I lettori scrivono
Da: Silvia <hjiw.morgana@tin.it>
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Mercoledì, 21 novembre 2001 7:33
Oggetto: Maria
Grazia Cutuli
Mi è piaciuto molto l'articolo di Ettore Colombo su Mariagrazia
Cutuli perché dà la giusta dimensione di quanta incredulità e
sgomento subentri nel momento di un lutto improvviso.
Dove vanno tutti i pensieri, i sentimenti, le capacità, i ricordi, la
totalità dell'invisibile meraviglia che costituisce una persona? Come
è possibile che una cosa nobile come la sostanza sottile costituita
dall'etica e dall'esperienza di una persona così indefessamente
impegnata venga improvvisamente a mancare se togliamo qualcosa di
banale come "l'hardware", la vile materia di una persona.
E' chiaro che qui subentra l'insieme di credenze personali, ma
comunque verrebbe da dire: "Ok, dai, basta, lo scherzo è bello
quando dura poco. Siamo seri, ridatecela subito".
Silvia.
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