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Verso le urne del 2001

Walter Veltroni con Bibi David


"La riforma della legge elettorale è un problema prioritario per tutte le forze politiche. Bisogna evitare di tornare alle urne, nel 2001, con lo stesso sistema di voto: la sfiducia dei cittadini verso la politica, già manifestatasi più volte negli ultimi mesi, crescerebbe in modo drammatico". Così il segretario dei Ds Walter Veltroni spiega la determinazione, da parte della maggioranza, a varare al più presto la nuova legge elettorale. "L'apertura da parte dei Ds e del Centrosinistra a Berlusconi su questo tema - aggiunge Veltroni - non è affatto un segno di cedimento nei confronti del Polo, bensì un segnale concreto della volontà di migliorare il quadro politico del Paese. Siamo certi che un sistema alla tedesca con sbarramento al cinque per cento sia l'unica soluzione oggi perseguibile".

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Segretario, si è da poco avviato in Commissione Affari Costituzionali del Senato il confronto fra Centrosinistra e Polo sulla proposta di riforma elettorale. Come procede il dialogo con l'opposizione?

Sono ottimista su questo punto, e convinto che la riforma riuscirà a passare. Da parte nostra ci siamo detti disposti a ridiscutere tanto alcune norme sulla par condicio (senza ovviamente rinnegare la legge varata pochi mesi fa!), quanto il ridisegno dei collegi. Finora siamo soddisfatti di aver trovato un accordo con la Lega su tale argomento, grazie all'aggiunta del premio di maggioranza nel proporzionale alla tedesca, e ci attendiamo una pari disponibilità da parte delle altre forze della Casa delle Libertà.

La maggioranza non sembra godere di ottima salute: diatribe interne, polemiche, sono all'ordine del giorno; e intanto, il Polo già festeggia la sua prossima vittoria alle elezioni politiche...

Negli ultimi incontri al vertice, la maggioranza ha ritrovato piena coesione, piena armonia. E soprattutto, ha rafforzato la convinzione che nulla è perduto, che si può vincere (e alla grande) nel 2001. Berlusconi dovrebbe stare attento a cantare vittoria: non sempre i risultati delle elezioni parziali o locali vengono confermati da quelli delle politiche. Basti ricordare che nel '93 la Sinistra conquistò, con Rutelli, il Comune di Roma battendo Fini, e pochissimi mesi dopo, nel Marzo '94, a trionfare fu la Destra.

Come vi preparerete all'appuntamento con le elezioni politiche?

Una volta risolto il nodo della legge elettorale, ci muoveremo con determinazione ancor maggiore, a costruire un grande soggetto politico che, come l'Ulivo del '96, dia unità e compattezza alle diverse anime della coalizione: cattolici, laici, liberali, ambientalisti. Ce la faremo: già i segnali odierni sono molto più incoraggianti di quelli che si coglievano solo qualche settimana fa.

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Rimane l'incognita del candidato-premier.

Ne parleremo a suo tempo. Per adesso conta costruire programmi e iniziative convincenti. E’ proprio sulla base di queste idee che verrà poi scelto il candidato-premier, che dovrà rappresentare davvero tutti, essere espressione del Centrosinistra, non del Centro o della Sinistra.

Come giudica la Casa delle Libertà?

Il ritrovato accordo fra Berlusconi e Bossi è poco credibile, e anche un po’ grottesco. Mi chiedo cos'abbiano in comune, ad esempio, un cattolico come Casini e un propugnatore della Padania come il leader della Lega. E ancora: che cosa hanno in comune Fini e Bossi? E' un'alleanza che durerà poco, divisi su tutto, dalla fecondazione alla legge elettorale. Se dovessero vincere, ma non accadrà, la festa durerebbe poco, come durò poco nel '94.

 

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