Caffe' Europa
Attualita'



Firma digitale tra elefante e asinello

Valentina Furlanetto

 

Riuscirà la firma digitale a mettere d’accordo le due anime dell’America? Sembra proprio di sì, anche se nell’abbraccio fra elefante e asinello, cioè fra Repubblicani e Democratici, si levano comunque voci di dissenso.

In Italia la firma elettronica, un sistema basato sulla crittografia che dovrà svolgere per i documenti informatici la funzione che nei documenti tradizionali è assolta dalla firma autografa, è stata annunciata più volte. L’ultima in ordine di tempo con la pubblicazione della circolare (26 luglio 1999, n. AIPA/CR/22) dell'Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione (Aipa) , nella quale erano specificate le modalità per l'iscrizione nell'elenco dei certificatori.

In America siamo qualche passo più avanti. La legge sulla firma digitale è già passata al Senato per poi arenarsi in infinite discussioni al Congresso. Dopo mesi di dibattito i due schieramenti politici Usa, Repubblicani e Democratici, hanno trovato proprio in questi giorni un compromesso.

egov3.jpg (17233 byte)


Secondo i Democratici la legge non garantiva a sufficienza i consumatori: il testo di legge, nella versione dibattuta, non chiariva ad esempio cosa avrebbe comportato per i consumatori interrompere improvvisamente l’assenso sull’uso della firma digitale. I Democratici chiedevano inoltre che alcuni accordi, come lo sfratto, fossero comunicati non elettronicamente, ma attraverso la tradizionale posta. Ora sembra che anche su questi punti ci possa essere un accordo."Essenzialmente le assicurazioni che esistono off-line - ha detto il senatore democratico Ron Wyden - saranno mantenute online".

Ma i rappresentanti dei consumatori non sono convinti. Margot Saunders, del National Consumer Law Center, una delle più forti oppositrici alla legislazione sulla firma elettronica, ha criticato il compromesso al quale sono giunti i due partiti: "Non c’è comunque protezione alle conseguenze che la firma digitale avrà per i consumatori".

egov4.jpg (13545 byte)


Quello che la Saunders teme è che dietro l’innovazione tecnologica si nasconda la malafede di chi potrebbe inviare ai consumatori che non possiedono un computer documenti a firma digitale: "La legge essenzialmente impone il commercio elettronico alla gente. Lo scopo, dichiarato o meno del provvedimento, è di facilitare l’e-commerce, non i consumatori".


Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui

Archivio Attualita'


homearchivio sezionearchivio
Copyright © Caffe' Europa 1999

Home | Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier | Reset Online | Libri | Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media | Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo