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Ecco perché ci credo



Marco Vitale




La candidatura di Dario Fo alla posizione di sindaco viene dibattuta come se fosse solo una faccenda privata della sinistra. E’ sbagliato, perché la candidatura di Fo può essere una candidatura cittadina, di valenza ben superiore allo schieramento dei partiti che appoggeranno lui e la sua lista civica. Vorrei spiegare perché questa candidatura mi ha molto rallegrato. E vorrei spiegarlo dal punto di vista di un voto moderato, per intenderci di uno che sottoscrive al cento per cento le critiche che Berlusconi ha formulato contro la recente finanziaria (ivi compresa l’affrettata, sconclusionata ed irresponsabile eliminazione dei ticket sanitari). Debbo anche precisare che Dario Fo non mi ricorda nostalgicamente la giovinezza. Quando ero giovane, Fo non mi piaceva per nulla e non sono mai andato ai suoi spettacoli. E’ solo negli anni recentissimi, ed anche grazie al Nobel, che ho scoperto in lui un personaggio di grande spessore umano, intellettuale ed etico.

E dunque il mio giudizio sulla sua candidatura è solo legata a chi è e rappresenta Fo oggi in relazione alla Milano di oggi. Se, come spero, sarà candidato, da moderato sono favorevole a Fo per quello che può portare alla Milano di oggi: la testimonianza di una grande coerenza di vita; di coraggio intellettuale; di assoluta indipendenza partitica (ed è per questo credo che parte della sinistra si è messa in allarme); la conoscenza profonda della città, non solo della città del centro ma anche di quella che fatica e vive culturalmente isolata nelle periferie; la capacità di evocare l’anima popolare della città; la capacità di parlare ai vecchi e ai giovani; la capacità di esprimersi in dialetto; la capacità di far uscire dalle viscere della città tante sue energie ora represse e umiliate e di unificarle in una sintesi nuova, più generosa e ricca di quanto sia oggi la formula cittadina.

Porterà a tante persone che oggi sono conviventi ma non cittadini, il sogno di ritornare ad essere cittadini. Porterà un po’ di sogno, un po’ di poesia, un po’ di mito. E di tutto questo la città ha un disperato bisogno. Fo porterà alla sinistra un po’ di intelligenza e di anticonformismo, di capacità di aprire le finestre e respirare un po’ di aria fresca della libertà intellettuale, di cui la sinistra ha tanto bisogno. Fo porterà a tutti noi la voglia di ricostruire una città capace di combinare la spinta alla modernità con il recupero della sua antica anima, la telematica con il senso dell’abitare.

Certo Fo non ha esperienza di amministratore. Ma non sarà difficile formare intorno a lui una squadra di esperti amministratori, lanciando anche dei giovani di valore, soprattutto se Fo saprà (come credo) resistere alle perverse imposizioni dei partiti. Certo Fo non avrà il voto dei moderati puri e soddisfatti, ma questa città è piena di moderati insoddisfatti e di moderati progressisti che o non votano o votano con il cuore a pezzi, e che sarebbero ben lieti della scossa innovatrice e anticonformista che Fo rappresenterebbe. Queste persone in genere hanno stima e rispetto per il sindaco Albertini come persona e anche apprezzamento per la buona manutenzione ordinaria fatta dalla sua giunta. Ma sono preoccupati dalla mancanza di pensiero forte, e al contempo della nuova ragnatela di potere politico ed affaristico che si sta stringendo intorno alla città.

Uno dei più brillanti amministratori pubblici di Genova, della maggioranza del Polo in regione pochi giorni fa, lanciando un avvertimento in questo senso alla sua città, ha detto: "Sono andato con Biasotti (presidente della Giunta regionale) perché è uno fuori dalle logiche dei partiti. Se no correvo da solo, ma al di là degli uomini ci sono i partiti che ripetono i loro schemi spartitori. Tra poco qui può succedere quello che è successo a Milano”.

Dunque io credo che molti moderati inquieti e insoddisfatti potranno votare Dario Fo. A far perdere i voti dei moderati non sono personaggi come Fo, ma ministri come Rosy Bindi con le sue dissennate politiche sanitarie. La città ha un bisogno enorme di libertà, di talento, di anticonformismo, di coraggio. Fo rappresenta e incarna questi valori. Per questo lo ringrazio per il suo coraggio nell'accettare la candidatura e mi auguro che prosegua. Che vinca o che perda, la sua presenza, la sua battaglia saranno una scossa benefica per la città. Inoltre, sarebbe comunque un magnifico leader dell’opposizione, per contribuire a proteggere la città dalla nuova, incombente coltre di conformismo e di involuzione politico-affaristica.


 

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