I lettori scrivono
Da: Sist. Inf. - Linea Svil. Tec. - A. Ventresca
<a.ventresca@ice.it>
Organizzazione: Istituto nazionale per il commercio estero
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Lunedì, 25 febbraio 2002 6:23
Oggetto: Nanni
Moretti
Non credo di dire cose nuove dicendo che oggi le persone non sono più
disposte a lasciarsi organizzare, sono sempre più attenti a valutare
pro e contro, a fare rapporti qualità/prezzo e tanto meno sono
disposti a farsi "guidare" da persone che non ne hanno le
capacità.
Preferiscono autoconvocarsi e scegliersi un leader per poi potersi
riconoscere in una loro scelta, cosa che, appunto, non avviene più
nel voto politico.
I vertici politici vanno avanti da troppo tempo per autopropagazione e
hanno sempre meno legami (anche nel senso di conoscenza, di amicizia,
di comuni frequentazioni) con i più. E sono sordi e come animaletti
da laboratorio si arrampicano sempre sulla stessa ruotina della
gabbietta della politica partitica. e questo anche quando vanno per
comizi e quando parlano con "la gente".
E' il prezzo da pagare per restare nel palazzo, una parte del loro
"lavoro", come ormai lo è andare a "porta a
porta" e non basta più.
Le persone non di destra hanno bisogno di condividere la visione del
mondo con coloro che li rappresentano, così come fanno quelle di
destra, che facilmente si riconoscono nella furbizia e scaltrezza di
berlusconi e nell'attaccamento alla propria famiglia e al modo
migliore di difendere il proprio benessere, evidentemente a scapito di
altri cui si lascia il concetto di libera volpe in libero pollaio, e i
polli si arrangino.
Le persone non di destra riconoscono in Nanni Moretti, e ancor più
nei suoi primi film, tracce del proprio modo di vedere e sentire e, il
regista, sapendolo - lui che ha sempre invocato un segno dell'essere
di sinistra - si è sentito in forte dovere di far valere la forza di
questa "simpatia" e lo ha fatto in modo clamoroso,
probabilmente spinto dall'imbarazzo di essere presente e riconoscibile
in un consesso squalliduccio. Non fare il gran gesto avrebbe
significato aderire allo squallore.
Ma solo quel modo poteva funzionare. Un banale articolo di giornale
non avrebbe sortito lo stesso effetto e nemmeno un film.
L'arte parla a pochi e ormai ognuno vi legge quello che vuole e che
gli fa comodo. Uno schiaffo in piazza è ben altra cosa.
E l'effetto slavina è cosa di adesso.
Mi chiedo solo: ma Nanni l'ha fatto conscio di tutto ciò o è stato
ispirato da un dio della gente di sinistra?
Antonio Ventresca
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