È da molto tempo, Foa, che ha pensato a questa come alla migliore
invenzione sociale del secolo?
No, non da molto tempo. Sono le vicende balcaniche che mi ci hanno
fatto pensare, nel tentativo che tutti sentiamo necessario di guardare al di la
della guerra e di rispondere a domande piu generali sui conflitti tra i popoli. Per
molto tempo mi è parso che questo secolo cosi straordinario sul piano tecnologico
fosse manchevole sul piano delle invenzioni politico sociali. Nel secolo scorso è stato
inventato il socialismo. In questo mi pareva che non ci fossero invenzioni altrettanto
importanti. Sono stati cento anni dominati dal motore a scoppio e, per lultimo
terzo, dal computer.

Ma il Novecento delle invenzioni sociali non è il secolo del welfare
state?
Certo che in Europa è il secolo dello stato sociale, di uno
straordinario congegno che trasforma lazione a favore della poverta e dei
bisogni elementari in un diritto. Ma in questi mesi ho pensato soprattutto
alloriginalita del piano Marshall che ha messo fine a una pratica millenaria,
quella secondo la quale le guerre si fanno per sottomettere i vinti e farne poi pagare
loro il prezzo. Nella mia infanzia sentivo raccontare della guerra franco prussiana, al
termine della quale Bismarck impose ai francesi lobbligo di versare cinque miliardi
di franchi. E poi penso anche alla pace di Versailles, che fu un tentativo di piegare la
Germania sconfitta, imponendole condizioni terribili, con i risultati poi avuti,
cioe lascesa del nazismo.
Alla fine della seconda guerra mondiale questa logica viene rovesciata
dalla proposta del generale George Catlett Marshall e dal suo discorso del 5 giugno 1947
ad Harvard: cambia il modo in cui finiscono le guerre e si prepara la pace, si aiutano i
vinti a risorgere, e da questo straordinario programma nasce la Repubblica federale
tedesca. Nessuno avrebbe pensato allora che sarebbero stati possibili cinquantanni
di pace nella democrazia. Eppure quello è stato il risultato del Piano Marshall.
E quali erano le chiavi del suo successo?
Aveva due caratteristiche fondamentali: la prima che i soldi dovevano
essere spesi in funzione della ricostruzione dei paesi sconfitti. Lerogazione dei
fondi era mirata e condizionata dagli adempimenti; la seconda caratteristica era che il
paese beneficiato doveva collaborare e partecipare alla creazione di un clima
internazionale di cooperazione. Il denaro arrivava in cambio della cooperazione. Questi
due punti hanno segnato il successo del piano Marshall.

Il quale era utile anche alleconomia americana.
Sappiamo benissimo che con la caduta della domanda interna i
finanziamenti allEuropa creavano una domanda esterna e che questo corrispondeva in
primo luogo a un interesse degli Stati Uniti, ma cio' non toglie alcun valore
allesperienza del Piano Marshall, anzi conferma che una iniziativa di sostegno
economico esterno puo essere anche la soluzione dei problemi interni. Il che vale
anche per i Balcani, o per la Russia di oggi, mentre in Europa la domanda interna è molto
bassa. Un equivalente odierno del Piano Marshall potrebbe essere uno dei mezzi decisivi
per riavviare leconomia. Che i Piani Marshall non siano atti di generosita
unilaterale ma corrispondano allinteresse del donatore conferma la validita
dellinvenzione.
Ma allepoca del vero e originale Piano Marshall, come fu giudcata
liniziativa dai dirigenti della sinistra italiana, e da lei personalmente?
Personalmente speravo che lUnione sovietica e altri paesi
dellEst, la Polonia, la Cecoslovacchia e lUngheria, avessero il coraggio di
acccettarlo. Avrebbero potuto almeno discuterlo, ma da Mosca venne il veto. Fu la perdita
di una occasione straordinaria per il mondo intero. Quando scoppio la guerra fredda
ero dentro un mondo che si opponeva al piano Marshall. Non cerano le condizioni per
una battaglia attiva in sua difesa. E io comunque non la feci.

Togliatti e il Pci non lasciavano nessuno spazio in quella direzione?
Togliatti era decisamente negativo perche la volonta
sovietica dettava legge. Non ho mai parlato con lui di questo problema ne mai ho
avuto con lui un rapporto confidenziale,ma in verita sono convinto che se ci fosse
stata almeno lapertura di una discussione, lui ne sarebbe stato lieto. Nel 1947, il
Pci e il Pcf erano sottoposti a critiche durissime da parte di jugoslavi e sovietici.
Durante la riunione costitutiva del Cominform Kardely e Suslov attaccarono sia gli
italiani che i francesi accusandoli di connivenze con la destra dei loro paesi. Le
"democrazie popolari" dellEst mostravano in effetti una
disponibilita al Piano Marshall e se ci fosse stato il coraggio di suggerire ai
sovietici un atteggiamento diverso dalla pura contrapposizione in quel momento la storia
del mondo avrebbe potuto cambiare.
Perche non ci fu da nessuna parte quel coraggio?
La costruzione del piano Marshall anche da parte americana fu
accompagnata da una polemica ideologica cosi dura, che era ben difficile pensare a
qualche passo favorevole da parte sovietica. A volte pero nella vita politica si
riesce anche a superare il contrasto tra atteggiamenti provocatori contrapposti.
Sta rimproverando qualcosa a se stesso?
Non so bene come avrei potuto fare per mostrare allora qualche
disponibilita verso gli Stati Uniti rimanendo con il movimento operaio italiano. Se
non me lo rimprovero, dico in ogni caso che mi dispiace che le cose siano andate
cosi.
E la Dc al governo come gesti in Italia il Piano Marshall?
I tecnici americani incaricati di seguirne la realizzazione in Italia
avevano una certa disponibilita verso le idee della sinistra che rendeva difficile
alla stessa Dc una politica puramente provocatoria. Bisogna ricordare che De Gasperi ed
Einaudi avevano una politica economica deflazionistica e recessiva, mentre
limpostazione del Piano Marshall era espansiva, keynesiana, in qualche modo si
collegava alla sinistra. Questa situazione freno lidea di poterlo usare
strumentalmente.
Ma oggi è applicabile ai Balcani e alla Russia lo schema del Piano
Marshall?
Si capisce che sorgono qui problemi molto complicati: non è piu
possibile una politica basata puramente su rapporti interstatali come alla fine della
seconda guerra mondiale; nei Balcani una pace stabile non cè mai stata e ci
troviamo a contrastare un destino di guerra che sembra inestirpabile. Quanto alla Russia,
che è questione cruciale per lEuropa, vediamo un paese in condizioni tragiche, come
se avesse perso una guerra pur senza averla combattuta con la conseguenza di una generale
frustrazione. Inoltre lEuropa sta vivendo difficolta serie di crescita ed è
continuamente sfidata dalleconomia americana. La stessa guerra del Kosovo conferma
che chi comanda oggi è lAmerica. A questa difficolta si aggiunge la natura
specifica dei genocidi e delle turbolenze etniche in corso, che possono coinvolgere la
Russia ma anche varie parti dEuropa. Il cammino di un piano Marshall europeo non
sara dunque affatto semplice.
La Serbia dovrebbe percorrere un cammino analogo a quello seguito dalla
Repubblica federale tedesca. Possibile?
La nascita della Repubblica federale tedesca e la sua ascesa sono state
rese possibili dal fatto che i tedeschi hanno dovuto accettare lidea di essere stati
sconfitti. Per poter collaborare, e beneficiare dello schema Marshall, bisogna riconoscere
di essere stati sconfitti, bisogna riconoscere il male fatto allavversario.
Perche sia possibile nei Balcani qualcosa del genere bisogna fare in modo che i
serbi riconoscano il loro errore e che attraverso questo riconoscimento sia possibile, se
non la riconciliazione, almeno la convivenza.