Il ritorno di Bettino:
Per qualcuno e' un martire, per altri un ladro. Qual e' la vostra opinione?
"In Craxi io vedo Cristo, come in qualsiasi altro malato, fosse
anche uno sperduto nel deserto brasiliano": queste le parole di don Verze', fondatore
e direttore dell'ospedale San Raffaele di Milano, riportate da La Repubblica pochi giorni
fa. I toni delle dichiarazioni fatte da uomini politici e di cultura, in questi giorni non
sono tutti uguali. Il Presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, si e' espresso a favore
del rientro di Craxi per ragioni umanitarie sottolineando che "non spetta al governo
decidere in materia di sospensione o differimento della pena per chi sia condannato con
sentenze passate in giudicato", il senatore Antonio Di Pietro ha precisato che
"Il caso Craxi non e' una vicenda politica ma giudiziaria" e che ''le cliniche
italiane sono aperte a tutti, anche ad un latitante, ma che l'impunita' non puo' essere
concessa a nessuno''. Esattamente opposta e' la visione di Ugo Intini, storico compagno di
partito di Craxi, che dichiara "Mi sembra sbagliato che questa questione venga vista
solo in chiave umanitaria: ormai lo hanno capito tutti che questo e' un problema politico
grande come una casa".
L'ex presidente del consiglio, Bettino Craxi, non ci sta a farsi
definire latitante poiche' spiega che la sua condizione puo' essere definita a pieno
titolo come di esule politico. "Tutti sanno dove sono, dove vivo, dove sono
reperibile. Non sono in nessun caso ne' un latitante ne' un fuggiasco. Chiunque in Italia
continua a trattarmi e definirmi come tale per ragioni di comodo e di demagogia piazzaiola
parla semplicemente al di fuori dei testi di legge e dichiara deliberatamente il
falso".
Certo e' che Craxi ha diversi conti in sospeso con la giustizia
italiana dalla quale e' fuggito. E' un uomo che e' stato giudicato con due condanne
definitive, per i processi Eni-Sai e Metropolitana Milanese, per un totale di dieci anni
di reclusione; sono ancora in corso invece altri quattro processi relativi a Enimont,
Conto Protezione, All Iberian, ed Enel.
Craxi, tuttavia, si ritiene vittima di un gigantesco complotto
politico-giudiziario che avrebbe coinvolto decine e decine di magistrati. E' stato
Presidente del Consiglio per quattro anni. Era (ed e') un uomo potente.che dispone ancora
di molte risorse.
Ha ragione lui o hanno ragione i suoi detrattori? Voi che ne pensate?
Scriveteci al nostro indirizzo e-mail: caffeeuropa@caffeeuropa.it.
From: "De Marchi Attilio" demarchi@infopoint2.com
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Craxi
Date: Tue, 21 Dec 1999 18:58:03 +0100
In prima linea nella politica italiana si e' esposto senza mezzi
termini. Vi sono tante considerazioni da fare ma un uomo di quel carattere e' da
perdonare.Lasciamolo ritornare per rinsanguare la nostra politica.
Demarchi
From: "Emilio Guida" eguida@hotmail.com
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Craxi
Date: Sat, 18 Dec 1999 12:19:17 +0100
Caro redattore,
desidero fare solo delle considerazioni e mi pongo le seguenti domande:
1. Perche' i nostri politici non possono essere trattati come tutti gli
altri cittadini?
2. E' forse a causa della lentezza dei processi che i nostri piu'
o meno "Onorevoli" debbano godere di particolari privilegi?
3. Perche' un "particolare" cittadino che ha subito una
condanna penale debba avere un diverso trattamento - ovvero solo i fessi vanno in galera?
4. E' vero, si chiede l'uomo della strada, che taluni processi si sono
fatti o non fatti a seconda della connotazione e colore politico? Processi piu' rapidi,
giustizia piu' giusta e " la legge e' uguale per tutti" piu' vera, e' cio' che
tutti ci auspichiamo.
Mi chiedo, ad esempio, che se i nostri politici non avessero la
"scorta" potrebbero rendersi conto di persona come la vita, a causa della micro
e macro criminalita', in certe citta' sia particolarmente difficile per i comuni mortali;
sarebbero piu' vicini ai problemi del cittadino e gli sarebbe piu' semplice generare delle
leggi piu' aderenti alla realta' quotidiana. Credo che sia ora di aumentare la trasparenza
delle azioni presenti e di guardare al passato con spirito piu' critico e onesto,
riconoscendo gli errori ed orrori di ideologie morte.
Circa il parallelo tra Cristo e Craxi, non ricordo nella mia infanzia
di avere sentito dal Vangelo della villa di Cristo ad Hamamet o "danari"
sottratti all'erario per il bene dell'umanita'. Anche se ho la sensazione che in Italia di
Craxi ce ne siano altri, non tutti sottoposti a processi, condannati o in galera.
Grazie dell'attenzione,
Emilio Guida
Date: Sat, 27 Nov 1999 00:13:13 +0100
From: Nino Piras ninopir@tin.it
Subject: Caso Craxi
Mi pare di percepire una diffusa ostilità tra i partecipanti al
forum verso l'ipotesi di un rientro di Craxi in Italia da "uomo libero", come
lui pretenderebbe in base a considerazioni giuridiche fatte in casa, e che Berlusconi è
stato felice di poter appoggiare (pro domo sua, ovviamente).
Questi uomini sono abituati a una concezione talmente assolutistica del
potere, che non possono tollerare di essere comunque sottoposti al potere giudiziario. Un
malcostume diffuso tra i nostri uomini pubblici, molti dei quali si sentono quasi in
dovere di imporre "soluzioni politiche" a difesa delle tante corporazioni
italiane. Nessuno senso dello stato, nessun pudore.
Spero che questo diffuso bisogno di giustizia non torni nuovamente a
essere compresso da interessi personali e lobbistici.
From: "Leonardo Daga (IOL)"
leonardodaga@iol.it
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Craxi: Cristo o Barabba?
Anche se è un pò tardi per dire la mia, spedisco una lettera alla
comunità nella speranza che possa contribuire al generale dissenso nei confronti della
ventilata ipotesi del ritorno in Italia dell'ex Onorevole Bettino Craxi.
Innanzitutto, è necessario fare una precisazione: egli è stato al governo per diversi
anni e legislazioni. Avrebbe avuto tutto il tempo ed il potere per migliorare l'efficacia
di questa giustizia che adesso accusa e che gli si ritorce contro. Come tanti altri membri
dei governi che fanno parte della sua generazione (vedi lo stesso Ex-Onorevole Giulio
Andreotti) hanno diffuso un tale malcostume nel modo di condurre le istituzioni che
dovrebbero essere accusati e incolpati già solo dei loro sbagli politici. E' inutile che
adesso andiamo ad incolpare le nuove generazioni della loro mancanza di energia e di
spirito fiducioso verso il futuro. Come anche il Signor Marino Segnan nella sua lettera,
io affermo che la nostra mancanza di severità nel giudicare i colpevoli degli sbagli del
passato in nome della frase, fin troppo usata, "tanto tutti hanno fatto in questo
modo", renderà tutti coloro che sono cresciuti e si sono formati negli anni della
fine e del tracollo del CAF coscienti che il nostro stato non potrà mai diventare una
società basata sul rispetto della legge. Un processo politico? Dovrà avere luogo.
Perché venga processata tutta la classe politica della prima repubblica (destra, sinistra
e centro), ma anche individuando le singole responsabilità, i singoli sbagli. Un processo
civile e penale dovrà avere luogo per tutte le porcherie organizzate dagli uomini di
potere e che adesso stanno rovinando la vita dei cittadini meno abbienti. Non credo che
mai ci sarà né l'uno né l'altro. Gli uomini politici di oggi sono troppo codardi per
mettere in discussione i loro interessi. Non riescono nemmeno a discutere i loro immensi
stipendi (se la discussione non volge al loro rialzo) che basterebbero da soli a fare una
mini-finanziaria. A dire la verità, non ho nemmeno presente bene il motivo per cui questa
adesso venga chiamata seconda repubblica... Chiarisco un punto: Gli "Ex"
dedicati a Craxi ed Andreotti sono da intendere come: "Anche se sono stati nominati
tali, non ne sono mai stati degni, nè lo saranno mai". Cittadini,
abbiate il coraggio di votare sempre, e che siano uomini giusti i destinatari del vostro
voto. Leonardo Daga
Date: Sat, 27 Nov 1999 00:13:13 +0100
From: Nino Piras ninopir@tin.it
Subject: Caso Craxi
Mi pare di percepire una diffusa ostilità tra i partecipanti al forum
verso l'ipotesi di un rientro di Craxi in Italia da "uomo libero", come lui
pretenderebbe in base a considerazioni giuridiche fatte in casa, e che Berlusconi è stato
felice di poter appoggiare (pro domo sua, ovviamente).
Questi uomini sono abituati a una concezione talmente assolutistica del
potere, che non possono tollerare di essere comunque sottoposti al potere giudiziario. Un
malcostume diffuso tra i nostri uomini pubblici, molti dei quali si sentono quasi in
dovere di imporre "soluzioni politiche" a difesa delle tante corporazioni
italiane. Nessuno senso dello stato, nessun pudore.
Spero che questo diffuso bisogno di giustizia non torni nuovamente a
essere compresso da interessi personali e lobbistici.
Date: Tue, 30 Nov 1999 00:15:47 +0100
From: Emilio Vergani Ulrich@galactica.it
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Caso Craxi
La questione di Craxi va inquadrata, io penso, nella più ampia
questione che riguarda la presenza o meno di uno stato realmente laico. Giacchè qui il
soggetto non è Craxi - il giudicato - ma lo stato - il giudicante.
Questo paese non ha mai conosciuto una rivoluzione liberale che
innervasse di sé le istituzioni; la sola svolta decisiva con la sua storia è stata la
guerra civile partigiana che però non ha saputo vincere l'arretratezza dello stato
italiano. Ancora oggi, Berlusconi può gridare contro la magistratura proprio perché non
vi è in questo paese una borghesia matura (il suo elettorato) dal punto di vista civile.
Sicché il punto non è chi ha ragione ma il fatto che una questione
come questa abbia la forza di imporsi in questo modo e con questa pregnanza per l'opinione
pubblica. Laico certamente non significa cinico e quindi insensibile all'individuo - ma
Craxi e i suoi amici dovrebbero sapere che per reclamare diritti (che lo stato, non la
natura, garantiscono) bisogna farsi carico dei propri doveri verso la collettività.
Emilio Vergani :-) [ottimo il vostro sito]
X-Sender: coalizione@popmail.iol.it (Unverified)
Date: Sat, 20 Nov 1999 01:43:28 +0100
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
From: Movimento per le riforme istituzionali
coalizione@iol.it
Subject: CRAXI
Ha ragione Intini è una questione esclusivamente politica. Non è
possibile nè consigliabile, perciò da evitare, liquidarla in poche, affrettate parole.
Giuliana Olcese
Movimento Riforme Istituzionali
coalizione@iol.it
Movimento per le Riforme Istituzionali
http://www4.iol.it/coaliz
From: "roberto fiore" robertofiore@virgilio.it
Date: Sat, 20 Nov 99 12:33:55 +0100
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: "Forum Craxi"
Forse Intini ha ragione. Il caso Craxi è un caso politico. Un caso che
nasce per far rinascere. In questa nostra "bella Italia" corsi e ricorsi storici
appaiono sempre più evidenti. Craxi forse si sente un po' Cicerone, padre della patria
ingiustamente cacciato che un giorno ritornerà acclamato dal popolo; le prime
acclamazioni si vedano appena 3 anni fa, ma ancora prima qualcuno diceva, "in fondo
ha fatto qualcosa di buono". Si sprecavano già allora i paragoni con l'opera di
Giolitti, che seppure non portato in giudizio, era il primo ministro del malaffare, che
d'altro canto aveva ammodernato l'Italia.
Forse ha ragione Intini, Craxi è un caso politico, il caso che rende
testimonianza alla rinascita di quel bel modo di fare politica che era la cosiddetta
"Prima Repubblica"; un posto dove l'etica aveva come unico spazio quello dei
convegni, dove il "tanto fanno tutti così" era lo slogan di assessori e sindaci
piuttosto che di Ministri e parlamentari. Ecco Craxi è questo caso politico, quello di
chi accusa senza provare, di quell'Italia che piange sul povero Bettino ma che non sa
piangere più sui morti della incuria di governo di 20 anni. Di quell'Italia che accusa e
assolve sulla base dello stato di salute ma che non sa dove stia di casa la legge. Ecco è
vero, il caso Craxi è un caso politico.
Scusate la lunghezza, e forse lo sfogo.
Complimenti per il sito e per i vostri servizi, e non sono solo di
forma.
From: " Anna Maria Lepore" qapar@tin.it
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: a proposito di Craxi
Date: Sat, 20 Nov 1999 21:10:29 +0100
A tanti di noi la vicenda non interessa del tutto. Bettino sta dove è
voluto andare con le sue gambe, peraltro sfuggendo a una giustizia debilitata e
contraddittoria che è l'unica che abbiamo. Io leggo le cronache e tra queste le notizie
sulla sua salute. Il distacco dalla vicenda non potrebbe essere maggiore. L'agitazione
serpeggia prevalentemente fra i politici, che si identificano con lui e ne giustificano le
posizioni. Tanta comprensione può soltanto farmi ulteriormente diffidare.
Anna Maria Lepore
From: "Gianvito Tracquilio" vitosvito@libero.it
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Rientro di Bettino Craxi
Date: Sun, 21 Nov 1999 09:21:02 +0100
Faccio parte di quella parte del popolo lavoratore, pago le tasse, mi
allaccio la cintura di sicurezza quando salgo in macchina, pago l'anticipo di I.V.A sul
fatturato dell'anno precedente (Con i rischi che tutti conosciamo). Non vado avanti per
diventare prolisso e brevemente vi dico la mia sulla faccenda Craxi.
Doveva rispondere alla giustizia Italiana 7 anni fa. Non l'ha fatto E'
"fuggito" in Tunisia e ci è rimasto, mentre noi "Italiani normali"
abbiamo dovuto subire interviste, speciali servizi, che uscivano sulle varie testate
giornalistiche ed emittenti televisive, trattando il singolare caso come quello di un
rifugiato politico.
Torni in Italia per farsi curare, ne ha tutti i diritti (come cittadino
Italiano), ma non si nasconda nella pietosa veste da vittima. Le vittime sono altre, e non
mi soffermo altrimenti finirei alle calende greche discutendo su tutte le persone che
hanno realmente bisogno di aiuto e non si possono permettere neanche un avvocato.
In breve: 7 anni se li è fatti al caldo gli altri 7 se li faccia al
fresco.
Buon lavoro
Sender: marino@di.unito.it
Date: Mon, 22 Nov 1999 09:46:06 -0100
From: Marino Segnan marino@di.unito.it
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Craxi: Cristo o Barabba
Senza entrare nel merito della vicenda personale di Craxi, il messaggio
di fondo trasmesso dalla vicenda mi sembra il seguente:
SCORAGGIARE le persone che ancora sperano che l' Italia possa diventare
una societa' basata sul rispetto della legge.
Ciao,
Marino Segnan
From: "Marcello" nicole2000@libero.it
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Napoleone ....un mito per sempre
Date: Sat, 20 Nov 1999 21:39:48 +0100
Mi congratulo con Voi per la sintesi
DAVVERO AZZECCATA....sul grande Imperatore NAPOLEONE
BONAPARTE.... Mi chiamo Marcello e sono un dei tanti
appassionati del " pelato "........
null'altro da aggiungere..un Salutone Ciao !!!!!
From: "Raffaele
Facciola" raffaftrid@sprint.ca
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Il ritorno di Craxi
Date: Mon, 22 Nov 1999 08:32:05 -0000
Se Craxi intende curarsi in Italia puo' anche farlo, pero' deve essere
prima arrestato. E' un cittadino che per vari e noti motivi ha subito condanne e non si
vede perche' debba avere un trattamento, se non si vuol dire di favore, diverso dagli
altri cittadini. Craxi dice ho meritato per aver servito lo Stato e la Repubblica. Non si
entra proprio in politica per servire i cittadini o che?
Tra l'altro il fatto che dichiari a pie' sospinto di aver contribuito a
migliorare la democrazia in Italia ho forti dubbi. Si ricordi la sua abitudine a dire no a
tutto cio' che non gli piaceva o non gli interessava; e in testa si puo' mettere la famosa
privatizzazione della SME societa' alimentare dello Stato ex societa' elettrica,
bloccata e costata al contribuente 23.000 o 24.000 miliardi (mille piu' mille meno
che differenza fa), senza evidentemente pensare che tali nodi sarebbero arrivati al
pettine. Infatti il nodo Craxi e' arrivato al pettine.
Secondo una notizia di oggi Craxi sta raccogliendo tutte le voci e
notizie piu' anonime che circolano per distruggere Borrelli. E' questo il modello di
democrazia che Craxi intendeva costruire esempio di disobbedienza civile, indisciplina e
zero senso civico. E sono stati proprio questi esempi a favorire in Italia l'allargarsi di
gruppi e gruppetti e personaggi vari i quali sfruttando ora una moda ora un malinteso
riferimento culturale al rinascimento ora tendenze piu' o meno originali, hanno provato e
provano a costruirsi una propria impunita' al di sopra della legge fatta solo per chi non
puo' evaderla. Infine gli indagati i corrotti sono in agguato per prendersi la rivincita
(mi sembra d'essere tornato in seconda elementare), dopo" l'assoluzione"
Andreotti, credendo fortemente nel "precedente".
Raffaele Facciola'
Date: Tue, 23 Nov 1999
15:57:50 +0100
To: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Craxi: Cristo o Barabba?
Cattolica praticante, e ben contenta di esserlo, trovo un insulto
paragonare l'onorevole (e la minuscola e' voluta) Craxi a Gesu' Cristo, non c'e' nulla
nell'atteggiamento del pasciuto ex-leader socialista che ricordi la Passione di Nostro
Signore; non mi pare che i sette anni passati a godersela al sole di Hammamet siano
paragonabili al Getsemani, agli insulti, agli sputi, alla flagellazione e alla croce,
neanche retoricamente.
Il signor Bettino Craxi (con tutto quello che ha fatto avrebbero dovuto
togliergli non solo l'immunita' parlamentare, ma anche il diritto ad essere chiamato
onorevole, cosa che forse in teoria e' stata fatta, ma i giornalisti non lo sanno o fanno
finta di non saperlo) se n'e' andato volontariamente, spendendo una piccola parte dei
miliardi rubati a noi italiani per farsi una villa da nababbo, con tanto di polizia
privata (basta chiederlo a chiunque abbia fatto un viaggio da quelle parti, e' una delle
prime cose che fanno vedere le guide turistiche "vedete, quella e' la villa di
Craxi"), e adesso "oh, poverino" si e' ammalato, e non solo lo facciamo
curare dai medici italiani (la parcella + spese vive naturalmente saltano fuori dalle
precitate ruberie), ma lo vogliamo far tornare in Italia e condonargli anche quanto ha
combinato, in barba ai poveri deficienti che continuano a pagare le tasse sempre piu' alte
in una situazione che si fa sempre peggiore?
Io il signor bettino craxi (minuscole volute) non lo voglio neanche
vedere rimpatriato da morto, in fondo la sua situazione non e' poi tanto diversa da quella
dei Savoia, e come non voglio loro, non voglio neanche lui.
Vi prego di omettere nome cognome e indirizzo, grazie.
From: ezio bianchi ezebi@tin.it
To: "'caffeeuropa@caffeeuropa.it'"
caffeeuropa@caffeeuropa.it
Subject: Craxi: Cristo o Barabba?
Date: Thu, 25 Nov 1999 09:25:10 +0100
Penso che non sia solo un problema di mass-media. Sarebbe più
opportuno un atteggiamento comunque rispettoso di una persona malata che intende
continuare a portare avanti le proprie idee con la determinazione che ne ha
contraddistinto l'azione, nel bene come nel male.
Craxi non è stato un uomo qualunque per la politica italiana ed
europea, e non può oggi esservi ridotto a causa della sua malattia e del malfunzionamento
delle istituzioni o forze politiche che hanno voluto sacrificarlo in nome di una
rivoluzione mai avvenuta.
Gli stessi giudici italiani parlano di corruzione non debellata nè a
Milano nè altrove. La crisi dei numeri uno nella giustizia è sotto gli occhi di tutti,
la crisi dei numeri due nei partiti anche. L'assenza totale di personalità italiana
nazionale nella nostra politica estera, l'ormai supina acquiscenza a modelli politici -
istituzionali lontani dal nostro modo di sentire non sembrano meno gravi del superenalotto
(che viene visto positivo... per il bilancio) o dell'ecstasy che sta avendo solo ora (anno
VII dell'era post-Craxiana) qualche cenno di ... attenzione.
Nel libro "La fattoria degli animali" Napoleon, il maiale a
capo della rivoluzione, individua nell' ex-compagno , poi avversario, fuoriuscito Palla di
Neve il vero colpevole delle sventure della fattoria.
Siamo sicuri che non faccia comodo ai nuovi veri padroni tenere Craxi
come capro espiatorio per non affrontare i problemi e continuare l'eterna, vomitevole
ormai , ammuina italiana nella convinzione che la situazione sia grave sì, ma non poi
seria?
Saluti fraterni
Ezio Bianchi
L'Aquila
ezebi@tin.it
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