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Elezioni 2001: D'Alema o Veltroni?

 

Isabella Angius


 Quale candidato premier per le elezioni politiche del 2001?

Da Vattimo, filosofo ed eurodeputato Ds, arriva una proposta: D'Alema dovrebbe tornare a fare il segretario del più importante partito della maggioranza, i Democratici di sinistra, Veltroni dovrebbe invece candidarsi alla guida del governo.

In molti accusano l'attuale presidente del Consiglio di non avere le carte in regola per vincere le politiche del 2001 perché incapace di attrarre i voti dei moderati, cioè l'elettorato di centro fondamentale per vincere le elezioni. Questo è stato infatti il motivo della crisi di governo provocata dal Trifoglio che ha portato alla nascita del "D'Alema bis".

Candidare un leader in cui l'elettorato del centrosinistra si riconosca sembra la nuova scommessa, non facile da vincere, della sinistra italiana. E allora, per le elezioni 2001, D'Alema o Veltroni?

 

Voi cosa ne pensate?

Scriveteci presso caffeeuropa@caffeeuropa.it

 


 

From: "marco serafini" djee@virgilio.it
Date: Sun, 16 Jan 2000 22:57:03 +0100
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Forum D'Alema - Veltroni

Ciao a tutti,

sono un 20-enne che ha avuto la fortuna di partecipare al Congresso del Lingotto. Sono appena tornato da Torino, e devo ammettere che provo ancora l'emozione ed il senso di fratellanza che di questi quattro giorni. Penso che il momento più toccante sia stato quando D'Alema, facendo giusta autocritica alla sua gestione del partito durante la transizione, ha raccontato con grande umanità l'asprezza delle sfide che ha dovuto affrontare insieme al gurppo dirigente del partito.

Di fronte ad un leader che, deposta la sua usuale altezzosità, tira con franchezza le somme della sua attività politica lungo questo decennio e lancia un segnale così forte di unità, la platea non poteva fare altro che esplodere in una ovazione per uno statista e per un uomo a cui noi dobbiamo grandissima gratitudine e rispetto. Si avvera una grande speranza: la politica torna a volare alto, è finito il tempo dei nauseanti litigi e delle contrapposizioni strumentali.

Sinceramente mi sono commosso quando gli ho visto luccicare gli occhi: ho capito che la storia è fatta di uomini che a volte anche piangono, che "la storia siamo noi". Nulla potrebbe essere più dannoso al nostro partito, finalmente ritrovato grazie alla grande opera di Veltroni, di un nuovo riemergere di personalismi. Veltroni ci ha ridato il gusto di fare politica e ci ha fatto sognare: il suo posto è il partito, così come quello di D'Alema è il governo. Non chiedeteci chi amiamo di più: sono entrambi compagni, ad entrambi dobbiamo molto.

 


 

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