Satira tv, i politici nel mirino Roberto Benigni, Piero Chiambretti, Enrico Ghezzi con Bibi
David
Macchiette. Caricature. Battute feroci. Montaggi perfidi. Interviste al vetriolo. La
nostra tv se la prende sempre più spesso con gli uomini politici. Il successo di
trasmissioni come "La posta del cuore", "Blob", "Striscia la
notizia", "Le jene" mostrano che il trend funziona, ed anzi attira un
pubblico sempre più vasto.
Ma come reagiscono i parlamentari all'irriverenza della televisione nei loro confronti?
Quali di loro sono presi di mira con maggior gusto e frequenza?
"Caffe' Europa" lo ha chiesto a tre personaggi che, in modo diverso, si sono
cimentati nella satira (o comunque nell'irriverenza) politica: il curatore di
"Blob" Enrico Ghezzi, il presentatore Piero Chiambretti e il regista e attore
Roberto Benigni che, nel film "Asterix e Obelix", ha interpretato proprio un
politico, il governatore romano Detritus.

PIERO CHIAMBRETTI: "I politici amano apparire. Vogliono essere costantemente
presenti in tv, quindi a nessuno dispiace venir 'clonato' dalla fantasia degli imitatori o
essere 'tormentato' dai conduttori dei talk-show. Se dovessi scegliere dei personaggi
'doc' per la satira politica, penserei certamente ai protagonisti della Prima Repubblica,
cioè Bettino Craxi, Ciriaco De Mita e ovviamente il gettonatissimo Andreotti: hanno una
storia dietro le spalle, e perciò si prestano ad esser satireggiati meglio di tanti
altri.
"Fra i programmi che con più
originalità hanno fatto satira, citerei "Avanzi", "La posta del
cuore" e i montaggi di "Blob". Con "Fenomeni", ho voluto
provocare il politico ospite con ogni sorta di battute, e in genere nessuno si è offeso.
L'ingrediente è sempre lo stesso: si porta un teatrino, quello della politica, sul
palcoscenico della tv e così facendo si smaschera ciò che di ridicolo si nasconde dietro
l'apparenza seriosa del potere".
ENRICO GHEZZI: "Quando si vuole fare della satira politica in televisione, si
punta sempre sui personaggi più noti del momento. Non ci sono, dunque, figure più adatte
delle altre ad essere messe in ridicolo: tutti coloro che hanno potere e sono sulla cresta
dell'onda possono far ridere. E' capitato ad esempio a Massimo D'Alema: ben pochi
pensavano che il leader Ds potesse diventare una macchietta, poiché egli non possiede
alcun tratto fortemente caratteristico. Da quando però è diventato premier è entrato a
pieno diritto nella serie dei personaggi involontariamente più comici. I suoi baffi, i
suoi 'francamente' e 'diciamo' sono entrati nel gergo comune della satira. Fra i programmi
più riusciti di satira, non si possono non citare "La posta del cuore" della
Guzzanti e "Striscia la notizia".

"Come curatore di
"Blob", posso osservare che, mentre alcuni politici, come Mastella e Cossiga,
prendono bene i montaggi a loro dedicati, Craxi nel '91 s'inalberò ferocemente per un
servizio che gli dedicammo durante la guerra nel Golfo, e Berlusconi, durante la campagna
elettorale del 94, arrivò a protestare aspramente contro la Rai dicendo che lo avevamo
'mostrificato' e che la nostra irrisione era un segno dell''odio di Stato' contro di
lui".
ROBERTO BENIGNI: "Volete sapere perché i programmi di satira in tv hanno tanto
successo? Perché sdrammatizzano una realtà, quella della politica, troppo seriosa e
complicata. Sono convinto che agli stessi politici non dispiaccia essere irrisi. A me la
satira politica piace a tal punto che, nel film 'Asterix e Obelix', ho interpretato un
personaggio, il governatore romano Detritus, cui ho volutamente dato i tratti di due
politici italiani: Gianni Letta e Clemente Mastella. Chissà che la satira politica, dopo
aver trionfato in tv, non stia prendendo piede anche nel cinema..."
Vi e' piaciuto
questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando
qui
Archivio
Attualita'
|