dai tempi della Corno, che per prima lo ha portato in Italia, e
devo dire che il film, considerato che ha dovuto condensare in due ore
tempi fumettistici piuttosto lunghi, è molto fedele al fumetto e ne
mantiene totalmente lo spirito, riprendendone molte situazioni (ad
esempio l'incontro di Wrestling, la rissa con Flash Thompson, la morte
dello zio ben, ecc).
Per quanto riguarda le incongruenze notate, non mi sembrano poi così
strane: lo zio Ben, infatti, cita quella frase non in riferimento ai
suoi superpoteri, ma al fatto di utilizzare le capacità e i talenti
di ognuno non per fini egoistici (come nella rissa con Flash, nel caso
specifico di Peter citato dallo stesso Ben prima di pronunciare la
fatidica frase) ma per il bene comune.
Veniamo alla seconda "incongruenza": nella realtà del film
non esiste nessun supereoe e tantomeno l'Uomo Ragno, per cui perchè
mai gli studenti dovrebbero pensare che Peter emetta tela di ragno dai
polsi ? E' molto più logico che loro credano a uno scherzo un po'
maldestro da parte di Peter ai danni di Flash, che ne scatena la
rabbiosa reazione. Anche qui vale il discorso fatto prima anche se la
sorpresa è sicuramente maggiore, ma la spiegazione, in un mondo senza
supereroi, va ricercata nella maniera più semplice: gli studenti
potrebbero aver pensato che Parker fingesse di essere un imbranato e
un perdente ma in realtà praticasse chissà quanti allenamenti di
nascosto (contro Flash sfoggia un pò di agilità e forza, entrambe
acquisibili con duri allenamenti nelle arti marziali).
La terza: bè cercare una spiegazione razionale in uno psicopatico
dissociato come Goblin/Osborn mi sembra..."pazzesco".
Comunque in quella scena Goblin non voleva smascheralo ma cercava di
farlo suo alleato, poichè lo vedeva simile a lui, una creatura
diversa, dotata di poteri straordinari quindi superiore e degna di
stare al suo fianco per sottomettere New York, mentre la scoperta
della sua identità avviene per caso e, fatto molto importante, dopo
il rifiuto di Peter alla sua proposta. E' vero nel fumetto Goblin
smaschera l'Uomo Ragno, ma solo dopo anni e diverse battaglie, in una
delle quali l'aveva già in sua balia ma non l'aveva smascherato
perchè non riusciva a strappargli la maschera in quanto incollata con
la tela (un chiaro escamotage letterario, infatti poteva con tutta
calma tagliarla dalla parte superiore!).
Per quanto riguarda l'ultima, bè sinceramente quando ho visto la
scena non mi è venuto in mente quella baracconata di Batman Forever
(anche il solo accostare SpiderMan alla suddetta ciofeca...e ho detto
tutto!!) ma le tante situazioni del fumetto in cui Peter si è trovato
tra due fuochi, preso nel mezzo e costretto a prendere una decisione
in pochissimo tempo su chi salvare, alle volte anche minacciato da un
criminale o da un eroe dai matodi sbrigativi (tipo Punitore o Ghost)
solo perchè proteggeva un altro criminale appena sconfitto per
consegnarlo alla giustizia, non credendo nella vendetta.
Quindi è Batman Forever che ha copiato e di sicuro non Spiderman! Per
concludere Peter quando rinuncia a Mary Jane non lo fa senza motivo ma
perchè è consapevole che potrebbe metterla nei guai se qualcun altro
scoprisse la sua identità segreta e colpisse le persone a lui più
care per vendicarsi (cosa che aveva appena fatto Goblin). Per questo
motivo nel fumetto non aveva mai confessato di essere l'Uomo Ragno
alla sua prima fidanzata Gwen Stacy, proprio per non metterla in
pericolo, anche se poi...
Insomma per me il film è molto valido anche e soprattutto per la
trama, fedele nello spirito del fumetto e che riporta a tanti episodi
"classici" del passato dell'Uomo Ragno, e il film, insieme a
quello degli X-Men, è il più fedele film di fumetti che sia mai
stato trasmesso (avrà notato anche lei che in quelli di Batman e
Superman i personaggi sono una reinterpretazione dei vari registi e
diversissimi dalle loro controparti cartacee).
La ringrazio per l'attenzione concessami, mi farebbe molto piacere se
mi rispondesse (a proposito, la prossima volta posso darle del tu?, in
questa mail non ho osato) e mi scuso se sono stato prolisso.
A risentirci presto!
Andrea
Caro Andrea (diamoci senz'altro del tu),
Risponde Antonio Carioti:
io e te abbiamo in comune una grande passione per l'Uomo Ragno, ma
questo non basta a metterci d'accordo sul film. Io forse sono stato un
po' troppo severo nel fustigarne le pecche, tu mi sembri troppo
indulgente nel difenderlo. Hai ragione quando scrivi che la versione
cinematografica è molto fedele al fumetto, ma proprio qui sta il
punto: finché la sceneggiatura segue l'originale, regge abbastanza;
quando se ne discosta, vengono a galla le magagne. Non a caso il
difetto maggiore del film, a mio avviso (e noto che tu sull'argomento
non ti pronunci), è l'evidente inadeguatezza del personaggio di Mary
Jane, che non poteva per varie ragioni ricalcare la versione a
fumetti.
Sui diversi punti da te sviscerati, resto in sostanza della mia
opinione. Il motto "da un grande potere derivano grandi
responsabilità" ha senso se riferito alle doti strabilianti
dell'Uomo Ragno, ma risulta incongruo usarlo per commentare una
scazzottata fra adolescenti. "Batman Forever" è molto
peggio di "Spider-Man", d'accordo, ma al cinema è venuto
prima (del resto anche nei fumetti l'eroe di Gotham City precede il
tessiragnatele di oltre vent'anni) e l'analogia tra le due scene mi
sembra innegabile. Goblin potrebbe benissimo smascherare l'Uomo Ragno
nel momento in cui gli propone un'alleanza, proprio allo scopo di
esercitare su di lui una pressione maggiore per indurlo ad accettare
l'offerta.
Ma la questione più importante riguarda il finale. Ammesso che Peter
rinunci a Mary Jane per non metterla in pericolo (ma Norman Osborn è
morto…), il problema è che nel film non lo dice, non soffre, non si
dispera per il fatto di dover sacrificare l'amore ai suoi doveri di
supereroe. Quante volte nei fumetti, caro Andrea, abbiamo visto l'Uomo
Ragno trionfare sui suoi nemici, ma piangere lacrime amare per le
cocenti delusioni subite nella vita privata? Questa sua estrema
vulnerabilità è una delle caratteristiche che più ci hanno fatto
amare il personaggio di Stan Lee. Invece nel film Peter si nega a M.
J. (la desolante Kirsten Dunst) praticamente senza battere ciglio:
della serie "io sono un eroe e non ho tempo da perdere con le
donne". A me sembra un tradimento, molto grave, dello spirito
originale del fumetto.
Comunque complimenti per la tua competenza di fan: io l'episodio di
Goblin che fa prigioniero l'Uomo Ragno, ma non riesce a smascherarlo,
l'avevo completamente dimenticato.
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