I lettori scrivono
Da: Luigi Mantovani <l.davidemantovani@libero.it>
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Lunedì, 19 novembre 2001 1:49
Oggetto: Intervista
a Morando
Vorrei suggerire a Giancarlo Bosetti di riintervistare Morando dopo il
congresso DS per verificare il suo giudizio sulle questioni già
affrontate. A questo punto mi sembrerebbe d'obbligo parlare anche
della fase successiva al congresso stesso e di chiarire quale deve
essere l'impegno riformista. Personalmente suggerisco che si usi lo
strumento delle regioni, comuni, province per attuare grandi progetti
di riforma che rovescino l'attuale stato di cose e mettano contero
Ulivo.
Il primo progetto dovrebbe essere quello fondato sul nesso telematica,
informatica e democrazia. Come i governi di centrosinistra non abbiano
esaltata questa possibilità resta per me un mistero. I socialisti
delle origini che alfabetizzavano le masse operaie e contadine non
avrebbero avuto dubbi. Altri, quasi infiniti progetti dovrebbero
riguardare il rapporto pubblico privato.
Di fronte alle rozze proposte del Polo ci sono altre vie più
partecipate e in definitiva più efficienti. Ad esempio, alla proposta
di privatizzazione dei musei, si può proporre una trasformazione
all'anglosassone in fondazioni, operazione questa che prevede una
trasformazione istituzionale profonda.
Ma in questo caso bisogna indicare una direzione precisa, fare una
scelta. Non come nel passato quando di fronte ad un progetto federale
e decentrato, Veltroni ha opposto il Ministero dei Beni culturali più
accentrato della storia inventando addirittura nuovi livelli
burocratici.
Mi sono spiegato?
In speranzosa attesa,
Davide Mantovani.
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