I lettori scrivono
Questo cortese lettore ripropone un tema, quello del gay pride, la
giornata dell'orgoglio omosessuale che fu celebrata quasi un anno fa.
Nella discussione che precedette quel giorno il presidente del
Consiglio, riferendosi alle richieste di impedire o limitare
l'iniziativa, pronunciò la battuta, secondo la quale
"purtroppo" la Costituzione prevede la libertà di
manifestare, che Caffè Europa commentò con un editoriale
del direttore che sosteneva alcuni argomenti simili a quelli
proposti dal lettore.
Da: tobia desalvo <tobia.desalvo@vizzavi.it
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it
Data: Giovedì, 12 luglio 2001 14:44
Oggetto: a proposito del purtroppo di amato
E' con piacere che vi scrivo. Innanzitutto desidero complimentarmi per
il sito internet che volentieri leggo ormai abitualmente.
Venendo al dunque mi piaceva offrire alcune riflessioni a proposito
del "purtroppo c'è la Costituzione" che Amato pronunciò in
occasione del gay pride 2000. Non ho letto la dichiarazione integrale,
ma voglio provare a prescinderne.
Frase famosa, famigerata, io direi storica perchè non è escluso che
rimanga agli annali insieme allo storico Giubileo del 2000. Io sono un
militante della sinistra. Mi sono interrogato sul significato di
quella frase. D'altronde penso che ogni parola assuma il significato
che l'ascoltatore le dà. Che significato volevo dare a quel 'purtroppo'?
Che cosa voleva suscitare negli ascoltatori chi lo ha pronunciato?
L'opinione di sinistra si è offesa (non ho sentito una voce sola
fuori dal coro), quella cattolica si è ringalluzzita. Come se si
fosse subito e segnato un goal.
Io credo che la sinistra moderna e liberale che molti si aspettano non
possa aver paura delle parole, non possa leggerle per un solo verso
perchè altrimenti come potrà leggere la ben più complessa realtà
che si candida a governare? Come potrà spiegarsi con gli elettori che
quella complessità vivono sulla pelle?
Serve un linguaggio nuovo e comprensibile, si sente dire. Sono
d'accordo. Ma le parole sono quelle che sono e probabilmente potremmo
provare a utilizzarle e viverle in modo nuovo e interessante.
L'arroganza con cui è stata lapidata quella frase non mi è piaciuta:
non abbiamo voluto avere fiducia neanche nel nostro Presidente del
Consiglio preferendo convincerci che volesse calpestare i nostri
ideali. Stando ai fatti, se non sbaglio, quella manifestazione si è
fatta mentre non mi riesce difficile credere che un Governo
democraticamente autoritario avrebbe potuto boicottarla attraverso
l'abuso delle leggi e collegati che ricordo sbucavano a bizzeffe da
ogni dove.(credete davvero che un modesto giurista non avrebbe saputo
trovare l'inghippo giusto?)
Per queste ragioni credo sia più rivoluzionariamente di sinistra e
libertario difendere quel purtroppo. I fatti e le opinioni che ho
osservato mi spingono più verosimilmente a pensare che il soggetto si
esprimesse in tono ironico. Pensiamo per un attimo che fosse in buona
fede e che la frase fosse ironica, come l'imputato ha addotto a sua
difesa.
Significa che nella grigia e sterile polemica politica si è
affacciato un barlume di ironica umanità, un sottile commento a
margine, tanto presenti e graditi nella famosa quotidianità ma tanto
assenti nel vituperato teatrino. Difenderlo significa innanzitutto
sostenere che lo spirito umano può porsi al servizio delle scelte
politiche.
Immaginiamo se proprio dal corteo romano si fosse difeso quel
purtroppo, alla faccia di chi credeva di aver segnato un goal. Dalla
piazza libera e festosa verso l'opinione pubblica, finalmente libera
dalla tirannia dei significati dogmatici degli avverbi usati come
tacche per segnare il proprio territorio. O se su quel 'purtroppo' si
fosse, con coraggio, ulteriormente scherzato.
Mi chiedo: quale altro modo sarebbe stato più efficace per difendere
quella manifestazione? Una strenua, rivendicativa e polemica difesa a
oltranza? Crediamo davvero che l'arrogante intransigenza di chi non
voleva quel Gay Pride meritasse una risposta rivendicativa e polemica?
Dovevamo davvero arrovellarci in un dibattito privo di fondamento su
quella manifestazione confrontandoci alla pari con quelle posizioni? O
forse non è stato più di sinistra liquidarle come irricevibili con
una semplice paroline dall'ambiguo significato? Forse
intellettualmente un po' elitario, certo. Ma non abbiamo assistito a
defatiganti balletti: quella manifestazione aveva il diritto di
esistere. Questo non era in discussione. Punto.
"Putroppo c'è la Costituzione." Ma purtroppo per chi? Per
chi forse avrebbe preferito si potesse non rispettare fino in fondo,
per chi la voleva piegare al teatrino di cui sopra. Non certo per la
sinistra che la voleva difendere. Siamo sicuri che chi parlava fosse
dispiaciuto della presenza della nostra Carta? Onestamente, non credo.
(Non voglio fare l'avvocato d'ufficio del centrosinistra, tanto che
voglio ricordare prima di altri quegli esponenti che in quei giorni,
se non sbaglio, forse si sono allineati un po' troppo alle misere
polemiche contingenti disquisendo su patrocini e percorsi.)
Sono convinto che nessun bavaglio potrà mai fermare quella forma di
libertà universale che è l'ironia. Per difendere la libertà di
pensiero, di manifestazione, di preferenze sessuali e di quant'altro
credo sia sbagliato offendersi per l'uso della libera ironia. Tanto
più che alleate hanno vinto: contro chi voleva difendere la libertà
religiosa del Giubileo arrogandole il diritto di essere più libera
del Gay Pride e della Costituzione.
Mi sbaglierò, ma non voglio avere l'arroganza di inchiodare le parole
degli altri neppure per camuffare una pur comprensibile mia paura.
Voglio leggerle come credo sia meglio. E sono convinto che se
sapessimo leggere meglio il linguaggio del mondo potremmo contribuire
a migliorare la qualità della nostra opinione pubblica e della
sinistra di domani. Per questo spero che questo commento possa essere
letto con lo spirito sincero di chi lo ha scritto e che negli annali
possano restare non le nostre dispute filologiche ma il reale
significato che quella giornata ha portato con sè.
Cari saluti
Tobia Desalvo
tobia.desalvo@vizzavi.it
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