Il socialismo e la dignità dell'uomo
Subject: Editoriale
From: "Gianfranco Ceci"
ceci@att.co.kr
Date: Tue, 13 Jul 1999
Sono un socialista, ex membro del Comitato Centrale che per anni ha militato nella
corrente di Autonomia Socialista, il cui leader fu Pietro Nenni. Sono stato esiliato da
Craxi nell´operazione del Midas.
Sono stato e rimango socialista perche´ credo vi sia ancora un
significato attuale nell´esserlo. Ho letto con grande attenzione ed interesse
l´editoriale di Giancarlo Bosetti.Lucido e con uno stile nuovo, intendo dire chiaro e non
politichese. Non mi sento di essere la storia ne´ il grande fiume che scende a valle.
Rimango con le mie certezze non scalfite da quella che oggi la moda chiama la fine delle
ideologie.
Che vi sia in atto una mutazione genetica della societa´ é un fatto
innegabile. Questo processo da che cosa é stato messo in moto? Dalla caduta del muro che
significa dalla fine del comunismo. La modernizzazione, la globalizzazione ed il liberismo
imperante che sviluppano in particolare fra i giovani uno sfrenato edonismo hanno
certamente il loro peso.
Ma uno sguardo attento alla nostra storia meriterebbe venga dato. Come
si è formato il nostro DNA? Sarà mai possibile una maggioranza progressista nel nostro
Paese? Oppure siamo condannati al trasformismo ed all´opportunismo? Confesso di essere
molto confuso,una volta e non solo per via dell´età avevo maggiori certezze. Ma quando
penso al socialismo non posso dissociarlo da un profondo umanesimo, dalla solidarietà e
dal rispetto profondo per la dignità dell´uomo. Dove sono questi valori oggi? Chi ne è
il depositario? Non posso riconoscermi in nessun partito attuale né in nessun movimento,
ma dentro di me ho la convinzione che quei valori non siano scomparsi, riprenderanno forma
e vigore, ma quando? Non lo so. Ma senza di essi questa vita non avrebbe piú significato.
Gianfranco Ceci
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