| I lettori scrivono 
          
             
           
          Da: maria pisani <mpisani@comune.piombino.li.it>  
          A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>  
          Data: Lunedì, 17 giugno 2002 2:38 
          Oggetto: Citazioni
          pericolose 
           
           
           
          Fa piacere che da un pò di tempo a questa parte si scrivano libri che
          come oggetto centrale abbiano le poetiche del cinema di hollywood (un
          certo cinema, chiaramente). Prima, e mi riferisco alla nouvelle vague,
          la levigatezza dello sguardo di hollywood era considerata come un
          espediente deleterio per gli stessi mezzi linguistici del cinema; ora
          è pressochè impossibile prescindere da certi schemi proposti dagli
          artisti di cui parla Zaccuri nel suo libro. 
           
          Ed è interessante il fatto che come punto di partenza della sua
          analisi scelga proprio il concetto di citazione come strumento
          necessario adatto per fare cinema, necessità che, per l'appunto, si
          rivelerà un'importante chiave di lettura per gran parte del cinema di
          Godard. Fra i film che compaiono nell'articolo che ho letto sul vostro
          sito, non so quindi se nel libro se ne parla, non ho trovato quello
          che secondo me è il film che fa della citazione letteraria
          un'ossessione, che la trasforma in un blocco materico da conoscere ed
          utilizzare come strumento contro l'immagine contaminata : il film è
          The Addiction di Abel Ferrara. 
           
          Chi pratica il male conosce i libri: Peina è un vampiro che da molti
          anni ha abbandonato la sua dipendenza dal sangue, e parla di questa
          sua scelta utilizzando le parole di Baudelaire, di Dante , di Burroghs,
          di Nietzche, di Kierkegaard, di Heidegger, di Sartre, di Feuerbach. E
          non sono tutti qui: mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno che ha visto
          questo film e mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa. 
           
          Grazie. 
           
          tompoliti@katamail.com  
           
          PS 
          Giusto per equità va ricordata una straordinaria performance del
          "liberale" Roversi Monaco, durante una trasmissione
          puttanesco calcistica. Roversi Monaco ha sostenuto che i gol annullati
          all'Italia fanno parte di un complotto ordito per favorire la vittoria
          del Brasile. 
          Così sono questi sopraccigliosi "liberali" al lambrusco. Se
          parli di Piazza Fontana, dell'Italicus, ti citano Popper, le
          consegunze inintenzionali, la sua distruzione della teoria
          complottarda della storia. 
          Poi se non trovano parcheggio sotto casa, urlano al complotto
          planetario. Boh. 
           
          Gianni Solazzo 
          
           
           
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