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Fatima e Agca: misteri in Rete fra sacro e profano

Valentina Furlanetto


Ali Agca è tornato in Turchia ed ha portato con sé molti segreti. Tutta la vicenda che ruota attorno al terrorista turco, che ha ricevuto la grazia dal presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, ha molti lati oscuri. La stessa coincidenza di date - come sottolinea Vittorio Messori nel Corriere della Sera di mercoledì 14 giugno - ha dell'inquietante. Il 13, e non poteva che essere questo il numero, è una data ricorrente. Il 13 giugno 2000 Agca ottiene la grazia. Il 13 giugno è l'anniversario della seconda apparizione della Madonna a Fatima. Il 13, questa volta di maggio, è la data dell'attentato al Papa, nel 1981, e anche della prima apparizione ai pastorelli portoghesi, nel lontano 1917.

Agca, Fatima, il Papa. E poi: i servizi segreti deviati, il Kgb, gli 007 bulgari, il gruppo terrorista turco "lupi grigi", Emanuela Orlandi, figlia di un messo della prefettura Casa pontificia scomparsa nel 1983, il Vaticano, l'integralismo islamico, Ocalan. Un groviglio di misteri che si intrecciano e inevitabilmente corrono anche in Rete.

Partiamo dal sito Fatima Network , indirizzo web dei "cattolici uniti per la vita", dove oltre alla storia di Fatima, si può leggere e firmare un "Appello Pubblico al Santo Padre" perché consegni il testo in cui Suor Lucia, l'unica sopravvissuta dei tre pastorelli, rivelava il terzo segreto svelato dalla Madonna in Portogallo. Sempre in questo sito si può seguire un pellegrinaggio virtuale ai luoghi sacri di Fatima  o recitare online il rosario perpetuo .

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Seguendo l'ispirazione mistica possiamo proseguire per il sito ufficiale del Vaticano , ricordando che proprio il 13 maggio scorso è stato svelato il contenuto del "terzo segreto" di Fatima: appunto l'attentato al Sommo Pontefice. Al Vaticano è collegata anche la vicenda di Emanuela Orlandi, la quindicenne romana figlia di un funzionario del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983. I sedicenti rapitori della ragazza chiesero il rilascio di Agca in cambio della liberazione di Emanuela. Per molto tempo le due vicende sembrarono intrecciarsi e ora che Agca ha ricevuto la grazia, Ferdinando Imposimato, ex giudice istruttore del processo per l'attentato al Papa, ha riaperto la questione dichiarando che la ragazza, che tutti credono morta, in realtà "potrebbe essere ora liberata". Imposimato ipotizza anche che Emanuela sia diventata musulmana e viva sotto il controllo dell'organizzazione terrorista turca "lupi grigi", che in parte paiono oggi mescolati all'establishment turco: sarebbero infatti presenti in Parlamento sotto la bandiera del partito nazionalista e sotto la guida di Devlet Baceli. +

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L'antipatia del gruppo turco verso l'Italia è cresciuta dopo l'"affaire Abdullah Ocalan", il capo del partito dei lavoratori curdi Pkk (Centro per studi curdi, che ha trascorso un periodo in Italia prima di essere catturato in Kenia e incarcerato dalle autorità turche. Ocalan tra l'altro, nel dicembre 1998, parlò all'agenzia stampa Ansa dell'attentato al Papa accusando, senza però fornire alcuna prova, i militari turchi di collusioni con l'estrema destra nazionalista e le forze islamiche.

Restando in area musulmana, una teoria vuole che l'intreccio Papa-Agca-Fatima si colleghi alla simbologia religiosa legata al nome di Fatima, che per i musulmani è la figlia prediletta di Maometto. Andata sposa ad Alì, assicurò al profeta quella discendenza alla quale si richiama l'islamismo sciita. Secondo questa teoria l'attentato al Papa sarebbe da leggere come la rivendicazione islamica di Fatima, luogo sacro del quale i cattolici si sono appropriati. Non dimentichiamo che nel Medioevo per lungo tempo la penisola iberica, Portogallo compreso, ha vissuto sotto il dominio musulmano.

Tornando in Turchia (Ministero affari esteri turco ), l'ex "lupo grigio" Alì Agca dovrà ora scontare una condanna a dieci anni di carcere per l'omicidio, che risale al 1979, del direttore di un giornale di sinistra, Abdi Ipekci, e dovrà anche essere processato per una rapina commessa nello stesso anno. Ma dietro di sé, anche in patria, Agca ha lasciato misteri e domande senza risposta. Sull'omicidio del giornalista Ipeki, ad esempio, ci sono ancora molti aspetti poco chiari. Agca confessò in un primo momento di essere stato lui a uccidere Ipekci e poi ritrattò. Condannato in contumacia riuscì a evadere dopo appena 158 giorni di detenzione. Successivamente, durante il processo, un soldato turco ammise di avere preso soldi da un'organizzazione ultranazionalista di destra perché fornisse ad Agca una divisa militare e lo portasse fuori dal penitenziario.

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Oggi la Turchia si interroga su quale potrà essere la sorte di Agca. Il legale della famiglia Ipekci, Turgut Kazan, ha detto di temere che il detenuto non sconti tutta la pena aggiungendo che "ci sarà sempre qualcuno disposto a proteggerlo". Ilter Turan, dell'Università Bilgi di Istanbul , è dello stesso avviso: "Molti trovano difficile credere che quest'uomo abbia agito sempre da solo e di propria iniziativa".

Gli interrogativi che hanno tormentato finora l'opinione pubblica italiana sull'attentato al Papa da ora in poi tormenteranno quella turca per il delitto Ipekci. E c'è chi dice che tutto questo sia già stato scritto. Da chi? Ma da Nostradamus, naturalmente. (Profezia di Nostradamus: http://www.dreamscape.com/morgana/titan.htm . Centro internazionale di studi su Nostradamus: http://www.nostradamus.web.com/ ).

 

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