E' un rito collettivo, il Carnevale,
celebrato da Venezia a Rio de Janeiro, da Viareggio a Trinidad, con sfarzose sfilate,
carri addobbati, coriandoli e tanti, tanti scherzi. Da sempre stravaganti, esagerate,
goliardiche, a volte un pò crudeli, le beffe carnevalesche uniscono al gioco una sorta di
estrosa, irriverente ironia. Abbiamo chiesto a noti personaggi della cultura e dello
spettacolo di inventare per noi uno scherzo originale e divertente per questo Carnevale.
EROS RAMAZZOTTI (cantautore) "Vorrei rivolgere il mio scherzo a musicisti e
cantanti. Molto spesso ci si trova ad eseguire canzoni in playback. Sarebbe divertente
sostituire la base preregistrata del brano di un artista con la voce e il 'pezzo' di un
altro, possibilmente del suo peggior rivale. La vittima dello scherzo si troverebbe
spaesata, incredula, e sarebbe costretta a reagire (o a contenersi) davanti, magari, a
milioni di telespettatori..."
VALERIA MARINI (showgirl) "Mi piacerebbe rivolgere il mio scherzo a uno di quegli
importanti politici che arrivano nei talk-show televisivi con l'aria di chi deve decidere
le sorti del Paese e che invece risultano noiosissimi e incomprensibili. Ebbene: metterei
sotto la loro poltrona un bel marchingegno capace, appena si siedono, di prorompere in
sonore e inesauribili pernacchie"
GIANNI MORANDI (cantante) " Confiderò lo scherzo che avrei voluto fare, da
ragazzo, a un mio insegnante. Era un professorone bolognese, un vero e proprio Balanzone
cultore dei libri, dei testi più elevati e indecifrabili. Mi venne in mente in un lontano
Carnevale di recapitargli a casa un elegante collezione di classici in edizione di lusso.
Solo accingendosi alla lettura l'anziano cattedratico averebbe scoperto che al posto delle
dotte pagine c'erano, ben ordinati e rilegati, bianchissimi veli di carta igienica"
BRUNO VESPA (giornalista tv) "Adoro gli scherzi. Mi piacerebbe farli a politici
come D'Alema e Berlusconi. Al primo farei credere di esser stato scelto per la prossima
regata di Luna Rossa, al secondo inventerei un fantomatico accordo fra il Presidente del
Consiglio e importanti reti americane per una serie di spot folgoranti. Infine, mi
piacerebbe andare, con la mia faccia non proprio ignota, a dare pacche sulle spalle e
schiaffetti ai viaggiatori in partenza da una stazione ferroviaria. Mi divertirebbe
sentirli domandare se Bruno Vespa e' impazzito"
SANDRA MILO (attrice) "Essendo stata vittima , anni fa, di un feroce scherzo in
diretta televisiva, prima di farne uno io ci penserei due volte. Se proprio dovessi, mi
divertirei a organizzare un pranzo sontuoso, preannunciando ai molti invitati elaborate
pietanze. Sostituirei, però, lo zucchero al sale e viceversa, poi farei servire il tutto
da impeccabili camerieri. Alcuni ospiti miei complici dovrebbero mangiare fingendo
apprezzamenti positivi, e io osserverei gli altri convitati prima increduli, poi inquieti,
infine digustati"
ALBERTO BEVILACQUA (scrittore) "Farei scherzi di Carnevale a coloro che si
ritengono molto importanti e invece non contano nulla. Ricordo uno scherzo che mi riusci
benissimo anni fa. Scrissi una lunga lettera a un narratore che conoscevo bene. Il
mittente era un notissimo autore straniero. Non solo la mia vittima credette alla beffa,
ma chiese proprio a me l'indirizzo di questo così cortese e illustre personaggio, per
ringraziarlo"
PIERO CHIAMBRETTI (comico e conduttore tv) "Credo che gli scherzi non si debbano
fare solo a Carnevale o il primo Aprile, ma tutto l'anno. Mi travestirei da donna,
cercando di essere più seducente possibile, e comincerei a circuire i miei amici,
specialmente quelli più fedeli alla loro consorte. Ne sono convinto: sarebbe un vero
successo!"