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Ecco i siti per tifare contro



Antonio Carioti




"Noi odiamo tutti": questo slogan immortalato in un famoso striscione degli ultras veronesi rende bene, in forma esasperata, la natura bifronte del tifo calcistico. All'amore sviscerato per la propria squadra si accompagna quasi sempre perlomeno l'antipatia, ma più spesso un'ostilità irriducibile, verso i colori avversari.

Inutile parlare a vuoto di sportività in un paese come l'Italia, che ha nel suo Dna i cromosomi del campanilismo e della guerra civile. Il tifoso medio (non parliamo poi degli ultras) finisce istintivamente per "gufare" quando i rivali storici scendono in campo, magari contro una compagine straniera. E la gioia per la loro eventuale disfatta, specie se subita in un match decisivo, è solo di poco inferiore a quella che si prova in caso di vittoria dei propri beniamini.


Naturalmente odiare tutti è un po' eccessivo. A parte i casi di contese stracittadine o regionali (Roma-Lazio, ma anche Brescia-Atalanta, Bari-Lecce, Perugia-Ternana), l'avversione si concentra di solito sulle squadre più blasonate, Juventus, Milan e Inter, che in tre hanno conquistato 54 scudetti e la stragrande maggioranza delle coppe internazionali per club finite in Italia. Non c'è quasi tifoseria, almeno fra quelle transitate per la serie A, che non abbia motivi di risentimento verso almeno una di queste "grandi": uno scudetto rubato, una retrocessione inflitta, una sconfitta particolarmente ingiusta o umiliante.

Era insomma inevitabile che su Internet, accanto ai siti che celebrano le glorie delle diverse società calcistiche, ne sorgessero altri con lo scopo di mettere alla berlina in tutte le maniere possibili chi ha vinto troppo, e non sempre in modo netto e trasparente.

In questa categoria primeggia senza alcun dubbio il sito "Anti-Juve" , una vera e propria mecca per tutti coloro che detestano la "vecchia signora". All'ingresso vi accoglie una suggestiva frase di Dennis R. Little: "Il mondo è pieno di spendidi colori, non è un peccato ridurlo al bianco e nero?" E poi potete sbizzarrirvi in mille modi: rivedere i filmati dei gol decisivi subiti dalla squadra dell'Avvocato; scorrere una rassegna minuziosa di presunti furti e favori arbitrali; gustarvi un ricco speciale (intitolato significativamente "Dio esiste!") sul campionato scorso, perso da Zidane e soci all'ultima giornata; godervi un'istruttiva "Moggi-Story" sulle malefatte del potentissimo direttore sportivo juventino.

Lo stesso Moggi guida la hit-parade dei personaggi più odiati dai frequentatori del sito: una classifica in cui, accanto a calciatori e dirigenti bianconeri, figurano tifosi celebri come Idris, Massimo Giletti e Mike Bongiorno. Invece la sezione "Idoli" comprende personaggi particolarmente cari al cuore di chi non sopporta la Juve. Oltre ai marcatori di una serie di gol fatali alla "signora" (Calori, Sousa, Mijatovic, Riedle, fino a Magath e Rep), troviamo ovviamente l'irriducibile Franco Zeffirelli, ma anche figure simbolo delle stagioni meno brillanti vissute dal club torinese: Ian Rush, Gigi Maifredi, Sasha Zavarov, Marco Pacione, Luca di Montezemolo.

Inoltre per gli eruditi c'è un divertente "Quizzone", con due livelli di difficoltà, e per i "gobbi" (in gergo i tifosi della Juventus) uno spazio-insulti dove sfogare la propria rabbia contro i gestori del sito. Infine una chicca straordinaria, riguardante l'unica retrocessione subita sul campo, ma evitata grazie a maneggi diplomatici, dai colori bianconeri. Si risale addiritura al campionato 1912-13, tempi di football pionieristico: autore dello scoop, uscito a suo tempo sulla "Gazzetta dello Sport", è Salvatore Lo Presti.

Anche se si ha la netta impressione, soprattutto scorrendo le rievocazioni del passato, che il sito "Anti-Juve" sia opera di tifosi del Torino, va sottolineato che la sua impostazione è decisamente ecumenica. Interisti, laziali, fiorentini, milanisti, veronesi, romanisti - uniti solo dall'odio per la squadra di casa Agnelli - possono riconoscervisi tranquillamente, nonostante le acerrime rivalità reciproche. Diverso invece il discorso per i due siti contro il Milan e l'Inter, tutti pensati in una logica di contrapposizione frontale in ambito metropolitano, per cui alla denigrazione di una delle due compagini di Milano corrisponde l'esaltazione dell'altra.

Non a caso "Anti-milan" , con la "m" iniziale di Milan sempre rigorosamente minuscola, è segnalato dal sito ufficiale dell'Inter e nella home page eleva a proprio idolo l'asso brasiliano Ronaldo.

Molto ben fatta la sequenza introduttiva che accoglie i visitatori, con una grande lettera B che svolazza, a simboleggiare le due retrocessioni patite dai rossoneri, e la testa del detestatissimo vice di Silvio Berlusconi, Adriano Galliani, che rotola come se fosse stata mozzata da una ghigliottina. Lo stesso figlio di Galliani, Edo, viene più volte bersagliato, in particolare per lo scarso valore del gruppo musicale di cui fa parte.


Come nel caso della Juve, al Milan vengono rinfacciati frequenti favori arbitrali, ma il tasto su cui il sito insiste di più è lo strapotere mediatico della società rossonera, reso schiacciante dalla sinergia con le tv del Cavaliere. Inevitabili gli attacchi a tutti i cronisti sportivi Mediaset, in particolare a quel Bruno Longhi che in passato non nascondeva il suo tifo nerazzurro. Un altro "traditore", l'attaccante Maurizio Ganz (attualmente in prestito all'Atalanta), capeggia la classifica dei più odiati. E bordate micidiali si abbattono sull'allenatore del Milan Alberto Zaccheroni, soprannominato "culo di piadina" per le sue origini romagnole: chissà se gli autori di "Anti-milan" sanno che anche lui, da giovane, teneva per l'Inter.

Sempre impostato in chiave stracittadina, ma molto diverso come motivi conduttori, è il sito contro l'Inter, intitolato significativamente "Perdenti" (www.perdenti.web-page.net). Qui infatti non si insiste sulle vittorie rubate, ma sulle ricorrenti sconfitte, con annesso vittimismo. La cronica carenza di allori recenti che affligge i nerazzurri, malgrado il grosso impegno finanziario del presidente Massimo Moratti, diventa così oggetto di beffe atroci, con i giocatori più costosi tramutati in bidoni e lo scudetto presentato come un miraggio, un'autentica "Mission Impossible". A sigillare il tutto, il logo della Pirelli, sponsor interista, modificato nel caustico "Perdenti".

Il sito, di chiarissima marca rossonera, punta soprattutto sulle parodie. Lo spot fantacalcistico Wind, in cui Baggio segna il rigore sbagliato ai mondiali del 1994, viene richiamato a proposito del penalty, altrettanto clamoroso, che Recoba si è fatto parare contro gli svedesi dell'Helsingborg. Al presidente nerazzurro è riservata una versione apposita del gioco Tamagotchi, denominata Morattotchi. Mentre al mondo dei computer s'ispira Looser '98, "il nuovo sistema operativo per l'utente neroassurdo".

Insomma, invece di suscitare ostilità per i suoi successi come Juventus e Milan, l'Inter di oggi muove i suoi detrattori a sarcastico compatimento per il divario spettacolare tra somme investite e risultati ottenuti. Non è un buon segno per la compagine nerazzurra: nel pianeta del tifo odiare è forse inevitabile, ma essere odiati è molto più gratificante.


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