Il settimanale americano
Business Week e un riconosciuto segugio di trend economici, sociali,
politici. Da sempre tiene docchio Wall Street per osservare le strade del mondo,
studia fatturati aziendali per capire le evoluzioni del senso comune, stila top ten
economiche alla ricerca delle regioni piu attive del globo. Ora si lascia tentare
dalla previsione millenarista e propone 21 idee per il XXI secolo. Con unavvertenza:
la futurologia non e una scienza esatta, ma una passione della quale si ricordano
piu le cantonate che le analisi azzeccate.
Chi avrebbe detto ad esempio che a trentanni dallo sbarco sulla
luna avremmo dovuto accontentarci
della rievocazione nostalgica del primo sbarco
sulla luna? E come dimenticare che quando mancavano solo pochi mesi al crak del 29
esimi economisti assicuravano che "questo buon livello del mercato azionario
puo ormai dirsi permanente"? Consapevole che a predire il futuro si rischia lo
sberleffo dei posteri, Business Week rinuncia allora ai fatti, alle
statistiche, alle proiezioni e propone una serie di idee, di spunti, al limite di scenari.

Una sorta di in e out che guarda al mondo di
domani con gli occhi della scienza e della tecnologia per spaziare quindi su ambiente,
lifestyle, politica, vita vissuta. A farla da padrone e ovviamente Internet,
lutopia del mondo connesso cui e dedicata una delle 21 idee, ma che in
realta plasma trasversalmente ogni disciplina. Quanto alla Rete in senso stretto a
detta di Business Week la principale novita nascera dalla
contemporanea diffusione della connessione informatica globale e dei piu disparati
sistemi di rilevamento (centraline antinquinamento, termostati, microfoni, sensori,
eccetera): linterazione tra i due tipi di sistemi rivestira presto il pianeta
terra di una pelle elettronica pronta a raccogliere milioni di informazioni e
a produrre sofisticate elaborazioni che non e detto non finiscano a breve per
sviluppare procedimenti automatici di funzionamento, reazione, autocorrezione.
La rete provochera comunque impressionanti effetti collaterali
cambiando il nostro modo di vivere. In Politica innanzitutto: non e certo
unopinione originale, ma Business Week sostiene che nel giro di qualche
anno torneremo al mito toquevilliano del dibattito personale e diretto tra eletti ed
elettori; negli Usa finira cosi lepoca del degradante marketing politico
gestito dai network televisivi e si svilupperanno centri spontanei di creativita e
di controllo pubblici.
Di Rete e di globalismo rischiano invece di perire le Nazioni,
stando almeno al trend attuale per cui in cinquantanni si e passati da 58 a
185 membri riconosciuti dellOnu. Quali i prossimi stati? Molti i candidati, dal
Tibet al Kashmir, dal Kurdistan al Biafra, dallOssezia al Quebec alla Scozia; stando
al settimanale americano, non piu di due invece i principali agenti della
disintegrazione: leconomia globale che mina il potere degli stati e invoglia
entita minori a mettersi in proprio, e la solita Internet che rende
piu facile e agile ogni forma di comunicazione.

Tra le tendenze piu pervasive che caratterizzeranno il prossimo
secolo ce sicuramente quella che Calvino avrebbe chiamato la
leggerezza. Leggerezza nei campi piu diversi: gradualmente ad esempio
spariranno le grandi centrali di Energia, sostituite da centri di produzione a
domicilio in grado di coprire il fabbisogno famigliare e di eliminare quindi ogni forma di
spreco. Si affermeranno nuove modalita di Produzione allinsegna della
maneggevolezza e della miniaturizzazione manifatturiera. Esempi? Non e improbabile
che un consumatore del 2020 possa acquistare in Rete la ricetta di un Pc per
inserirla poi in un nanobox casalingo in grado di elaborare molecole plastiche
e di confezionare quindi in pochi minuti un computer fatto e finito. Anche nel mondo del Business
si affermera un approccio soft alla gestione dimpresa che
releghera in secondo piano le figure dei grandi manager per esaltare il valore del
gioco di squadra.
In campi invece in cui i limiti della leggerezza siano gia stati
abbondantemente raggiunti, secondo Business Week si assistera a graduali
(leggere?) inversioni di tendenza: le Citta americane torneranno ad esempio a
scoprire la dignita del centro alleuropea interrompendo quella deriva
urbanistica che negli ultimi decenni ha portato a metropoli sempre piu diffuse,
periferie infinite e campagne colonizzate da villette monofamigliari.
Per la stessa ragione anche in campo filosofico recuperera
terreno una certa pesantezza: pur prestando sempre piu ascolto alle scoperte della
scienza, la Religione riaffermera quindi il suo ruolo di disciplina-limite
dellingegno umano, di indispensabile contrappeso alle forme di ricerca programmate
per scovare il quanto, il come, il quando ma non il perche delle cose. Quanto alla
scienza, invece, secondo Business Week a grandi aspettative non risponderanno
sempre rapidi successi.
Prendiamo ad esempio lultima frontiera della Medicina: la
mappatura dei geni umani portera a saperne di piu sul nostro organismo ma non
ad intervenire sui complicatissimi meccanismi di interazione tra cellule e proteine. E
anzi, in attesa di sconfiggere cancro, Alzheimer e altre malattie, le nuove conoscenze
porranno soprattutto immani problemi sociali, con datori di lavoro e compagnie di
assicurazione naturalmente portati a diffidare dei soggetti geneticamente predisposti ad
una particolare malattia. Il medico come delatore? Il pericolo ce e anche se
Business Week non lo dice, forse proprio chi garantisce la privacy ha in mano
la vera professione del futuro.