La rivoluzione elettronica nelle pubbliche
amministrazioni
Andrea Begnini
Il presidente del Consiglio Giuliano Amato, introducendo i lavori del Forum P.A. 2000, è
stato molto chiaro: è arrivato il momento di passare alla fase delle-governament,
"dall'informazione cioè degli uffici pubblici sulla Rete all'erogazione di servizi
in Rete". La rivoluzione digitale della pubblica amministrazione è stata infatti uno
degli argomenti centrali delledizione di questanno della mostra-convegno dei
servizi ai cittadini e alle imprese appena conclusasi a Roma con lassegnazione dei
premi Internet P.A. per i migliori servizi messi a disposizione dalle Pubbliche
Amministrazioni centrali e locali sui loro siti Internet.
La mostra ha offerto un colpo docchio su quelle che saranno in un futuro prossimo le
prospettive nel rapporto tra i cittadini e la burocrazia, anche se prima di raggiungere
quella che è già stata definita come democrazia elettronica la strada sarà
lunga: la completa interattività con il potere politico attraverso la partecipazione ai
processi decisionali con votazioni e valutazioni immediate sulle leggi e i provvedimenti
per il momento ha soltanto pochi esperimenti precursori attivati in alcuni siti di comuni
che raccolgono opinioni e commenti online su temi caldi come lambiente, i parcheggi
o il piano dei lavori pubblici.

La rivoluzione imposta dalla Rete ha invece da subito tracciato una direzione obbligatoria
da seguire verso lofferta online di servizi, atti e pratiche finalmente a portata di
pc da parte di comuni, province, regioni e ministeri; la strada è stata aperta dalla
Legge Bassanini che, con lintroduzione dellautocertificazione, ha cominciato a
ridurre le code agli sportelli e le transumanze tra i vari uffici pubblici. Lo stesso
ministro della Funzione Pubblica Bassanini ha più volte ribadito che la vendita online di
beni e servizi frutterà oltretutto un risparmio di 30-40mila miliardi alle casse dello
Stato, soldi che andranno investiti nella formazione dei dipendenti pubblici che entro
tempi brevi dovranno essere in grado di utilizzare gli strumenti informatici più diffusi.
Il passo successivo allautocertificazione si chiama Rupa, ovvero la rete unitaria
della pubblica amministrazione che è già ora in grado di fornire online certificati
(quelli per i quali è sufficiente lautocertificazione) e altri servizi come la
possibilità di ricavare da Internet il proprio codice fiscale. Con lattivazione di
questa nuova fase i siti degli uffici pubblici non sono più soltanto fornitori di
informazioni ma anche in grado di adempiere a funzioni fino a oggi riservate
allattività di sportello e interagire con gli utenti.
Ecco alcune delle principali novità introdotte dallo sviluppo telematico della pubblica
amministrazione:
Il fisco telematico è già una realtà. Entro l'anno tutte le dichiarazioni dei
redditi, 30 milioni di denunce, saranno trattate con tecnologie informatiche. Nel 2000
sono già stati registrati 174mila miliardi di incassi e 6.894 miliardi di compensazioni.
I soggetti abilitati alla trasmissione per via telematica sono oggi solo alcune categorie
di professionisti, mentre è in corso di sperimentazione la nuova dichiarazione via
Internet per tutti con un software che sarà a breve disponibile sul sito del ministero
delle Finanze e su quello del Sole24ore.

Proprio con questo progetto per la dichiarazione dei redditi telematica il ministero delle
Finanze ha vinto il premio ''Internet Pa'' per il migliore servizio online ai cittadini:
il contribuente richiede un codice personale (per garantire la segretezza le prime quattro
cifre del codice saranno date in Rete, mentre le altre sei saranno spedite a casa entro
una settimana); sarà poi possibile scaricare dalla Rete il modello telematico e scegliere
la funzione di compilazione guidata. Anche il pagamento potrà avvenire via Internet.
Gli enti di previdenza offriranno informazioni on-line ai propri iscritti, che potranno
così conoscere in tempo reale i dati sulla propria posizione previdenziale.
Entro il 2000 tutti gli uffici di collocamento saranno in Rete presso il rinnovato sito
del Ministero del Lavoro che offrirà una banca
dati contenente tutte le informazioni sui corsi di formazione professionale. In partenza
anche la formazione a distanza online rivolta ai formatori: sono in consegna in questi
giorni 1.280 postazioni telematiche presso i centri di tutte le regioni per connettere via
Internet, Intranet e posta elettronica questi operatori.
Sportello unico: entro un anno funzionante nell80% dei comuni. Fino a oggi
solo il 30-35% lo ha attivato e il Governo sta studiando un piano dazione per
accelerarne la diffusione. Lo sportello unico offrirà servizi "chiavi in mano"
che comprenderanno hardware, software e formazione per i dipendenti pubblici.
Rimane ancora da risolvere compiutamente il problema della carta d'identità
elettronica che comincerà a essere sperimentata in autunno in otto città italiane e
sarà valida anche come carta sanitaria ed elettorale; in futuro permetterà di accedere a
una serie di servizi pubblici e privati. La nuova smart card sarà un documento
d'identità elettronico in grado di consentire la firma digitale per certificazioni e
contratti privati, transazioni che, anche senza firma cartacea, avranno valore legale. I
dati, tutelati da un microprocessore con codici di accesso, saranno automaticamente
collegati dai Comuni al Saia, il sistema di anagrafi integrato a cui si sta lavorando. Per
un paio anni ci troveremo comunque in una fase transitoria in cui la carta elettronica
sarà ancora accompagnata dal documento cartaceo.
Addio dunque ai contratti conclusi con lincontro dei soggetti, la firma e lo
scambio degli assegni; gli accordi potranno essere siglati con un computer e un semplice
scambio di e-mail. Il secondo premio Internet P.A. è stato assegnato proprio in questo
ambito al Comune di Pesaro per lavvio delle sperimentazioni di un sistema di firma
digitale che prevede il coinvolgimento di cittadini, professionisti e aziende da un lato e
pubblica amministrazione dall'altro per la gestione di alcune transazioni amministrative
sperimentali come licenze, autorizzazioni, concessioni, domande e contratti. I servizi
sperimentali prevedono la circolazione di documenti amministrativi,
linformatizzazione delle comunicazioni tra le imprese e il comune, la
partecipazione, tramite offerte economiche in formato elettronico, alle gare indette
dallamministrazione comunale, la stipula di contratti per la fornitura di beni e
servizi, e un contatto diretto e costante con gli utenti della Rete civica.
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